LA GABBIA/ Barnard: chi ha votato Pd si è sparato sui piedi. Puntata 28 maggio

- La Redazione

Ieri sera, su La7 a partire dalle 21.10, è andata in onda una nuova puntata de La Gabbia, il programma di approfondimento politico ed economico condotto da Gianluigi Paragone

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Nella puntata di mercoledì 28 maggio 2014 della trasmissione La Gabbia condotta su La7 da Pierluigi Paragone sono presenti come ospiti Michele Emiliano rappresentante del Partito Democratico ed ex Sindaco di Bari, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, il docente di filosofia Diego Fusaro, la politologa Elisabetta Gualmini, Mario Adinolfi, il giornalista Oliviero Beha e Vittorio Sgarbi. Il servizio di introduzione della puntata è indirizzato verso l’alto astensionismo che si è concretizzato in Italia nel corso delle ultime elezioni europee ed in particolare nella regione Sardegna dove tante persone evidenziano con toni piuttosto accesi il proprio disprezzo nei riguardi della classe politica. Mentre Emiliano glorifica Renzi per l’ottima campagna elettorale, Adinolfi sottolinea come il risultato delle elezioni danno all’Italia maggiore forza in Europa ed in particolare con il Partito Democratico che ora è quello con il maggior numero di eletti all’interno del gruppo PSE e di tutto il Parlamento Europeo; poi parla del fatto che si è astenuto dal voto europeo abbia sbagliato e quindi non conti nulla. Sgarbi attacca invece le Regioni lanciando l’idea di abolirle rimarcando come siano enti in cui vengono rubati molto soldi pubblici e che non servono a nulla. Fusaro sottolinea come la vittoria del Pd non sia un segno di cambiamento bensì di un partito servo dell’euro, con Adinolfi che gli fa presente come l’unico partito che ha palesato una netta contrarietà all’euro abbia preso solo il 6%. Viene lanciato un servizio in cui si parla degli sconfitti di queste elezioni con Scelta Civica che si è praticamente dissolta, con Currò, deputato del M5S, che invita Beppe Grillo a lasciare la politica dopo questa pesante sconfitta mentre gli esponenti del Nuovo Centrodestra si dicono tutto sommato soddisfatti del risultato ottenuto che ha consentito loro di ottenere 3 seggi nel Parlamento Europeo. Fusaro è molto critico e nello specifico rimarca come ci siano italiani che non si vendono per 80 euro, con la pronta replica da parte di Adinolfi che lo invita a non insultare milioni di elettori che hanno votato Pd e con Emiliano che invece parla dell’Unione Europea riconoscendo che occorra dare una svolta in maniera netta al modo di fare politica a livello europeo. Sgarbi parla di come occorrerebbe cercare di tenere sotto controllo i costi. Un servizio mette in luce il fatto di come politici siano saltati sul carro dei vincitori e nello specifico siano passati dalla parte di Renzi dopo l’incredibile risultato ottenuto, il più alto mai ottenuto da un partito di Centro Sinistra in Italia. Dopo un servizio che invece si occupa della TAV e di tutti i disordini di ordine pubblico che essa ha comportato. Beha appena entrato in studio seppur sottolinea come Renzi non abbia la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi, ma i augura per il bene del Paese che possa operare in maniera ottimale ed inoltre gli chiede di manifestare contro la Tav. Emiliano invece prima parla del braccio di ferro che ha visto nella giornata di ieri l’Italia contro la Germania per ottenere il cambiamento delle politica economica e quindi si rivolge al presidente della regione Campania Caldoro che non sta facendo nulla per salvare i 440 licenziamenti annunciati dalla Jabil. Gualmini sottolinea come non si possa chiedere a Renzi di poter risolvere tutto mentre Barnard polemizza con gli italiani che hanno dato il proprio voto al Pd. Dopo un veloce passaggio sul ruolo delle banche, la Gualmini fa presente come le teorie complottistiche portate avanti dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega Nord non abbiano pagato in termini di voto. Salvini non crede che Renzi possa cambiare la politica europea e inoltre attacca la Merkel evidenziando di avere diverse soluzioni sia per il commercio che per l’agricoltura. Gualmini riconosce alla Lega di essere stato l’unico partito del centro destra a cambiare leader e questo è stato premiato mentre sul fenomeno dell’euro scetticismo, è destinato a sgonfiarsi in elezioni politiche così come accaduto già in passato a Farage in Inghilterra. Salvini invece è convinto che la moneta unica possa essere presto eliminata evidenziando come il Nuovocentro Destra non sia un partito di Centro Destra mentre apre a un possibile dialogo in Forza Italia nel caso dove essere cambiati alcuni uomini e alcuni posizioni su determinate tematiche. Dopo un servizio che riassume quanto successo in fase di campana elettorale, in studio Sgarbi attacca prima il Nuovo Centrodestra ed Alfano indicandolo come un partito inutile, quindi Forza Italia ed infine sulla Lega Nord a proprio giudizio ha preso un totale di voti non eccessivo. Quindi attacca Casini per le sue tattiche politiche e infine Grillo utilizzando come sempre parole molto forti. Nella parte finale della trasmissione si parla del problema dell’economia italiana e in particolare delle difficoltà delle piccole azienda con la Gualmini che sottolinea come sia importante sfruttare al meglio il lavoro fatto in ottica spending review da Cottarelli mentre per Salvini la soluzione per avere nuove risorse da destinare alle imprese ed all’abbattimento del debito è quello di tagliare alcuni posti di lavoratori pubblici al Sud dove sono in eccesso. C’è quindi l’intervento contro la moneta unica da parte di Banard che a suo dire ha portato solo distruzione nei posti dove è stata usata. Prima della chiusura con l’intervento satirico di Car Carlo Pravettoni ed il pezzo musicale di Paragone, quest’ultimo fa presente la notizia secondo la quale Befera possa essere inserito in un comitato di vigilanza dell’Eni.

