Nuovo Decreto 16 marzo 2020, manovra Coronavirus/ Misure: cassa integrazione e tasse

- Niccolò Magnani

Nuovo Decreto economico 16 marzo 2020 anti Coronavirus: manovra da 25 miliardi subito per "Cura Italia". Tutte le misure: cassa integrazione, tasse e contributi

conte auguri buona pasqua Conte firma decreto coronavirus (LaPresse, 2020)

Il nuovo decreto legge del 16 marzo 2020 varato dal Governo, che stanzia 25 miliardi di denaro fresco per l’emergenza del Coronavirus, muoverà flussi per 350 miliardi. Lo ha affermato il presidente del Consiglio in conferenza stampa, preannunciando altri interventi, perché le misure «non si esauriscono qui». Il premier parla di modello Italia: «Il bene più alto è la salute pubblica e nessuno deve sentirsi abbandonato». Nelle slide fornite dal governo si trova la conferma degli aiuti per la sanificazione degli ambienti di lavoro. «Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, quale misura di contenimento del contagio del virus COVID-19, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto, per il periodo d’imposta 2020, un credito d’imposta nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro fino ad un massimo di 20.000 euro». Ma si specifica che il credito d’imposta è riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020. (agg. di Silvana Palazzo)

DECRETO MARZO, MANOVRA CORONAVIRUS: LE MISURE

I dettagli del Decreto Marzo emanato dal governo oggi 16 marzo 2020 per l’emergenza Coronavirus sono stati forniti dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo in conferenza stampa. «C’è un importante stanziamento per lavoratori e famiglie, di circa 10 miliardi di euro». Sono previsti gli ammortizzatori sociali, come il fondo di integrazione salariale e cassa in deroga per tutti, per una spesa di 3,3 miliardi. Congedo parentale per le famiglie di 15 giorni o bonus babysitter di 600 euro. In questo caso sono stati stanziati 1,2 miliardi. «Ulteriori risorse sono previste per il servizio sanitario nazionale: per loro c’è anche un bonus babysitter speciale in questo periodo di forte impegno». Inoltre, è stata allargata la possibilità di usufruire dei permessi per la 104, che infatti passano a 12 giorni, per uno stanziamento di 500 milioni di euro. «Per gli autonomi e liberi professionisti abbiamo stanziato circa 3 miliardi di euro a tutela del periodo di inattività. E sospendiamo i contributi previdenziali». Il ministro Catalfo ha anche annunciato che le procedure di licenziamento dal 23 febbraio vengono fermate. Confermate le anticipazioni sui lavoratori in quarantena: questo periodo vale come malattia. «Queste sono le tutele che in linea generale abbiamo inserito. Gli ammortizzatori sociali sono finanziati per 9 settimane, le tutele per autonomi e professionisti riguardano marzo e verranno rinnovate nel prossimo decreto». A tal proposito, incalzata dalle domande dei giornalisti, il ministro del Lavoro ha spiegato che l’intervento sanitario è considerato «sufficiente per il momento attuale». Ha confermato che è previsto «un intervento su Alitalia» e poi ha aggiunto: «Il reddito di cittadinanza, la Naspi e altri sostegni rimangono e a maggior ragione in un periodo come questo. Ci sono forme di congedo speciale per malati oncologici e chi ha altre malattie particolari. Cerchiamo di tutelare tutti i cittadini, con riguardo ai soggetti più deboli». Infine, Catalfo ha confermato che ci sarà un nuovo decreto ad aprile: «Vedremo l’evoluzione della situazione. Alcune delle misure, come congedi e indennità previste, potrebbero essere rinnovate». Clicca qui per video della conferenza stampa. (agg. di Silvana Palazzo)

DECRETO MARZO, STANZIATI 25 MILIARDI: TERMINATO CDM

«Questo misure sono solo per marzo, contiamo su fondi europei per decreto di aprile»

