LEGITTIMO IMPEDIMENTO/ Stamattina l’udienza pubblica si decide sull’immunità del Capo del Governo

- La Redazione

Udienza pubblica della Consulta sul legittimo impedimento

BerlusconiR375_26gen09 Silvio Berlusconi (Foto: Imagoeconomica)

Si apre alle 9 e 30 di stamane l’udienza pubblica della Consulta, in cui si voterà per decidere sul legittimo impedimento. Le previsioni ieri sera davano come prevalente la totale o parziale pronuncia di incostituzionalità, con sette giudici schierati contro la norma che, dall’aprile del 2010, ha congelato i tre processi di Berlusconi. Contro, cinque alte toghe pronte a promuoverla.

E infine tre incerti, ancora oscillanti tra il primo e il secondo fronte. La Repubblica di oggi dà anche i nomi dei tre giudici incerti: il presidente De Siervo, il relatore Cassese, e poi Criscuolo, Gallo, Lattanzi, Silvestri, Tesauro pronti a fermare il legittimo impedimento. Finocchiaro, Grossi, Maddalena, i tre giudici dati ancora per incerti. La loro scelta farà la differenza, scrive oggi Repubblica. Si tratta della decisione sulla costituzionalità della legge sul legittimo impedimento, che metterebbe fino al prossimo ottobre Belrusconi al riparo da tre processi a suo carico (Mills, Mediaset e Mediatrade).

Per i magistrati che hanno fatto ricorso alla consulta di si tratta di una violazione all’articolo 138 della Costituzione, “una presunzione assoluta” di impedimento che di fatto introduce l’immunità. Lo scudo si traduce infine in una «causa automatica di rinvio del dibattimento sproporzionata rispetto alla tutela del diritto di difesa» (violazione dell’art.3).

Secondo i legali del premier invece l’attività del premier, «essendo essenzialmente politica», deve essere «libera sia nei fini che si prefigge, sia nei mezzi attraverso i quali si propone di realizzarli». Perciò il giudice può «controllare l’autenticita» dell’attestazione della presidenza del Consiglio, ma non può «sindacare il merito dell’attività di governo, giudicandola più o meno importante o necessaria».

E ancora: la legge – secondo gli avvocati – non introduce una prerogativa costituzionale ma semplicemente la tipizzazione di alcuni casi di impedimento per premier e ministri a comparire in udienza e dunque l’integrazione di un istituto processuale già esistente (l’art. 420-ter del codice di procedura penale).





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