Sono state due le scosse di terremoto Campi Flegrei che si sono registrate nelle ultime ore, una nella tarda serata di ieri, e una seconda invece durante la notte passate. La prima, quella più importante, è avvenuta alle ore 22:45 di ieri, venerdì 24 gennaio 2025, ed ha avuto una magnitudo di 1.9 gradi sulla scala Richter, così come da comunicato ufficiale del Comune di Pozzuoli.
Come sempre il sisma è stato accompagnato da numerose segnalazioni dei residenti su Facebook, e ve ne riportiamo alcune, leggasi: “Anche in questo momento a Cavalleggeri ho sentito un breve movimento”, e ancora: “Due scosse zona Agnano ore 22.47”, ma anche: “Sentite forte Arcofelice”, e ancora: “Sentite Agnano”, quindi: “Avvertita a Monterusciello, ero a letto”.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, I COMMENTI SU FACEBOOK
Sulla vicenda si è espressa anche Anna Peluso, esperto ed amministratrice di una pagina Facebook molto seguita sulle scosse di terremoto Campi Flegrei, che ha precisato: “Il sensore del Monte Nuovo è quello che ha registrato in maniera più marcata le scosse”, mentre un altro aggiunge, un po’ ironico: “Stamattina abbiamo iniziato con il buongiorno e stasera con la buonanotte con scossa a Via Campana”.
La seconda ed ultima scossa di terremoto Campi Flegrei delle ultime ore è stata invece registrata la notte passata, alle ore 3:49, con una magnitudo di 1.2 gradi sulla scala Richter. Ma perchè tutte queste segnalazioni nonostante le magnitudo siano minime? Si starà giustamente domandando qualcuno. E il motivo è semplice, questi movimenti sono estremamente superficiali e associati al fenomeno del bradisismo, di conseguenza la loro potenza risulta essere amplificata per via del forte tremore, e spesso e volentieri anche del boato che le accompagna. Da qui le centinaia di commenti pubblicati sui social.
TERREMOTO CAMPI FLEGREI, IL NUOVO STUDIO SUI GAS
In attesa di capire se si verificheranno altre scosse di terremoto Campi Flegrei, nella giornata di ieri è stato pubblicato un importante studio riguardante lo zolfo emesso in zona, secondo cui dal 2018 ad oggi, quindi negli ultimi sei anni, il gas è aumentato, di conseguenza trova sempre più spazio la tesi secondo cui c’è un “coinvolgimento magmatico” nella cosiddetta crisi bradisismica della caldera. Il lavoro è stato pubblicato sull’autorevole rivista Nature Geoscience, ed è stato realizzato da diversi esperti dell’Ingv, ma anche dell’università di Cambridge e degli studi di Palermo. La principale rilevanza è l’anomalia, come scrive Skytg24 citando appunto lo studio, nel gas delle fumarole, collegata a sua volta ai gas magmatici.
Da sei anni a questa parte c’è stato un incremento di idrogeno solforato, scoperto attraverso le più moderne attrezzature in campo nella zona, e per questo viene consigliato un monitoraggio continuo lungo la caldera, cosa che ovviamente si sta già facendo. Soltanto pochi giorni fa, infatti, è uscito allo scoperto il capo della Protezione Civile, Ciciliano, che ha fatto sapere che gli addetti ai lavori sono vigili e pronti ad ogni scenario.