TOTO PREMIER, GOVERNO M5S LEGA: SPUNTA GIAMPIERO MASSOLO/ Chi è il diplomatico che piace a Di Maio e Salvini

- Silvana Palazzo

Governo M5S Lega, totonomi premier e ministri. Salvini e Di Maio: idea staffetta, ma spunta il diplomatico Giampiero Massolo. Le ultime notizie sulla formazione dell'esecutivo: gli scenari

giampiero_massolo_youtube_2018 Governo M5S Lega, spunta Giampiero Massolo

Toto Premier, chi sarà il primo ministro del Governo M5s Lega? Sono tanti nomi che circolano, con Matteo Salvini e Luigi Di Maio al lavoro per individuare una figura terza. E spunta un nome nuovo: come sottolinea La Stampa, è emerso con forza da entrambi gli ambienti di partito il nome di Giampiero Massolo. Nato a Varsavia il 5 ottobre del 1954, Massolo è funzionario presso il Ministero degli affari esteri e la Presidenza del Consiglio dei ministri e a partire dal 2015 è il Presidente di Fincantieri. Nel corso della sua esperienza politica ha rivestito numerosi ruoli: nel 1990 è presso l’ufficio diplomatico del Presidente del Consiglio dei ministri e nel 1993 diviene Consigliere diplomatico aggiunto. Nel 1994 è Capo della Segreteria particolare del Presidente del Consiglio dei ministri nel governo Berlusconi, mentre nel 1996 Capo dell’ufficio stampa del Ministero degli Affari Esteri. E l’escalation continua con il nuovo millennio: dal 2000 al 2004 è vicesegretario generale del Ministero degli Affari Esteri e proprio nel 2004 diviene capo di gabinetto del Ministero degli Affari Esteri fino al 2006, quando assume l’incarico di Direttore generale del Personale. Nel 2006 viene nominato Ambasciatore di rango e nel 2007 viene nominato Segretario generale del Ministero degli affari esteri. Infine, prima dell’attuale incarico, l’11 maggio 2012 il Comitato Interministeriale per la sicurezza della Repubblica lo nomina direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

GIANCARLO GIORGETTI VICE?

Continua a circolare il nome di Giancarlo Giorgetti come possibile premier del governo M5s-Lega ma, stando a quanto riportato dal Messaggero, non avrebbe alcuna intenzione di assumere la guida del nuovo esecutivo. Qualche spiraglio potrebbe invece aprirsi per un ruolo comunque importante e operativo, ma più in linea con il suo orientamento a tenere un low profile, come il posto di vicepremier. Quello della figura terza potrebbe essere un escamotage per uscire dallo stallo politico, mentre sembra meno probabile l’ipotesi di una staffetta da Luigi Di Maio e Matteo Salvini a Palazzo Chigi. Si cerca un nome di alto profilo, che potrebbe essere indifferentemente un tecnico o un politico. Questo sarebbe l’identikit del candidato premier. Di Maio e Salvini non intendono svelare il nome prima di aver raggiunto un accordo sui punti del programma che stanno definendo. Intanto stanno valutando l’opportunità di fare parte o meno del governo. Domani comunque il capo politico del M5s e il segretario della Lega dovrebbero rivedersi per chiudere entro domenica la lista dei ministri. (agg. di Silvana Palazzo)

SALVINI E DI MAIO, L’INCONTRO: “OGGI SCHEMA AL COLLE”

E’ iniziato pochi minuti fa l’incontro tra il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e il leader della Lega Matteo Salvini. I due sono al lavoro per formare il nuovo esecutivo dopo le 24 ore di tempo concesse in extremis da Sergio Mattarella e dopo il ‘via libera’ di Forza Italia e di Silvio Berlusconi. In primis, si parlerà di tema e di programma: solo in un secondo tempo si parlerà di nomi e ministri. Nel frattempo, Quotidiano.net riporta altre ipotesi accreditate per il futuro governo: il leghista Gianmarco Centinaio potrebbe andare al Ministero di Turismo e Sport, mentre per Riforme istituzionali e Rapporti con il Parlamento, in rampa di lancio ci sono Roberto Calderoli per il primo e Riccardo Fraccaro per il secondo. Infine, il commento del direttore del Tg La7 Enrico Mentana, che sui social network ha lanciato l’indiscrezione: “Già in corso, in luogo riservato, l’incontro m5s-lega per la stesura dello schema di programma da inviare al Quirinale entro oggi”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

I PRIMI NOMI: GIORGETTI E GIOVANNINI

Il primo giorno di trattativa vera tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini ha dato i suoi frutti: l’impasse nel centrodestra si è sbloccato, quindi si può lavorare ad un governo targato MoVimento 5 Stelle e Lega. Ora i due leader devono sciogliere un altro nodo: decidere la squadra di governo, a partire dalla premiership. Si può parlare già di toto-nomi, anche se i due partiti giocano a carte coperte. Peraltro non sembrano avere il “coniglio da tirare fuori dal cilindro” per il nome di Palazzo Chigi, ma sullo sfondo c’è una suggestione: una staffetta tra Di Maio e Salvini. Domani è previsto un incontro tra i due per predisporre il contratto sull’agenda di governo, poi parleranno di premier e ministri. Nelle ultime ore il M5s aveva aperto al nome di Giancarlo Giorgetti, nome su cui avrebbe poi chiuso nella tarda serata di ieri, come riportato dall’Ansa che cita fonti parlamentari quando parla di Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro. Ma l’ipotesi di una figura tecnica non è stata lanciata con convinzione.

GOVERNO M5S LEGA, TOTONOMI PREMIER E MINISTRI

Ci sono altri due nomi nel borsino del totonomi per la premiership: sta crescendo quello di Giulia Bongiorno, ma si fa pure quello di Carlo Cottarelli. A prescindere dai nomi, il nodo è politico: il MoVimento 5 Stelle cederebbe ad un presidente del Consiglio di segno leghista? Per ora di Maio ha ribadito l’apertura ad un nome terzo, per questo il nome politico più spendibile è quello di Giorgetti, nonostante lo scetticismo pentastellato sia alto. L’ex saggio di Napolitano potrebbe risultare ingombrante anche per Salvini. Per questo, come riportato dall’Ansa, sta emergendo l’idea di una staffetta al governo tra Salvini e Di Maio, come provarono a fare Bettino Craxi e Ciriaco De Mita con il Patto della Staffetta del 1983. Con un premier terzo, sarebbe difficile per loro accettare ministeri: potrebbero invece fare da vice per tenersi liberi o prendersi ministeri di peso come gli Esteri per Di Maio e l’Interno per Salvini. Il M5S punta a quelli economici, agli Esteri e al Lavoro per arrivare al reddito di cittadinanza. Dalle ipotesi bisognerà passare ai fatti.





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