Che Oliviero Toscani non abbia mai ricercato particolarmente toni e dichiarazioni “soft” è risaputo da tempo, ora però il fotografo più famoso d’Italia vede vincere la sua “libertà di parola” contro l’accusa di vilipendio della religione cattolica. Il caso è noto da tempo: nel 2019 era stato condannato per alcune dichiarazioni choc rilasciate durante la trasmissione “La Zanzara” su Radio24 (puntata del 2 maggio 2014).
In particolare quel «Vedi uno inchiodato alla croce, un altare con bambini nudi che volano… Poi quell’altro sanguinante… la Chiesa sembra un club sadomaso», aveva scatenato le ire di alcuni ascoltatori tra cui le associazioni “Giuristi per la vita” e “Pro vita” che lo hanno subito denunciato chiedendo 100mila euro di danni per “vilipendio”. Nel 2019 appunto Oliviero Toscani era stato condannato a 4mila euro per «offese a una religione mediante vilipendio di persone», in quanto il cristianesimo non è più considerata religione di Stato dal 2006. Ora però la I Corte d’Appello penale di Milano ha assolto il fotografo, ribaltando la sentenza di primo grado.
LE ALTRE “FRECCIATE” CONTRO LA CHIESA DEL FOTOGRAFO
All’epoca della condanna, Oliviero Toscani si era indignato per la decisione adottata dai giudici, lamentando «Io sono credente, a modo mio. Sono religiosamente laico, ma soprattutto sono per la libertà di pensiero, di critica. Mi offende ritrovarmi condannato per vilipendio della religione e dei Papi, quando ho fatto solo critiche estetiche o di scelte politiche, non certo in materia religiosa. La verità è che noi in Italia non siamo ancora un paese laico, anzi siamo tornati indietro di decenni. Ma non mi arrendo: farò appello con il mio avvocato Caterina Malavenda». Il sostituto procuratore aveva però in sede di processo d’Appello chiesto un’assoluzione totale, accordata dai giudici (motivazioni tra 60 giorni) nella sentenza emersa nelle scorse ore. Nella puntata radiofonica contestata, Toscani non aveva espresso solo una pesante critica alla Chiesa in quanto “club sadomaso”, aveva anche aggiunto «fanno santo Wojtyla che era contro il preservativo in Africa, un assassino» e infine, «Papa Bergoglio dice cose banali».