La trasmissione Storie Italiane si è tornata ad occupare del caso della neonata rapita a Cosenza che sta occupando stabilmente buona parte delle pagine dei cronaca, grazie ad un’intervista esclusiva al comandante Presti che dirige le indagini relative a quanto accaduto, il tutto corredato da un’altra testimonianza esclusiva rilasciata da un’amica di Moses – il marito della principale indagata per la neonata rapita a Cosenza, Rosa Vespa – che per certi versi sembra aver confermato l’estraneità completa dell’uomo dall’intera vicenda.
Partendo proprio dall’amica dell’uomo, in una breve telefonata con l’inviata di Storie Italiane ha raccontato che Moses aveva parlato della gravidanza già da almeno cinque mesi prima dell’effettivo rapimento della neonata dalla clinica di Cosenza, sottolineando che “mi sembrava strano che non si vedesse la pancia” ma che in ogni caso “ci ho creduto”: quel giorno invece – ricorda e racconta – “era triste perché la moglie era ancora ricoverata in ospedale, poi si è allontanato e dopo una 20ina di minuti è tornato dicendomi che aveva partorito. Mi ha fatto vedere delle foto che gli aveva inviato la moglie” e raccontò anche a lei che “la moglie e il figlio erano ancora ricoverati perché avevano il covid”; mentre sull’intero accaduto la donna sostiene che “per come conosco io Moses non penso che avrebbe mai fatto una cosa simile“.
Il comandante Presti sulle indagini per la neonata rapita a Cosenza: “La posizione del marito di Vespa è ancora al vaglio”
Raccontando – invece – lo stato delle indagini sulla questione della neonata rapita a Cosenza, il comandante Presti sostiene che “[stiamo] andando a discernere tutti i contorni della vicenda” tra l’acquisizione “di quante più informazioni possibili da chiunque è stato protagonista anche solo di un frammento di tutto questo lungo periodo [e] soprattutto su quella che è l’area della clinica e su quello che è accaduto in tal senso”: dal conto suo – infatti – il comandate ricorda che “la macchinazione della gravidanza andava avanti da tempo” e che restano ancora diversi punti importanti da chiarire “soprattutto per quanto riguarda la posizione del marito“.
“Sull’udienza di convalida” per il merito e la moglie autori del rapimento della neonata a Cosenza – precisa ancora il comandante – “devo mantenere il necessario riservo”, ma per ora può anticipare che si sta cercando di ricostruire “come e quando sono scattati i propositi” del sequestro; così come sulle indagini lampo spiega – e conferma – che alla coppia si è giunti grazie al “contatto con la mamma che ci ha fornito subito la descrizione” di Rosa Vespa “unitamente alle immagini di videosorveglianza”.