Spesso e volentieri i pazienti immunocompromessi, quelli che ad esempio hanno un tumore, possono sviluppare la polmonite, che è poi la malattia che purtroppo ha ucciso in queste ore il povero Totò Schillaci. I pazienti immunocompetenti sono coloro che hanno una condizione fisica estremamente fragile, e quindi potenzialmente a rischio di esposizione a qualsiasi tipo di batterio o virus: in una normale persona si possono curare eventuali malattie, ma coloro che sono fragili rischiano la morte. Come riferito da Msdmanuals, la polmonite che colpisce queste persone, di solito viene causata da patogeni e si manifesta con una forma ovviamente più grave.
Ma quali sono questi “nemici” del corpo umano? Ve ne sono diversi, come ad esempio quelli che causano una polmonite cosiddetta “acquisita in comunità”, quindi al di fuori dell’ospedale, ma possono essere anche più di uno, e molto dipende dalla gravità delle condizioni fisiche della persona che soffre di tumore o comunque che è immunocompromessa.
POLMONITE E PAZIENTI IMMUNCOMPROMESSI: LE CAUSE
In generale, comunque, ha cause differenti rispetto a quelle che colpiscono i pazienti normali, come ad esempio emorragie polmonari, edema, lesioni dovute ad esempio alle radiazioni (e in questo caso ci riferiamo alla radioterapia e quindi alla cura di un possibile tumore), ma anche tossicità derivante dall’uso di particolari farmaci, e infine, gli infiltrati tumorali.
Quali sono i sintomi di una polmonite che colpisce un paziente già con tumore? Bene o male sono gli stessi manifestati dalle altre persone, quindi simil influenzali come febbre, freddo, tosse, e via discorrendo, ma non è da escludere che non si presentino dei sintomi respiratori, o eventualmente non presentare del catarro o del pus. Ci sono poi alcuni pazienti che hanno solamente la febbre, e per questo sono più difficili da individuare negli immunocompromessi, e quando la si scopre può essere troppo tardi.
POLMONITE E PAZIENTI IMMUNCOMPROMESSI: COME SI EFFETTUA LA DIAGNOSI E LE CURE
Solitamente la si trova facendo una radiografia al torace, una misurazione dell’ossigeno, analizzando l’espettorato, e con le emocolture. I primi due esami, riferisce ancora Msdmanuals, si effettuano quando si manifestano febbre o vari sintomi, e la RX al torace può risultare a volte anche normale se si ha una polmonite in corso, ma di solito presenta delle chiare alterazioni. Nel caso può essere effettuata anche una Tac, qualora si avesse il sospetto di una polmonite in corso ma dalla radiografia non esistono chiari indizi in tal senso.
Una volta accertata la polmonite nei pazienti immunocompromessi, si procede con una terapia antimicrobica, anche se il tutto è ovviamente legato alla condizione fisica del paziente, se vi è già un tumore in corso o altro. Se il paziente non migliora dopo 5 giorni si passa ad una terapia antifungina ma solitamente gli antibiotici ad ampio spettro sono efficaci e raccomandati.