: così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sul nuovo decreto del Governo per l’emergenza coronavirus, ribattezzato cura-Italia, al termine dell’atteso Consiglio dei Ministri. Come vi abbiamo raccontato, l’esecutivo ha stanziato 25 miliardi di euro ed in conferenza stampa il titolare del Tesoro ha messo in risalto che è stato usato tutto l’indebitamento netto e che sono previsti 10 miliardi per la tutela del lavoro. 3 miliardi di euro andranno alla Sanità ed alla Protezione Civile, mentre altri 3 miliardi andranno al lavoro autonomo. Il premier Conte ha poi tenuto a precisare: «Il governo e’ vicino alle imprese, i professionisti, le famiglie, alle donne e gli uomini, i giovani che stanno facendo enormi sacrifici per tutelare il bene piu’ alto. Nessuno deve sentirsi abbandonato e questo decreto lo dimostra». (Aggiornamento di MB)

NUOVO DECRETO ECONOMICO CORONAVIRUS, NOVITA’ CONGEDI

Come anticipato dal Governo stesso, nel Decreto economico “licenziato” dal Consiglio dei Ministri sono presenti diverse misure atte a sostenerne le famiglie in questo duplice momento di massima emergenza: a casa dal lavoro e con in più le scuole chiuse e quindi il mantenimento dei figli in casa tutto il giorno. Il pacchetto delle misure nella bozza del Decreto prevede dunque congedi per i genitori che hanno figli sotto i 12 anni costretti a casa dalla chiusura delle scuole: si parla di congedi “speciali” validi retroattivamente dal 5 marzo: massimo 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, sarà pari al 50% della retribuzione. In caso di figli disabili non vi sarà alcun limite di età mentre viene riconosciuto sempre dal medesimo “Decretone Cura Italia” un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni: niente stipendio, ma possibilità di rimanere a casa a tenere i figli mentre il coniuge è al lavoro. Sempre nel Decreto economico, sono previste delle misure alternative ai congedi parentali, ovvero i famosi “voucher baby sitter”: il bonus è previsto «nel limite massimo complessivo di 600 euro e viene erogato mediante il libretto famiglia». Il voucher però sale fino a 1000 euro per medici, infermieri, tecnici sanitari e ricercatori.

CDM ALLE 10, VARO DA 25 MLD

Dopo una lunghissima nottata di trattative e chiarimenti all’interno del Governo, finalmente questa mattina alle ore 10 è stato convocato ed è in corso il Consiglio dei Ministri che dovrà varare il Decreto economico anti-coronavirus ribattezzato “Cura Italia”. La cifra varia tra i 20 e i 22 miliardi ma secondo Palazzo Chigi potranno essere emessi titoli di stato con nuovo debito creato e dunque poter arrivare fino a 25 miliardi per la restante parte del 2020. Una quasi-manovra che proverà a rialzare un’economia semi-uccisa dal Covid-19 e dalle misure di contenimento attuate per provare a fermare il contagio: per sostenere la sanità il Decretone ha al suo interno interi articoli dedicati agli alberghi requisiti, cliniche private a disposizione degli ospedali pubblici oltre alla la creazione di fabbriche per produrre mascherine. Stanziati al suo interno 1,15 miliardi per la sanità e 1,5 miliardi per la Protezione: come già anticipato, viene confermato il fondo di “ultima istanza” da 200 milioni di euro per sostenere tutti coloro che nel 2019 hanno guadagnato meno di 10mila euro e che con il coronavirus ha dovuto fermare il proprio lavoro. Dopo il CdM delle ore 10, immediata la conferenza stampa del Premier Conte che potrete seguire in questo focus approfondito con tanto di diretta video streaming.

