Come si è arrivati e cosa prevede ora il cessate il fuoco tra Israele e Iran: la tregua (forse violata), i prossimi passi e la diplomazia USA. Gli scenari
I RAID, LA RAPPRESAGLIA (MINI) E LA TREGUA: UN CESSATE IL FUOCO ANOMALO IN 3 GIORNI
Dall’attacco USA sui tre siti nucleari dell’Iran nella notte tra il 21 e il 22 giugno scorso sono passati giusto tre giorni in cui si possono annoverare una fitta pioggia di missili israeliani su Teheran, le risposte altrettanto massicce degli ayatollah su diverse città ebraiche, una rappresaglia avvenuta ieri contro le basi USA in Qatar (preventivamente però allertate, senza provocare così morti o feriti) e soprattutto l’annuncio del cessate il fuoco Israele-Iran stanotte dopo il post su Truth del Presidente americano Donald Trump.
Anche solo seguire lo scorrere degli eventi diventa complicato da “leggere” in tempo reale, figuriamoci quando davanti si trova un conflitto da due anni e mezzo nella Striscia di Gaza (con toni e situazioni ormai catastrofici dal punto di vista umanitario) e un escalation potenzialmente mondiale che vede coinvolti USA e Israele da un lato, Teheran con i suoi due alleati principali Cina e Russia dall’altro. Finora il cessate il fuoco tra Israele e Iran ha di fatto “cristallizzato” le tensioni emerse negli scorsi giorni senza però risolvere ovviamente ancora nulla del programma atomico iraniano e delle richieste degli ayatollah.

Mosca e Pechino non sono intervenuti direttamente e hanno spinto per raggiungere una tregua con Israele, anche accertandosi che i raid americani siano stati “una tantum” e non siano prodromo di nessuna guerra diretta tra Washington e il Paese sul Golfo: l’Iran si è irritato con gli alleati per non aver direttamente intrapreso azioni di rappresaglia, salvo poi impostare una timida risposta ieri con il lancio di missili sopra le basi americane in Qatar e Iraq senza però alcuna conseguenza effettiva.
È un cessate il fuoco anomalo, come anomala è la guerra che si sta combattendo e come anomala è anche la tregua in corso per 12 ore ma che quasi subito stamane ha visto una possibile violazione con i missili iraniani caduti su un’area residenziale a Beer Sheva, nel sud dello Stato ebraico.
LA MOSSA DI TRUMP, LA PACE IN BILICO E LE ACCUSE DI VIOLAZIONE DELLA TREGUA: GLI SCENARI
L’IDF ha denunciato l’Iran di aver violato il cessate il fuoco, ricevendo però poco dopo la smentita secca di Teheran che invece ritiene non siano di marca iraniana i missili sganciati contro Israele nelle prime ore della tregua messa a segno stanotte. Il Ministro degli Esteri Abbas Araghchi aveva sottolineato nella notte, prima del post di Trump, che un accordo ancora non era stato raggiunto e che spettava ad Israele in quanto aveva cominciato la guerra.
Dopo la mossa della Casa Bianca – che ha lanciato sì l’attacco sui siti nucleari, indebolendoli, ma senza colpire persone e/o città iraniane – la pace è stato nettamente più in bilico ma nei fatti ha portato a due conseguenze: l’Iran si è trovato sguarnito e non coperto dai propri alleati, senza però vedersi decimare l’impianto missilistico. Israele ha potuto proseguire i raid avendo la “protezione” americana nelle eventuali rappresaglie.

Certo, resta il caos, la tregua che potrebbe estendersi dopo le 12 ore di oggi e raggiungere un vero cessate il fuoco, ma con le violazioni e le continue accuse su entrambi i fronti è difficile comprendere cosa avverrà anche solo nella giornata di domani: dalla Russia è il Ministro degli Esteri Lavrov a commentare la potenziale tregua siglata tra Israele e Iran, ammettendo di avere ancora notizie confuse ma che si tratta comunque di un «ottimo risultato»
Nelle comunicazioni al Senato di questa mattina prima del Consiglio UE anche la Premier Giorgia Meloni è tornata sulla tregua siglata questa notte, sottolineando la preoccupazione per la presunta violazione dell’accordo di massima raggiunto tra Netanyahu, Trump e Pezeshkian. La leader italiana ha però spiegato come davanti ad uno scenario che continua a cambiare, con la risposta dell’Iran che smentisce la violazione della tregua, possa emergere anche un ulteriore questione non da poco: «forse c’è una spaccatura nel regime».
Israele dice di aver raggiunto gli obiettivi in Iran, gli ayatollah negano una violazione ma qualcuno i missili li deve aver tirati su Beer Sheva e nel nord del Paese, da qui il sospetto che possa esserci una spaccatura interna al regime di Teheran. Ora dipenderà tutto dall’eventuale contro-rappresaglia di Netanyahu, dalle prossime mosse di Khamenei (che rimane sempre nascosto) così come il resto del Golfo con il Qatar che ancora ribadisce come l’attacco sulle basi di Doha sia del tutto inaccettabile. Come a dire, la pace in Medio Oriente è ancora ben lontano nonostante il cessate il fuoco.
“CONGRATULATIONS TO EVERYONE! It has been fully agreed by and between Israel and Iran that there will be a Complete and Total CEASEFIRE…” –President Donald J. Trump pic.twitter.com/hLTBT34KnG
— The White House (@WhiteHouse) June 23, 2025
