Come si vota al Conclave 2025 per eleggere il nuovo Papa dopo Francesco: la ‘legge elettorale’ tra scrutini, quorum e ballottaggi. Le regole del Vaticano
IL CONCLAVE È (ANCHE) UNA COMPLESSA MACCHINA “ELETTORALE”: COME SI ELEGGE IL NUOVO PAPA
Sebbene la gran massa di attenzione globale, tra scommesse, totonomi, speciali e “meme” virali, il Conclave della Chiesa Cattolica è uno dei momenti più intensi e sacri della fede cattolica: al contempo, è anche una complessa “macchina elettorale” che pone in votazione 133 “delegati” (i cardinali elettori) in rappresentanza dell’intera Sacra Romana Chiesa, con tanto di quorum necessari e potenziali ballottaggi dopo 30 votazioni senza esito positivo. Quello che si avvia oggi 7 maggio 2025, neanche 20 giorni dopo la morte di Papa Francesco l’indomani della Pasqua, sarà l’evento planetario tra i più seguiti della storia recente, al di là dei fedeli cristiani che attendono nei prossimi giorni l’attesa “fumata bianca” per conoscere il nome del nuovo Pontefice.
Resta quindi utile ripassare brevemente come si vota il nuovo Papa, come funzionano i vari scrutini al Conclave 2025 e quali sono i numeri principali dei cardinali presenti come “papabili” al Soglio Pontificio di San Pietro, rappresentante in Terra di Gesù per tutta la Chiesa. Il testo fondamentale per capire come si vota al Conclave resta la Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gregis” – ovvero “Di tutto il gregge del Signore”, dove sono iscritte le norme consolidate nei secoli sulla nomina del nuovo Papa.
Ebbene, i 133 cardinali elettori (dopo le defezioni emerse nelle ultime Congregazioni pre-Conclave) si apprestano a dover eleggere il nuovo Pontefice con un quorum minimo richiesto dei due terzi dell’assemblea: questo sinigica che per poter avere un nuovo Papa dal Conclave vi dovranno essere almeno 89 voti convergenti sul medesimo cardinale.
Le votazioni come noto si svolgono nella Cappella Sistina all’interno del Palazzo Apostolico e avvengono per “scrutinium” con votazione segreta dopo la formula dettata dal maestro delle celebrazioni, l’arcivescovo Diego Ravelli, nota come “Extra omnes”, ovvero “fuori tutti”: il primo giorno si tiene solo una votazione nel pomeriggio, dal secondo giorno si svolgono massimo 4 votazioni giornalieri, 2 al mattino e 2 al pomeriggio, con relativi annunci al mondo sull’esito con la consueta “fumata” dal comignolo installato sul tetto della Cappella Sistina (questo perché non vi deve essere alcuna comunicazione diretta con l’esterno durante l’apertura del Conclave).
Fumata nera non si è raggiunto il quorum, fumata bianca prevede invece la nomina del nuovo Papa con successivo annuncio al mondo dalla storica Loggia centrale in Vaticano, con la formula iconica “Nuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”.
LE 4 VOTAZIONI AL GIORNO (CON 2 “FUMATE”) E IL BALLOTTAGGIO DOPO 30 SCRUTINI: ECCO COME SI VOTA AL CONCLAVE
Come si vota al Conclave e la procedura effettiva per eleggere il nuovo Papa precede in tre distinte fasi: il pre-scrutinio, lo scrutinio vero e proprio e il momento post-scrutinio. Nel primo caso vengono distribuite le schede a tutti i 133 cardinali elettori con sorteggiati poi 2 scrutatori, 3 addetti per la raccolta delle schede per i cardinali infermi e i tre revisori per controllare la regolarità della votazione assieme al Camerlengo della Chiesa, il cardinale Joseph Farrell. A presiedere l’intero Conclave 2025 sarà il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato uscente durante il Pontificato di Papa Francesco, al posto del Decano dei Cardinali Giovanni Battista Re che non può partecipare per raggiunti limiti d’età.
I cardinali possono scrivere un solo nome leggibile sulla scheda, pronunciando poi il giuramento solenne davanti all’intera assemblea e deponendo la scheda nell’urna all’altare centrale della Cappella Sistina. Qualora il numero finale delle schede non corrisponde al numero totale degli elettori, le schede vengono bruciate all’istante e si procede a nuovo voto. Se invece il numero è ok si passa allo spoglio vero e proprio con gli scrutatori che leggono, verificano e proclamano ad alta voce: qualora nessuno arrivi ai due terzi richiesti si procede ad una nuova votazione, con al massimo 4 per giorno e 2 fumate (una alle ore 12 e una alle 19).
Le schede vengono bruciate dopo le votazioni, con aggiunta di paglia umida e sostanze chimiche particolari per raggiungere l’effetto della fumata bianca in caso di avvenuta elezione del Santo Padre: dopo 12 votazioni “a vuoto”, ovvero 3 giorni consecutivi di fumate nere, è prevista una pausa di un giorno in Conclave per permettere ragionamenti e confronti diretti tra i vari cardinali senza alcuna votazione.
Seguirà poi una serie consecutiva di 7 votazioni con un’altra pausa successiva, iter da ripetere fino al massimo a 34 votazioni consecutive senza fumata bianca: in quel caso la “legge elettorale” del Vaticano prevede una sorta di ballottaggio tra i due candidati fin lì più votati, procedendo alle successive votazioni avendo però sempre fermo il quorum di 89 voti minimi.
In caso di elezione del nuovo Papa, al cardinale indicato viene chiesto ufficialmente se avverta l’elezione a Sommo Pontefice: con risposta affermativa, viene chiesto con quale nome desidera essere chiamato e solo successivamente viene portato nella “stanza delle lacrime” dove verrà vestito con le vesti bianche del Pontefice, prima di dirigersi poi in Piazza San Pietro per l’annuncio al mondo del nuovo successore di San Pietro. Al termine del primo breve discorso il nuovo Papa procederà alla prima Benedizione Urbi et Orbi del proprio Pontificato.