MISURE PER TASSE, FAMIGLIE E IMPRESE

Il “Decreto salva-economia” è pronto a sbloccare circa 20 miliardi di euro per tutto l’aiuto economico che serve a famiglie, imprese, ambiti sanitari per far fronte all’emergenza gravissima del coronavirus. Il CdM dovrebbe tenersi in serata anche perché ci sono delle scadenze inderogabili da far slittare – come il versamento dell’Iva di domani – e altre misure da far approvare il prima possibile per iniziare la vasta opera di “aiuto” concreto ai vari settori della società colpiti dalla pandemia da Covid-19: come anticipa Adnkronos, il governo Conte-2 dovrebbe mano ad un nuovo decreto nei prossimi giorni «con interventi specifici per la crescita con un focus sullo sviluppo e la messa in sicurezza del turismo, delle infrastrutture, dell’immobiliare e dei relativi impianti». Tra le varie misure ancora non contenute nelle “bozze” qui sotto, aggiungiamo lo stop alle rate dei prestiti per Pmi e micro imprese colpite dagli effetti delle misure anti-coronavirus del Governo: dovranno fare richiesta alla banca o altro intermediario finanziario che ha concesso il credito, con garanzia pubblica al 33%. Sempre nella bozza del Decreto è previsto un bonus da 100 euro per tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, «con reddito complessivo non superiore a 40.000 euro, che, durante il periodo di emergenza sanitaria Covid 19, continuino a prestare servizio nella sede di lavoro nel mese di marzo 2020».

“DECRETONE”, LA BOZZA DA 20 MILIARDI DI EURO

Secondo quanto riportato da fonti dell’Ansa vicino a Palazzo Chigi, la bozza del Decreto economico anti-coronavirus – ancora soggetto a revisione e dunque suscettibile di modifiche – prevede 16 miliardi di euro (ma altre fonti danno la cifra anche vicino ai 20 miliardi e altre addirittura a 25) per le prime misure nazionali sul fronte Covid-19. Il CdM dovrebbe tenersi nella prima serata di oggi, ma anche qui le possibilità sono multiple a seconda di quale accordo verrà raggiunto dal pre-consiglio ancora in corso a Palazzo Chigi. Premio di 100 euro per il mese di marzo 2020 a tutti lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare in sede, rivela la medesima bozza che circola per le redazioni dei maggiori quotidiani italiani; tale premio interesserebbe chi guadagna meno di 40mila euro l’anno e sarebbe del tutto esentasse. Non solo, tra i 113 articoli del Decreto vi sarebbero anche una indennità una tantum di 500 euro per i lavoratori autonomi; sul tema mascherine, arriveranno fondi per 50 milioni di euro a Invitalia da distribuire a tutte le imprese per l’acquisto di mascherine e guanti con l’accelerata produzione di mascherine chirurgiche in deroga alle vigenti norme. Da segnalare l’accordo trovato in extremis tra Mef e restante parte del Consiglio dei Ministri: «sospensione dei soli adempimenti tributari, diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, per il periodo dall’ 8 marzo al 31 maggio 2020, rimanendo ferma la disposizione del decreto-legge del 2 marzo 2020, sui termini relativi alla dichiarazione dei redditi precompilata 2020».

GUALTIERI: “ORE DECISIVE, UNITI CE LA FAREMO

«Stiamo facendo e faremo tutto ciò che è necessario per proteggere e sostenere il Paese. L’Italia è più forte del Covid-1». Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri su Twitter a proposito dell’emergenza Coronavirus. Ma intanto si lavora per il decreto economico: «Sono le ore decisive per il decreto a tutela della sanità, delle famiglie, del lavoro e delle imprese. Nessuno sarà lasciato solo. Uniti ce la faremo». Intanto fonti governative, citate da Rai News, confermano che il Consiglio dei Ministri slitta a questa sera. Il CdM, che dovrebbe dare il via libera al nuovo decreto con le misure per affrontare l’emergenza sanitaria e le conseguenze economiche del Coronavirus, era previsto nella mattinata di oggi, ma la seduta è slittata a questa sera. «C’è bisogno di un lavoro approfondito su molte misure». Nel pomeriggio però c’è la riunione del preconsiglio, preparatoria appunto per il CdM. (agg. di Silvana Palazzo)

