Per non perdere l’agevolazione sulla prima casa nel 2025 il fisco ha deciso di apportare dei cambiamenti importanti. Se fino allo scorso anno un contribuente doveva vendere un altro immobile (per il quale ha ricevuto gli stessi incentivi) di sua proprietà entro un anno, adesso ha più tempo per farlo.
Adesso per poter vendere l’altro immobile su cui ha goduto degli incentivi per la prima casa il tempo è stato esteso a due anni. Un prolungamento migliorativo in modo tale da agevolare il cambio di immobili e favorire l’economia circolare del settore del mattone in Italia.
Agevolazione prima casa 2025: fino a 2 anni di tempo
Grazie all’agevolazione attribuibile alla prima casa nel 2025 è possibile risparmiare sulle imposte catastali, di registro e ipotecarie (per le imprese fissate a 200€ e 50€ nel caso di una compravendita con un privato). Nel caso di una compravendita con un’azienda si risparmia anche l’IVA al 4%.
Se la compravendita avvenisse con un privato le imposte catastali e ipotecarie ammonterebbero a 50€ (cifra fissa) e l’imposta di registro ridotta al 2%.
Con manovra di Bilancio 2025 sono stati rivisti i tempi per la domanda di successione e prorogata di due anni la vendita dell’altro immobile oggetto dei benefici fiscali.
Per chi fosse interessato agli approfondimenti, il comma modificato è il numero 116 ed è contenuto nella Legge numero 207 dell’anno 2024.
I requisiti anagrafici
Quel che non cambiano sono i requisiti anagrafici che vanno soddisfatti anche nel 2025 per poter ottenere l’agevolazione sulla prima casa: non acquistare un immobile lussuoso, l’unità dev’essere nello stesso Comune di residenza o dove lavora il titolare, oppure trovarsi nel Comune in cui era residente dalla nascita o prima di trasferirsi all’estero e poi rientrare in patria.
Se il contribuente non si trovasse in una delle condizioni appena citate, allora dovrà trasferire la sua residenza nell’immobile oggetto dell’incentivo, entro e non oltre 18 mesi dalla data di acquisto (sottoscrivendo la sua intenzione al momento del rogito).