Porto e Juventus si sfideranno negli ottavi di Champions League: così ha stabilito un sorteggio che farà in modo di creare alcuni incroci piuttosto interessanti. Il prossimo 22 febbraio Alex Sandro farà ritorno allEstadio Do Dragao, dove aveva mosso i suoi primi passi a 20 anni: acquistato dal Porto nel 2011, lesterno brasiliano con la maglia dei Dragoni ha messo insieme 137 presenze realizzando 3 gol e giocando 23 partite in Champions League (nel 2014-2015 ha raggiunto i quarti di finale). Acquistato dalla Juventus per 26 milioni di euro, Alex Sandro è diventato in breve tempo un giocatore fondamentale per gli equilibri della squadra: 52 le partite giocate, nelle quali ha già eguagliato il numero di marcature che aveva realizzato nel Porto. Poi, ovviamente, lennesimo incrocio tra Gigi Buffon e Iker Casillas che si erano affrontati nei precedenti tra Juventus e Real Madrid: un totale di 334 partite in nazionale (curiosamente 167 per entrambi) e di 312 gare nelle coppe europee (qui è in vantaggio Casillas, 168 a 144) di cui 281 in Champions League (Casillas ne ha messe insieme 165). Palmarès e riconoscimenti infiniti, due giocatori che ancora una volta torneranno a far valere la vecchia scuola dei portieri in Europa e nel mondo. Se parliamo invece di doppi ex, ecco Rui Barros: il piccolo portoghese di Lordelo, oggi 51 anni, ha giocato nel Porto nella stagione 1987-1988 per passare alla Juventus per un biennio nel quale ha vinto la Coppa Italia e la Coppa Uefa da protagonista (19 gol complessivi). Nel 1994 è tornato nei Dragoni chiudendo la carriera nel 2000.
Il Porto, prossimo avversario della Juventus in Champions League – come stabilito dal sorteggio per gli ottavi – ha vissuto alcuni momenti di gloria europea. Nel 1987 arrivò la vittoria della Coppa dei Campioni con una squadra, allenata da Artur Jorge, che sconfisse 2-1 il Bayern Monaco nella finale del Praterstadion di Vienna, grazie al famosissimo tacco di Allah ad opera dellalgerino Rabah Madjer e con il gol decisivo di Juary, che avevamo già visto in Italia con Avellino, Inter, Ascoli e Cremonese. E stato però con José Mourinho, come abbiamo già detto, che il Porto è diventato grande a livello continentale: in due anni i Dragoni hanno messo le mani prima sulla Coppa Uefa (2003), vinta con il 3-2 in finale sul Celtic (ai tempi supplementari) e poi sulla Champions League (2004), con grande sorpresa, facendo fuori il Manchester United nei minuti di recupero, il Lione e il Deportivo La Coruna e poi andando a demolire il Monaco a Gelsenkirchen. Di quella squadra facevano parte tanti calciatori della nazionale lusitana come capitan Jorge Costa, Vitor Baria, Ricardo Carvalho – che sarebbe diventato un pretoriano dello Special One – ma anche Nuno Espirito Santo, che era il portiere di riserva e oggi è lallenatore del Porto che giocherà contro la Juventus. In quell’occasione Mourinho fece la prima delle due uscite di scena letterali: prese la medaglia per il vincitore, la sfilò dal collo e abbandonò il centro del campo dove la squadra stava festeggiando. Esattamente una settimana dopo avrebbe firmato con il Chelsea.
Come gioca il Porto, prossimo avversario della Juventus negli ottavi di Champions League? La formazione portoghese ha cambiato molto rispetto a un anno fa: con Julen Lopetegui i Dragoni si schieravano sostanzialmente con il 4-2-1-3 e la presenza di Hector Herrera alle spalle del tridente offensivo, schema diventato 4-3-3 con José Peseiro (subentrato a gennaio). In questa stagione Nuno Espirito Santo ha adottato il 4-3-1-2, pur avendo iniziato la stagione provando il 4-2-3-1 e, in un paio di partite in campionato, il 4-3-3 (con il quale ha perso dallo Sporting Lisbona). Il grande veterano Iker Casillas è il portiere; Maxi Pereira e lex Inter Alex Telles i terzini, mentre in mezzo giocano il brasiliano Felipe e lo spagnolo Ivan Marcano. La squadra è internazionale, molto diversa da quella che ha vinto la Champions League nel 2004: in mezzo al campo i titolari sono solitamente Jesus Corona (messicano) e Racine Brahimi (algerino) che fanno compagnia a Danilo Pereira, nato nella Guinea Bissau ma di nazionalità portoghese. Dietro le punte cè una sorta di ballottaggio tra lo stesso Herrera e Oliver Torres, che nelle ultime uscite ha avuto la meglio; davanti si alternano Otavio e Diogo Jota, ma il punto fermo è il nuovo fenomeno del calcio portoghese (almeno così pare), il ventunenne André Silva che in questa stagione ha segnato 12 gol nelle 23 partite giocate (4 centri in Champions League) e con la nazionale portoghese ha un fantastico bilancio di 4 gol in altrettante presenze.