DECRETO ECONOMICO CORONAVIRUS, OGGI IN CDM

Oggi dovrebbe arrivare finalmente in Consiglio dei Ministri il nuovo Decreto economico anti coronavirus – il cosiddetto “Decretone” o “Dl Salva-Italia” – con tutte le misure previste dal Governo per sostenere famiglie, imprese e settore sanitario, tutti colpiti dalla pandemia di Covid-19 che da un mese si è scatenata sull’Italia e su praticamente il mondo intero. Dopo il voto per lo scostamento al bilancio approvato in Parlamento, di quei 25 miliardi messi a deficit il Conte-bis dovrebbe utilizzarne già 18 per il maxi Decreto previsto per oggi: le ultime fitte riunioni durate fino a tarda notte, rivela La Stampa, dovrebbero aver fatto alzare l’asticella della spesa per un unico, enorme, Decreto legge che possa fin da subito entrare in vigore ed è essere poi “agilmente” votato al Parlamento a ranghi ridotti di questo periodo. Si valuta infatti che anche gli altri precedenti Decreti della scorsa settimana – specie il Dpcm dell’11 marzo – vengano immessi come unico maxiemendamento al Decretone economico in modo da poter essere votato subito in Camera e Senato senza attendere i tempi di norma “biblici” dei dibattimenti in un momento in cui l’emergenza coronavirus non lo consente. Una sorta di “mini-Manovra” da 18 miliardi che contiene 4 grandi capitoli: Sanità, Lavoro (ammortizzatori sociali, mascherine e turismo), Aiuti per Famiglie e Imprese, rinvio Scadenze Fiscali. Sotto, una quantità enorme di articoli e sottocapitoli per provare fin da subito a combattere il coronavirus e soprattutto la forzatura dello stare a casa che in molti casi impedisce a famiglie e commercianti di poter fatturare e far fronte così alle spese contingenti.

TUTTE LE MISURE DEL DECRETO ECONOMICO

Qui trovate tutte le info e le misure che saranno presenti nel comparto Sanità

del Decreto economico, ma entriamo nel dettaglio anche delle altre norme: come già anticipato nella bozza del Decretone pronta da venerdì scorso, il sostegno al reddito delle famiglie e delle imprese impegnerà un capitolo molto complesso da 5 miliardi circa dei 18 finali. Per le famiglie arrivano i congedi familiari per i lavoratori che hanno i figli a casa, mentre l’alternativa è un voucher per ripagare i costi sostenuti per le babysitter: Banca d’Italia e CdP stanno poi pensando ad una moratoria generalizzata per mutui, prestiti e finanziamenti anche qui a richiesta dei singoli cittadini, mentre dovrebbero essere congelate per un mese almeno le bollette. Sulle imprese, il Decretone dovrebbe contenere la spesa per la sospensione dei versamenti di contributi e imposte per tutte le imprese (a partire dai versamenti Iva di domani 16 marzo, ndr); come riporta il Sole 24 ore, sempre sul fronte del capitolo fiscale del decreto potrebbe arrivare «l’introduzione di un credito d’imposta per sostenere i lavoratori autonomi che svolgono la loro attività in affitto», ma costretti alla chiusura per effetti del Dpcm. Si parla di circa 600 euro a testa: e poi ancora risorse per estendere i braccialetti elettronici e alleggerire dunque le carceri, 100 milioni per il settore spettacolo, 55 milioni per il settore agriturismo, 30 per le imprese agricole e la pesca; ma ancora, 43 milioni per pulire le scuole italiane, 85 milioni per la didattica a distanza con tutte le piattaforme digitali e tablet per gli studenti più poveri. Un maxi Decreto che dovremmo imparare a conoscere forse già dalla sera di oggi quando il CdM del Premier Conte dovrebbe vararlo: il tempo è denaro ma in questo caso è anche “tiranno”, l’emergenza Covid-19 va affrontata con misure forti e da subito.

CONFERENZA STAMPA SU DECRETO 16 MARZO 2020







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