MONTE DEI PASCHI DI SIENA/ Mps, in Borsa chiude sopra i 3,15 euro ad azione (oggi, 6 marzo)

- Lorenzo Torrisi

Monte dei Paschi di Siena news. Mps in Borsa chiude sopra quota 3,15 euro ad azione. Ricorre il quinto anniversario della morte di David Rossi. Ultime notizie live di oggi 6 marzo 2018

mps_colonna_lapresse Monte dei Paschi, Lapresse

IN BORSA CHIUDE SOPRA I 3,15 EURO AD AZIONE

Mps chiude la giornata in Borsa con un +4,3%, che consente al titolo di salire sopra la soglia dei 3,15 euro. Oggi ricorre il quinto anniversario della morte di David Rossi. Intorno a quanto accaduto il 6 marzo 2013 nella sede di Montepaschi non c’è ancora la massima chiarezza. Antonella Tognazzi, vedova dell’ex responsabile comunicazione di Rocca Salimbeni, ha scritto sulla sua pagina Facebook: “C’è una mattina ogni 364 giorni in cui ti svegli e non hai bisogno di fare mente locale perché sai benissimo che giorno è”. Sua figlia Carolina Orlandi, che ha da poco dato alle stampe il libro “Se tu potessi vedermi ora”, in un articolo pubblicato sul Corriere di Siena ha scritto: “Mi chiedo, ogni giorno, cosa sarebbe cambiato se quella sera fossi passata da quella strada, se fossi arrivata in tempo da te. Nessuno dei passanti, nessuno dei colleghi, ha visto niente, così hanno detto. Ma io lo so che non è vero e che qualcuno, prima o poi, si deciderà a parlare”. Un appello che la ragazza ha fatto anche attraverso le Iene, che con i loro servizi hanno riacceso l’attenzione sul caso.

TAJANI CONTRO LA NOUY

Mps in Borsa guadagna terreno, con un +2,9% che porta il titolo sopra quota 3,1 euro. Antonio Tajani è intervenuto ieri al Congresso della Fabi e ha detto che se Daniele Nouy cercasse di portare avanti la proposta di addendum sugli Npl con un’attivitaà pseudo-legislativa sarebbe “costretto ad andare alla Corte di giustizia non per una questione di contenuto, ma sul principio che legifera il legislatore”. Il Presidente del Parlamento europeo, secondo quanto riporta Mf-Dow Jones, ha spiegato che non si può accettare che la burocrazia e la tecnocrazia si sostituiscano alla politica, “perché se si farà così ci sarà populismo, antipolitica e malcontento. Noi pretendiamo che sia la Commissione Ue a fare la proposta e il Parlamento a decidere”. “Sui crediti deteriorati mi sono opposto al capriccio di una tecnocrate della vigilanza che si era arrogata il diritto di prendere il posto del legislatore. Sono stato costretto a farlo”, ha aggiunto.

GACS VERSO LA PROROGA

Il mercato degli Npl in Italia è diventato molto attivo, specie dopo che Mps ha cartolarizzato la sua grande mole di crediti in sofferenza. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, ammontano a quasi 50 miliardi di euro gli Npl su cui le banche hanno chiesto di poter avere il supporto della Garanzia cartolarizzazione sofferenze (Gacs), istituto che scadrà il 16 settembre del 2018. E i tecnici del Tesoro stanno pensando di prorogare la misura, magari ampliandola alle inadempienze probabili su cui le autorità di vigilanza stanno spostando sempre più l’attenzione. Il quotidiano di Confindustria cita dati di PriceWaterhouseCoopers: ammontano a 34 miliardi di euro gli Npl formalmente in via di cartolarizzazione con Gacs, con Montepaschi a far la parte del leone (27 miliardi), seguita da Banco Bpm (5 miliardi) e Bper (3 miliardi). Entro agosto, però, potrebbero arrivare richieste per altri 15 miliardi.

In ogni caso il Tesoro dovrà discutere della proroga della Gacs con la Commissione europea, che già aveva concesso un anno di proroga rispetto alla scadenza prevista dal provvedimento del Governo risalente al 16 febbraio del 2016. Tuttavia, dato che le Gacs garantiscono un guadagno per le casse pubbliche, non dovrebbero esserci particolari problemi. Resta da capire se ci potrà essere l’estensione alle inadempienze probabili, che potrebbe rappresentare uno strumento “preventivo” rispetto al formarsi di Npl di sicuro interessante. Anche se, al di là del parere di Bruxelles, bisognerà capire quale sarà l’atteggiamento delle banche, visto che, per esempio, hanno deciso di richiedere la Gacs solo ora che è forte la pressione per ridurre la mole dei crediti deteriorati.





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