Maurizio Modugno (Roma, 1950). Laurea in giurisprudenza all’Università “La Sapienza” di Roma e master in beni culturali. Nel 1978 entra al ministero dei Beni culturali, attuale Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi. Nel 1986 passa alla presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per l’Informazione e l’Editoria. Nel 2000 è ammesso nel Seminario Romano Maggiore. Viene ordinato sacerdote da Benedetto XVI nel 2005. È parroco a San Valentino al Villaggio Olimpico in Roma. Come scrittore, storico e critico musicale ha pubblicato i libri: “Ottorino Respighi, la discografia” (1979); “Jules Massenet” (1994); “Boris Christoff” (1996); “Thomas Schippers” (2009); “Ritorno a Bagdad” (Aracne 2018). Suoi contributi sono presenti in volumi di autori vari e suoi articoli figurano nelle maggiori riviste musicali dal 1968 ad oggi. Feed Rss
In questo 2022 ricorre anche il centenario della nascita di Renata Tebaldi. Non chiuse un'epoca, come si crede; al pari della Callas, ne aprì una nuova
Alla fine della Divina Commedia di Dante Alighieri appaiono immagini e preghiere fra le più alte mai scritte. Quali sono i precedenti della "rosa" dantesca
In diversi scritti Joseph Ratzinger/Benedetto XVI approfondisce il suo rapporto alto e continuo con la bellezza della musica. Le sue indicazioni sono intatte
Cosmopolitismo, pluralità culturale, tolleranza, affari. Così era Smirne, capitale del Levante, "nazione latina" d'Oriente. Poi la guerra e la pulizia etnica
Il 6 dicembre 1633, in piena peste, aveva inizio uno dei più terrificanti processi della storia di Francia: quello contro il curato e canonico di Loudun Urbain Grandier
Nella sala da tè dell’Hotel Bauer di Venezia solevano incontrarsi tre donne, celebri per i loro celebri compagni: Alma Mahler, Luisa Baccara, Elsa Respighi
170 anni fa si spegneva a Istanbul un personaggio forse poco noto in Occidente: Leyla Saz hanimefendi (1850-1936). Visse alla corte di Maometto II e poi nella Turchia di Mustafa Kemal
La peste di Noja, in Puglia, tra il 1815 e il 1816 fu l’ultima a colpire l’Italia. Ecco come le cronache dell’epoca raccontarono la guerra fino allo “spurgo”
Il Medio oriente che vediamo, senza pace e così difficile da comprendere e sbrogliare, è l’esito dell’egoismo e della miopia che hanno segnato la conferenza di Versailles del 1920