La Uefa ha ufficializzato le date per Porto-Juventus, ottavi di finale di Champions League: il sorteggio ha stabilito laccoppiamento tra i lusitani e i bianconeri, e come noto ci sarà tanto spazio tra la sfida di andata e quella di ritorno (gli ottavi infatti saranno giocati secondo un calendario che prevede due partite per ogni serata). Mercoledì 22 febbraio si giocherà allEstadio do Dragao, secondo il regolamento che vuole landata in casa per le squadre arrivate seconde nel girone; allo Juventus Stadium invece la partita di ritorno andrà in scena martedì 14 marzo. Venti giorni tra le due partite; un periodo temporale ampio nel quale tante cose potranno cambiare; in più la partita del Do Dragao arriverà esattamente tra 72 giorni, due mesi e mezzo. E davvero difficile tracciare ora un bilancio sullo stato di forma e gli infortunati, in questo lasso di tempo i discorsi che possiamo ragionevolmente fare oggi potrebbero non essere più attuali. Ad ogni modo segnatevi la data: il 22 febbraio la Juventus tornerà a giocare in Champions League, a caccia di quel trofeo che manca dal lontano 1996.
Sono tre i precedenti che la Juventus ha giocato con il Porto, prossima avversaria negli ottavi di Champions League come stabilito dal sorteggio di Nyon. Il più antico è anche quello più glorioso per i colori bianconeri: il 16 maggio 1984 le due squadre si sfidarono nella finale di Coppa delle Coppe, al St. Jakob Park di Basilea. La Juventus di Giovanni Trapattoni giocava con la maglia gialla, il Porto era allenato da Pedroto: si risolse tutto nel primo tempo. Beniamino Vignola portò in vantaggio la Juventus, Antonio Sousa pareggiò per i lusitani ma al minuto 41 Zbigniew Boniek, il bello di notte come ribattezzato dallAvvocato Agnelli, timbrò il gol di un titolo che fu poi blindato dalle parate di Stefano Tacconi nella ripresa. Gli altri due precedenti risalgono invece al girone eliminatorio del : Marcello Lippi e Machado i due allenatori, la Juventus vinse 3-1 al Delle Alpi ribaltando il gol che Clayton aveva realizzato al 13 e trovando la via della rete con Alex Del Piero, Paolo Montero e David Trezeguet. Il ritorno al Do Dragao terminò a reti bianche; poco dopo sulla panchina del Porto sarebbe arrivato José Mourinho, dando lustro a una squadra che stava perdendo la via.
Lavversaria della Juventus uscita dal sorteggio degli ottavi di Champions League sarà il Porto. La formazione lusitana è arrivata seconda nel girone G dopo una grande rimonta, essendo partita con un punto nelle prime due gare; ha poi battuto due volte il Brugge e ha conquistato la qualificazione con il roboante 5-0 al Leicester, che in ogni caso era già sicuro del primo posto. Alla Juventus va bene così: sono state evitate le grandissime squadre e il Porto rappresenta un avversario sicuramente alla portata. Al momento il Porto occupa la seconda posizione nel campionato portoghese con 28 punti, a quattro lunghezze dal Benfica capolista; il punto di forza – almeno in patria – è la difesa che in 13 partite ha incassato appena 5 gol (i gol segnati invece sono 24, secondo miglior attacco ma in coabitazione con Sporting Lisbona e Sporting Braga). La Juventus, e questo sarebbe stato tale con qualunque avversario, avrà anche il minimo vantaggio di giocare il ritorno allo Stadium. Rimaniamo in attesa di conoscere le date delle due partite di ottavi di finale; sospiro di sollievo comunque per Massimiliano Allegri che sa di aver pescato un avversario contro cui la sua Juventus può ampiamente sperare di superare il turno e volare ai quarti per la seconda volta negli ultimi tre anni.
