Dagli zaini di scuola alle passerelle delle star, i Labubu sono il nuovo oggetto del desiderio globale e muovono milioni di euro
Si chiamano Labubu e sono animaletti-portachiavi dal corpo in peluche e il viso in vinile. Commercializzati dal colosso cinese del giocattolo Pop Mart, stanno vivendo un boom di vendite, dopo che molte star di tutto il mondo li hanno scelti come accessorio di tendenza, soprattutto legati alle borse, per arricchire i loro outfit.
Si tratta di personaggi immaginari, creati dall’artista di Hong Kong Kasing Lung nel 2015, come parte della serie di libri illustrati The Monsters, ispirata alla mitologia nordica. Il Labubu è una sorta di piccola creatura elfica con orecchie appuntite e denti aguzzi, ma nonostante l’aspetto è di natura gentile e desiderosa di aiutare gli altri.
È dal 2019 che, grazie alla collaborazione con Pop Mart, i Labubu sono diventati oggetti da collezione molto ricercati, disponibili in una vasta gamma di colori, forme e dimensioni. La loro popolarità è cresciuta ulteriormente nel 2024, quando la cantante Lisa del gruppo k-pop Blackpink è stata fotografata con un Labubu come portachiavi, subito seguita da celebrità come Rihanna, Selena Gomez e Dua Lipa. Ma il vero boost alle vendite c’è stato quando sono comparsi su TikTok, una piattaforma diventata ormai strategica per lanciare nuove mode.
Sono di poche settimane fa le immagini delle code davanti al negozio monomarca di Milano (l’unico in Italia) di fan, collezionisti e anche semplici curiosi, tutti in attesa di poter acquistare i nuovi personaggi. In Gran Bretagna invece Pop Mart ha deciso di sospendere momentaneamente le vendite. Le lunghe file davanti a negozi erano diventate luoghi di scontri e litigi.
D’altra parte si tratta di una precisa strategia dell’azienda, che produce molti meno pezzi dei Labubu rispetto a quelli che potrebbe vendere, proprio per alimentare l’hype su ogni nuovo lotto messo in commercio. Effetto che si ripercuote anche online dove, sul sito ufficiale, appena una nuova linea viene resa disponibile, si esaurisce in pochi minuti.
Gran parte del fascino dei Labubu, di questi personaggi sta nella loro collezionabilità e, soprattutto, nel fatto che vengono venduti in “blind box”, che non permettono di conoscere il contenuto della confezione sino alla sua apertura. Questo fattore sorpresa, insieme alla già citata scarsità programmata, gioca un ruolo fondamentale nell’alimentare la caccia al pezzo raro: se i Labubu più comuni costano circa 20 euro (ma rivenduti arrivano anche a 90 e oltre), le edizioni speciali possono superare i 1.000 euro nel mercato secondario, su piattaforme come StockX.
Dopo l’inaugurazione a Milano, in corso Buenos Aires, lo scorso luglio, Pop Mart ha intenzione di aprire altre boutique in Italia, la prima delle quali sarà nella centralissima via Dante del capoluogo meneghino. In tutto il mondo, Pop Mart conta ormai oltre 500 store in più di 30 Paesi, e Wang Ning, fondatore e amministratore delegato del gruppo, a soli 38 anni è diventato uno degli uomini più ricchi della Cina, con un patrimonio personale che ha superato i 16 miliardi di dollari.
In un mondo dove basta un portachiavi con i denti aguzzi per scatenare file chilometriche e speculazioni online, i Labubu sono la prova che il confine tra giocattolo e oggetto del desiderio è ormai sottilissimo. Tra hype programmato e collezionismo selvaggio, resta solo da capire se questa mania durerà… o finirà dimenticata in fondo a una borsa firmata.
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