Questa sera su La 7 andrà in onda una nuova puntata de La Gabbia, il rock show politico condotto da Gianluigi Paragone. Sarà una serata all’insegna del voto elettorale di domenica 25 maggio che ha sancito un’inaspettata debacle del Movimento 5 stelle e una vittoria storica del Partito Democratico, trascinato da Matteo Renzo sopra il 40% (40.81% per l’esattezza). All’indomani della tornata elettorale, che ha per di più visto il crollo di Forza Italia e Silvio Berlusconi a un 16% davvero deludente, si parlerà dei nuovi rapporti di forza in Italia con un occhio a quanto successo a livello elettorale nel resto dell’Europa, che vede il fronte euroscettico rinvigorirsi; a tal proposito sarà interessante ascoltare l’intervento di Matteo Salvini, alleato con il Fronte Nazionale di Marine Le Pen. Per tutti coloro che volessero seguire la puntata su smartphone, tablet o computer è assai semplice: grazie alla piattaforma di La7 che offre la diretta streaming del proprio palinsesto basta cliccare qui.

Torna in onda questa sera, su La7 a partire dalle 21.10, La Gabbia, il programma di approfondimento politico ed economico condotto da Gianluigi Paragone. Al centro della serata troveremo ovviamente l’analisi del voto elettorale europeo (ma anche regionale e comunale) che ha visto il trionfo di Matteo Renzi e del Partito Democratico su Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle. Pochi o nessuno si sarebbero aspettati un exploit di tali dimensioni dei dem, capaci di sforare il 40% e di dare circa 20 punti percentuali ai pentastellati. Il tutto verrà poi inquadrato nel più ampio panorama politico europeo, che ha visto un’avanzata del fronte euroscettico nell’Europarlamento che si va formando. A risultati definitivi, Paragone ha addossato la colpa del flop grillino a Casaleggio “convinto di tenere in cassaforte i voti che prese alle politiche e perciò si dovesse “tranquillizzare” il voto moderato per tentare il sorpasso. Così ha messo la giacca e la cravatta ai suoi golden boy, li ha istruiti affinché parlassero come fighettini. È di Casaleggio la scelta di andare da Vespa e poi ai talk comodi, seduti, tranquilli. Ecco, dove ha portato questa non strategia comunicativa: alla sconfitta”, conclude il conduttore. Il dibattito sarà animato come sempre da diversi ospiti e questa sera troveremo Matteo Salvini, Michele Emiliano, Elisabetta Gualmini, Vittorio Sgarbi, Oliviero Beha, Mario Adinolfi, oltre a Paolo Barnard, Paolo Hendel e Saverio Raimondo.







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