Bayern Monaco e Real Madrid sono le potenziali avversarie più insidiose per la Juventus nel sorteggio degli ottavi di Champions League. Come già detto, i bavaresi lo scorso anno incrociarono i bianconeri a parti invertite: la squadra di Massimiliano Allegri aveva gettato alle ortiche il primo posto nel girone perdendo a Siviglia. Contro la formazione di Pep Guardiola la Juventus giocò un pessimo primo tempo a Torino andando sotto di due gol, ma recuperò con Paulo Dybala e Stefano Sturaro; allAllianz Arena ad Allegri stava riuscendo il capolavoro perchè nel primo tempo Paul Pogba e Juan Cuadrado avevano portato il risultato sul 2-0. Robert Lewandowski ridiede speranze al Bayern Monaco che pareggiò al 91 minuto con Thomas Muller, quando ormai era quasi fatta, sfruttando un pallone che Evra non gettò lontano provando invece a uscire palla al piede dallarea. Ai supplementari arrivarono i gol di Thiago Alcantara e dellex Kingsley Coman, e addio sogni di gloria. Contro il Real Madrid la tradizione è favorevole: prima la semifinale del 2003 e la partita perfetta con i gol di Trezeguet, Del Piero e Nedved (Zidane era in campo da avversario e segnò nel finale), poi gli ottavi del 2005 con la qualificazione ai supplementari (segnarono Ibrahimovic e Zalayeta), quindi il girone del 2008-2009, la doppietta di Alex Del Piero e la standing ovation del Bernabeu, infine la semifinale del 2015 con il gol di Alvaro Morata e unaltra finale. Resta pur sempre il Real Madrid, tante stelle e una rosa infinita che mette paura soprattutto agli ottavi.
La grande speranza della Juventus, che scopre lavversario degli ottavi di finale di Champions League nel sorteggio di oggi, è sicuramente il Bayer Leverkusen. Una squadra che ha superato il girone nelle ultime tre stagioni, ma si è sempre fermata subito dopo; una formazione che naturalmente presenta insidie – un gioco offensivo spumeggiante, la classe di Hakan Calhanoglu, soprattutto la presenza di Javier Hernandez in attacco – ma che concede tantissimo in difesa ed è parecchio incostante nei suoi risultati. Superato il girone con 10 punti alle spalle del Monaco – senza mai perdere – il Bayer Leverkusen è forse la squadra più debole nel lotto delle 16; la Juventus laveva incrociata nella seconda fase del 2001-2002 (era un girone) ed era tuttaltra squadra, una formazione – allenata da Klaus Toppmoller – capace di arrivare in finale e tenere testa al Real Madrid (che infine aveva vinto 2-1). I bianconeri avevano vinto 4-0 con doppietta di Trezeguet e reti di Del Piero e Tudor, ma tre mesi e mezzo più tardi alla BayArena era stata sconfitta 3-1 (gol di Tudor). Quellanno però il Leverkusen, che pure aveva giocatori del calibro di Hans-Jorg Butt (il portiere rigorista), Lucio, Bernd Schneider, Michael Ballack, ZéRoberto, Dimitar Berbatov, Oliver Neuville e il veterano Ulf Kirsten, era riuscito a perdere ogni singola competizione allultimo turno o in finale: della Champions League abbiamo già parlato, in Bundesliga il Borussia Dortmund si era preso il titolo per un punto grazie alla sconfitta dei rossoneri alla penultima giornata (sul campo del Norimberga) mentre in Coppa di Germania lo Schalke 04 aveva vinto la finale per 4-2.
