I numeri sulle presenze dei cattolici in Vaticano mostrano un crollo negli ultimi anni del Pontificato di Papa Francesco rispetto ai dati di Benedetto XVI
LE UDIENZE IN VATICANO E I NUMERI IN DECLINO DOPO L’INIZIO BOOM DI PAPA FRANCESCO
Come ha spiegato il cardinale Camillo Ruini, il prossimo Papa da eleggere in Conclave avrà il pesante compito di risvegliare la “fiammella della fede” in un mondo secolarizzato e sempre più lontano – specie in Occidente – dai valori della cristianità: osservando i dati pubblicati dalla Prefettura della Casa Pontificia dopo la morte di Papa Francesco, emerge un quadro desolante per la Santa Sede in merito alla presenza crollata di fedeli cattolici alle Udienze in Vaticano.
Dall’Udienza Generale alle Udienze in Sala Nervi e Sala Paolo VI, fino agli incontri in Piazza San Pietro e per i vari Angelus e Regina Coeli della domenica: sebbene l’inizio del Pontificato di Jorge Mario Bergoglio avesse richiamato a Roma un numero incredibile di cattolici, con il passare dei 12 anni di Magistero i numeri si sono sensibilmente ristretti. Certo, un colpo importante è stato dato sul fronte viaggi e presenze dalla pandemia Covid, eppur nel ritorno alla vita normale dopo il 2022 comunque le presenze sono rimaste inferiori a quanto ad esempio era stato in grado di “attirare” Papa Benedetto XVI.
Fino al 2017 erano frequenti gli aggiornamenti della Prefettura sui numeri legati ai fedeli in arrivo in Vaticano per assistere alle udienze dei Pontefici: in realtà da quell’anno il dato non è più stato aggiornato, fino ad ora quando con il nuovo Conclave si sta per eleggere un nuovo Santo Padre al Soglio Pontificio di San Pietro. Anno dopo anno, dopo un clamoroso inizio da addirittura 7,3 milioni di cattolici nel 2013 in arrivo per le udienze, il dato sulle presenze si è nettamente abbassato scendendo sotto le stime su Papa Ratzinger.
DA RATZINGER A BERGOGLIO: IL DATO SULLE PRESENZE PRIMA DEL CONCLAVE
Come riportano bene i dati pubblicati negli scorsi giorni dalla Prefettura Pontificia presso la Santa Sede – e riportati da “OpenOnline” – dopo il boom dell’inizio oltre i 7 milioni con la novità di un Pontefice argentino in arrivo per la prima volta dal Sud America, i 5,9% milioni di fedeli nel 2014 erano comunque un fisiologico calo comunque ancora con ottimi risultati. È dal 2015 che invece le presenze presso le principali udienze in Vaticano divengono sempre meno: 3,2% milioni due anni dopo l’elezione di Papa Francesco, 3,9 milioni nel 2016 mentre nel 2017 si crolla a 2,7 milioni.
Non sarebbe giusto inserire nel resoconto sui numeri dei fedeli cattolici in Vaticano nei due anni della pandemia, dove comunque Papa Francesco non fece mai venir meno la presenza quantomeno “mediatica” con le scene indelebili della Via Crucis e Sante Messe in una Piazza San Pietro deserta per il Covid-19: se però nel 2022 ci fu un lieve rialzo dei numeri (fino a 2,4 milioni di cattolici), ecco che negli ultimi due anni il dato è drasticamente calato fino agli attuali 1,7 milioni calcolati nel 2024.
A volere confrontare i numeri con il Pontificato di Benedetto XVI, durato 5 anni in meno di quello di Francesco, sebbene non si possano avere cifre come quelle raccolte da San Giovanni Paolo II a suo tempo, comunque si può riconoscere un valore medio più alto degli ultimi anni di Pontificato di Bergoglio: in media tra i 2,2 e i 2,5 milioni di presenze ogni anno venivano garantiti dalle udienze di Papa Ratzinger, con picchi sopra i 3 milioni ad inizio e fine del Magistero.
Dai problemi sul drastico calo di offerte generali preso l’Obolo di San Pietro, fino ad una minor presenza viva dei fedeli cattolici: il nuovo Papa dovrà appunto cercare di parlare a tutti – come ha fatto Francesco con molti “lontani” e alle “periferie” della stessa fede cristiana – non dimenticando il dialogo vicino e prossimo ai cattolici che necessitano di riscoprire Cristo e “ri-convertire” il proprio cuore.
