FEDERLEGNO/ L’assemblea nazionale: piccoli Steve Jobs crescono, alla faccia della crisi

- La Redazione

L'assemblea nazionale di FederlegnoArredo si è tenuta nelle zone del terremoto emiliano, una scelta non casuale. Ecco cosa ha detto il presidente Roberto Snaidero

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“Voglia di crescere. Nonostante tutto”. Si apre all’insegna del coraggio e della determinazione l’assemblea nazionale di FederlegnoArredo che quest’anno si è svolta in terra emiliana, a Modena, nella zona che ha subito gravi danni a causa del terremoto del maggio 2012. La scelta della sede non è stata casuale.  La decisione è nata dalla volontà di far conoscere quanto di buono è stato fatto per la ricostruzione di quelle zone. Che in alcuni casi è avvenuta proprio grazie alle aziende associate a Federlegno. Come è successo all’asilo infantile del Sacro Cuore di Finale Emilia, al complesso scolastico di Corporeno, una frazione di Cento in provincia di Ferrara, e al nuovo capannone della Menù di Medolla (MO). 

In apertura dei lavori il Presidente Roberto Snaidero non nasconde tuttavia le difficoltà: “Stiamo ancora attraversando un momento di grave crisi, da chi fa la prima lavorazione a chi si occupa del prodotto finito”. Non si salva nessuno: segherie, imballaggi, mobili, costruzioni – perfino quelle in legno – registrano, chi più chi meno, pesanti cali. La conferma viene dai numeri che scorrono sulla lavagna luminosa: tutti hanno davanti il segno meno. Poi il Presidente lamenta un paradosso: importiamo più dell’80 percento del legname, pur essendo il 7° paese produttore. Dall’Austria acquistano il nostro legname e poi lo esportano in Italia a prezzi molto più alti. Oppure: investiamo all’estero ma poi i businessman stranieri hanno difficoltà a ottenere il visto d’ingresso. E finalmente arrivano le buone notizie: il bonus mobili approvato in estate dal governo, il recente rinnovo del contratto di lavoro che coinvolge circa 400mila operatori del comparto, la Due diligence del legno e così via.  Snaidero passa poi la parola al prof.  Stefano Zamagni, economista, che con la sua appassionata riflessione strapperà più volte l’applauso della platea: “gli italiani sono grandi inventori, un po’ meno bravi a fare innovazione”. E oggi quello che ci vuole per non intraprendere la strada del declino è “un’innovazione di rottura”. Ci vorrebbe un Bill Gates . O uno Steve Job. Paolo Fantoni, Presidente di Assopannelli dice che c’è già qualcuno che sta percorrendo questa strada e sta ottenendo  ottimi risultati. E cita il Gruppo Ibl della famiglia Bonzano che ha puntato sul pannello Osb 100% in pioppo: “la reinterpretazione di un prodotto ben noto, ma più leggero, più bello e più consono ai nuovi utilizzi. Forse  – conclude – non è dirompente, ma è sicuramente affascinante”. 

L’altro aspetto critico è la formazione . “Siamo ancora prigionieri dell’idealismo crociano – sostiene Zamagni – Lo studio continua a essere per gli eletti, non c’entra con il lavoro. Il lavoro è visto come una punizione, una condanna. I nostri genitori non ci dicevamo forse: se non studi ti mando a lavorare? Bisogna cambiare questa impostazione e cominciare ad alternare studio e lavoro, stage. Voi, con le vostre aziende avete una grossa opportunità di riavvicinare i giovani al lavoro ”. Su questo punto sono tutti d’accordo: da Ettore Durbiano, Presidente di Assoimballaggi, a Claudio Giust, Presidente di Assolegno. Di più. Per il Presidente Fantoni “se manca qualcosa che dia appeal al nostro settore è aver perso il contributo dei giovani e delle università”. 

Snaidero: “Ieri ho incontrato un imprenditore che mi ha chiesto:  perché non facciamo una scuola per formare i giovani al settore degli imballaggi? Io ho degli immobili da mettere a disposizione. Gli ho dato la mia disponibilità a verificare da subito la fattibilità della cosa”. Il 12 settembre scorso ha aperto anche il polo formativo di Lentate sul Seveso che si pensa già di estendere ad altri settori del comparto. Al direttore generale, Giovanni De Ponti, spetta infine il compito di chiudere i lavori ricordando due cose importanti. “Nell’ultima seduta del Consiglio dei ministri è stato approvato un provvedimento passato in sordina. Si tratta invece di una cosa su cui abbiamo puntato molto. Riguarda gli ITS (Istituti Tecnici Superiori, ndr), previsti dalla riforma Gelmini. Parliamo di corsi di due anni rivolti a studenti con il diploma di scuola superiore che partiranno nel 2014”. L’ultima novità riguarda ancora i giovani: “il contratto di categoria appena rinnovato contiene una novità importante – spiega De Ponti -. Si tratta del contratto di apprendistato per l’ottenimento della qualifica che si rivolge a giovani tra i 15 e i 19 anni. Esso prevede 450 ore di formazione specialistica all’anno. Il primo anno al giovane verrà corrisposto il 65 percento della paga base, il secondo anno il 70 e il terzo il 75”. Prima di congedare l’assemblea il Presidente Snaidero da appuntamento a tutti al prossimo Made Expo 2013 che si terrà dal 2 al 5 ottobre alla Fiera di Rho.  “Quest’anno è prevista una formula nuova che favorirà gli incontri B2B con gruppi di operatori internazionali”.                      





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