Richiamo tonante di Papa Leone XIV all'Angelus per il Corpus Domini dopo gli attacchi in Iran: “umanità invoca la pace, la diplomazia faccia tacere le armi”
L’APPELLO (TONANTE) DI PAPA LEONE XIV CONTRO LA GUERRA IN MEDIO ORIENTE, E NON SOLO
Gli attacchi giunti dagli USA questa notte sui siti nucleari dell’Iran, sebbene ampiamente preventivati, rischiano di gettare il mondo in una spirale ancora più pericolosa: Papa Leone XIV durante l’Angelus da Piazza San Pietro lancia un nuovo appello di pace con forza, con un discorso breve ma durissimo contro ogni ipotesi di conflitto mondiale. Richiamando l’intervento della diplomazia e parlando degli orrori ancora in corso in larga parte del Medio Oriente, il Santo Padre nella Festa del Corpus Domini richiama la benedizione di pace sull’intera umanità.
Nel suo terzo Angelus da quando è stato eletto al Soglio Pontificio Papa Leone XIV parla senza mezzi termini delle notizie allarmanti giunte stanotte dal Medio Oriente, in particolare con l’attacco contro i siti nucleari dell’Iran a seguito della guerra tra Israele e Teheran iniziata lo scorso 13 giugno. È in questo scenario drammatico, che di fatto include la Palestina e lo stesso Stato ebraico, il Vaticano va oltre il “mero” scambio bellico e ribadisce l’attenzione davanti al rischio oblio per «la sofferenza quotidiana della popolazione a Gaza e negli territori ulteriori dove è urgente il sostegno degli aiuti umanitari».

Secondo il Papa, oggi l’umanità «grida e invoca la pace», un grido che chiede estrema responsabilità, dialogo e ragione, per un mondo che non può e non deve dve essere soffocato dal «fragore di armi» ma anche da discorsi e parole considerate “retoriche” che incitano alla guerra di continuo. Ogni membro della comunità internazionale – da qui l’appello rivolto da Papa Leone XIV durante l’Angelus del 22 giugno 2025 – ha vera e propria responsabilità morale: «fermare la tragedia della guerra prima che diventi voragine irreparabile».
LA BENEDIZIONE SULL’UMANITÀ E LA PACE CRISTIANA COME UNICA POSSIBILE CONCORDIA
Secondo Papa Leone XIV non esistono guerre, situazioni e scenari che si possono rendere sotto “oblio”, considerarli lontani come se non implicassero il futuro di tutti noi: per questo al termine dell’Angelus è il Pontefice americano che invita all’attenzione alta per ogni guerra, dato che in ogni scontro vi è sempre «la dignità umana in gioco». La guerra, tanto quella in Medio Oriente quanto quella in Ucraina e con tutti gli altri focolai internazionali purtroppo aperti in questi anni di fortissima tensione, non risolve mai i problemi per cui sono cominciate.
Di contro invece, riflette il Santo Padre, è la guerra stessa che procura ferite sempre più profonde tra la popolazione, cicatrici dolore che durano per generazioni: nessuna vittoria armata compensa infatti il dolore di madri e la paura dei bambini, conclude Papa Leone XIV invitando d’ora in avanti la diplomazia internazionale a «far tacere le armi». Dalla Chiesa Cattolica arriva l’invito all’ONU e alle singole cancellerie internazionali che si possano realmente costruire opere di pace e non di violenza, per evitare altri pesantissimi conflitti sanguinosi.
Nella catechesi prima della recita del’Angelus, introducendo il Vangelo sulla festa del Corpus Domini, Papa Leone XIV ha sottolineato come nel pomeriggio durante la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento da San Giovanni Laterano fino alla basilica di Santa Maria Maggiore, sarà un momento di canti, preghiere e raccoglimento per «implorare la Benedizione del Signore» sulla città, le famiglie e sopratutto «sull’intera umanità». È proprio la celebrazione e la comunione con il corpo di Cristo che rende il cristianesimo una voce ormai sempre più “isolata” nella richiesta di pace e carità, «gli uni per gli altri».
