Liliana Resinovich: la frattura alla vertebra toracica è al centro di un nuovo giallo, esito di aggressione o di manovre a ridosso dell'autopsia?
La frattura riscontrata alla vertebra toracica T2 sul corpo di Liliana Resinovich è al centro di un nuovo giallo dopo quanto dichiarato da un tecnico di obitorio che, 3 anni dopo la prima autopsia, dice di averla forse provocata durante la preparazione della salma in vista degli accertamenti medico-legali dell’epoca.
Una versione non solo tardiva, sostiene il consulente del fratello della vittima, il professor Vittorio Fineschi, ma al limite del “grottesco” perchè praticamente impossibile: “In 4mila autopsie non ho mai visto ‘fratture da bara’ come quella indicata dal preparatore anatomico. Per causare una lesione del genere su un cadavere serve una forza notevole (…), dovrebbe essere caduto da un’altezza o essere stato colpito sul rachide, ipotesi che ritengo fantascientifica…“.
Secondo la nuova autopsia, condotta da Cristina Cattaneo, quella lesione è invece parte di una costellazione di evidenze che portano a una sola lettura plausibile: aggressione e omicidio.
Liliana Resinovich, la versione del tecnico di obitorio contro quella dei consulenti delle parti
La versione del tecnico di obitorio contrasta apertamente con quella sostenuta all’unanimità dai consulenti delle varie parti in causa, i medici legali della Procura di Trieste che hanno lavorato alla seconda autopsia e quelli che assistono marito e familiari di Liliana Resinovich (Cristina Cattaneo per il pm, Raffaele Barisani per il vedovo Sebastiano Visintin – attualmente unico indagato per omicidio -, e Vittorio Fineschi per il fratello della donna, Sergio Resinovich).
Tutti gli esperti concordano sul fatto che la frattura vertebrale a carico della T2 sia perimortale e cioè sia stata prodotta in un momento prossimo al decesso di Liliana Resinovich, smentendo di fatto l’ipotesi di un “incidente” in sede di manovre pre-autoptiche. La stessa rottura di quella vertebra, ha evidenziato la consulenza Cattaneo, era già presente sulla Tac eseguita a margine del ritrovamento del corpo sebbene i primi specialisti intervenuti, su mandato della Procura, non l’avessero vista.