Come avversarie agli ottavi di Champions League, la Juventus potrebbe trovare dopo il sorteggio Manchester City o Paris Saint-Germain. Avversarie che certamente sono insidiose e possono permettersi di spendere molto sul mercato, ma alle quali manca ancora qualcosa per arrivare davvero alla grandezza europea. Non sarebbe una prima volta: il City era il principale avversario del girone dello scorso anno, la Juventus lo sconfisse due volte vincendo 2-1 allEtihad (reti di Mario Mandzukic e Alvaro Morata) e 1-0 allo Stadium (gol di Mandzukic), ma alla fine gli inglesi furono primi e i bianconeri secondi. Il Psg invece ricorda alla Juventus la grande abbuffata in Supercoppa Europea, allinizio del 1997: a Parigi 6-1 per i bianconeri (doppietta di Michele Padovano, reti di Sergio Porrini, Ciro Ferrara, Attilio Lombardo e Nicola Amoruso) e 3-1 sul neutro di Palermo (doppietta di Alex Del Piero e gol di Christian Vieri). Contro il Manchester City cera stata unaltra sfida, sempre nel girone ma di Europa League: ne erano usciti due pareggi e la Juventus era stata eliminata al primo turno. Nella partita di ritorno, con i bianconeri già fuori dai giochi, a timbrare il gol per la formazione di Gigi Delneri era stato il giovane Niccolò Giannetti, che oggi gioca con il Cagliari.
Quale sarà lavversario della Juventus nel sorteggio degli ottavi di finale di Champions League 2016-2017? Lo scopriremo a partire dalle ore 12 di lunedì 12 dicembre; il sorteggio che si tiene a Nyon – come da tradizione – ci dirà con chi i bianconeri dovranno giocarsi lingresso nelle otto regine dEuropa. Essendo arrivata prima nel suo girone, la Juventus può incrociare le seconde classificate, con la sola eccezione del Siviglia che i campioni dItalia hanno sfidato nel primo turno. La regola vieta infatti, per il sorteggio degli ottavi di finale, sfide già avvenute in precedenza e derby tra squadre della stessa nazione: nel secondo caso il rischio non cè, perchè anche il Napoli si è preso il primo posto nel suo gruppo. Dunque ecco le papabili avversarie della Juventus: Paris Saint-Germain, Benfica, Manchester City, Bayern Monaco, Bayer Leverkusen, Real Madrid e Porto.
Sorteggio insidioso: lo scorso anno arrivare primi significava avere sostanziali vantaggi, che invece in questa stagione rischiano di venire meno. Real Madrid e Bayern Monaco sono ovviamente gli spauracchi maggiori: contro i blancos cè una tradizione favorevole in Champions League ma si parla sempre e comunque della squadra che ha vinto due delle ultime tre edizioni e che può contare su una rosa fantastica, con il Pallone dOro 2016 Cristiano Ronaldo (se non ci saranno sorprese dellultima ora) e che, pur priva di Gareth Bale (tornerà ad aprile) ha una potenza di fuoco invidiabile.
Il Bayern ha la garanzia dalla panchina, quel Carlo Ancelotti che ha già vinto la coppa come giocatore e allenatore (tre volte nella sua nuova veste) e che può sopperire a qualche periodo di défaillance della sua squadra, apparsa poco perfetta in questa prima parte di stagione. Il ricordo della bruciante eliminazione dello scorso anno è ancora fresco in casa Juventus; per questo motivo si tenderebbe ad evitare lincrocio con i bavaresi.
Meglio, ma solo di poco, Manchester City o Psg: gli inglesi nascondono la palla per almeno il 70% del tempo ma soffrono di gravissime amnesie difensive (come si è visto sabato contro il Leicester) e devono ancora sviluppare pienamente la loro mentalità europea (lanno scorso comunque sono arrivati in semifinale), il Psg ha perso Zlatan Ibrahimovic e anche con un Edinson Cavani tornato sui livelli realizzativi di Napoli ha chiaramente qualcosa in meno della concorrenza.
Sono squadre con cui la Juventus se la gioca ampiamente, pur se ricche di individualità che in qualunque momento possono risolvere la partita; il grande affare per i bianconeri sarebbe ovviamente pescare una tra Bayer Leverkusen, Porto e Benfica che almeno sulla carta sembrano essere le potenziali avversarie con meno talento e possibilità di fare strada, anche se ovviamente vanno prese con le pinze giocando sulla distanza dei 180 minuti.
In ogni caso la Juventus avrà il ritorno allo Stadium, e anche questo può essere un vantaggio non da poco; entro breve tempo sapremo quale sarà la sua avversaria, ricordando che comunque si giocherà soltanto a metà febbraio e ogni possibile valutazione su stato di forma, infortuni e quantaltro dovrà essere aggiornato tra un paio di mesi.
