Milleproroghe/ Decreto, ok al Senato: tutte le novità e la protesta taxi per rinvio norma anti-Uber (ultime notizie, oggi 16 febbraio 2017)

- La Redazione

Milleproroghe: decreto news, le novità. Stamattina esame al Senato del maxiemendamento, governo chiede fiducia sul testo. Le ultime notizie di oggi, 16 febbraio 2017, e gli aggiornamenti

pgentiloni_governoR439 Paolo Gentiloni (LaPresse)

Con il decreto Milleproroghe approvato dal Senato questo pomeriggio, il Parlamento ha mandato così il testo alla Camera per il varo entro il 28 febbraio 2017: tra le varie novità approvate con il maxi emendamento, che che inglobava i circa 100 emendamenti approvati in commissione Affari costituzionali – ha richiesto ieri sera diverso tempo per la bollinatura da parte della ragioneria dello Stato, facendo slittare il voto dell’aula a stamattina. Nel testo finale sottoposto oggi alla commissione Bilancio, sono state espulse alcune norme considerate doppioni o senza copertura. Vengono ribadite tutte le modifiche effettuate in Commissione: come riferisce il viceministro Enrico Morando, «Rimane la norma sulla contabilità speciale per l’itinerario Sassari-Olbia ma saltano due modifiche del Movimento 5 Stelle su oneri di urbanizzazione e blocco dei pagamenti delle rate per i finanziamenti alle imprese che attendono l’erogazione dei contributi per la ricostruzione». Resta il problema della norma anti-Uber rinviata al 31 dicembre 2017, con il ministro Delrio che ha fissato la data di discussione con i sindacati il prossimo 21 febbraio.

Il decreto Milleprororoghe passa al Senato con il voto di fiducia avvenuto pochi istanti fa: l’aula di palazzo Madama si è espressa così a favore della fiducia chiesa dal Governo sul maxi-emendamento che sostituisce il Dl Milleproroghe di dicembre scorso. La conta dei voti ha visto 153 S’ contro 99 contrari e nessun astenuto. Il Senato passa così la legge alla Camera che entro il 28 febbraio dovrà riunirsi per votare il maxi emendamento, mentre intanto è ancora scatenata la protesta dei taxi a Roma, Milano, Torino e Firenze, che avevano promesso un blocco totale in caso di passaggio del Milleproroghe. A tenere banco, anche in piazza, le misure sull’applicazione della direttiva Bolkenstein al commercio ambulante e proprio quella sulla regolamentazione sui servizi NCC e taxi.

A Roma e Milano proseguono le proteste dei tassisti contro la norma nel Milleproroghe che equiparerebbe il servizio di noleggio con conducente (NCC) ai taxi. Duro il rappresentante di Usb taxi Riccardo Cacchione: “Ci siamo radunati al Senato per avere notizie più fresche. La norma del maxiemendamento comporta una deregolamentazione del servizio di noleggio con conducente. Se passa, le limitazioni territoriali per gli Ncc saranno pesantemente ridotte”. E Alessandro Genovese di Ugl taxi: “E’ una sanatoria pro Uber e pro abusivi, lo hanno capito tutti. Il governo si assuma le sue responsabilità”. Il servizio è praticamente bloccato in quasi tutta la città e fino all’aeroporto, in attesa del voto sul maxiemendamento al Senato. Nel Milleproroghe, tra le altre novità, segnaliamo un’importante norma che invece farà molto piacere ad una categoria molto particolare della nostra società; nel decreto rivisto e corretto dal Senato ha trovato posto anche la norma proposta dal Pd che consente anche gli eredi dei deceduti nel 2016 per mesotelioma, contratto a causa di esposizione ambientale e/o familiare, potranno fruire delle prestazioni del Fondo vittime amianto istituito presso l ‘Inail.

Il Decreto Milleproroghe vede una norma su tutte che sta facendo infuriare la categoria dei tassisti, dopo le notevoli proteste già negli scorsi mesi: in materia di trasporti infatti, il maxiemenamento oggi al voto di fiducia al Senato, prevede il rinvio al 31 dicembre 2017 del termine per l’emanazione del decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, finalizzato ad impedire le pratiche di esercizio abusivo del servizo taxi e del servizio di noleggio con conducente (NCC). La cosiddetta norma “pro-user” fa scattare dunque l’ira dei tassisti in mezza Italia, con Roma e Milano su tutte: in Corso Rinascimento, davanti al Senato, c’è un presidio di un migliaio di taxi contro l’emendamento inserito nel decreto Milleproroghe che – questa l’accusa – favorirebbe servizi alternativi, come Uber o il noleggio senza conducente. La protesta è destinata a continuare per tutto il giorno, specie se il Decreto Milleproroghe dovesse essere (come pare) approvato con voto di fiducia e rispedito alla Camera per la lettura definitiva.

Nell’attesa dell’approvazione al Senato del maxi Decreto Milleproroghe, una delle grandi novità che certamente non dispiaceranno ai cittadini riguarda il piano Casa. Via libera infatti nel maxi emendamento di oggi alla proroga fino al 31 dicembre 2017 della detrazione Iva al 50% per l’acquisto in classe energetica A e B, cedute dalle imprese costruttici. Secondo quanto si legge nel Milleproroghe, «La detrazione è pari al 50 per cento dell’imposta dovuta sul corrispettivo d’acquisto ed è ripartita in dieci quote costanti nell’anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d’imposta successivi». Ricordiamo che il testo – che sarà approvato con il voto di fiducia richiesto dal Governo – sarà poi inviato alla Camera per l’approvazione in tempi rapidi entro e non oltre il 28 febbraio prossimo.

L’esame al Senato del maxiemendamento al decreto Milleproroghe è slittato a oggi: ieri non è pervenuto alla presidenza di Palazzo Madama, perché è stato vagliato dalla Ragioneria generale dello Stato. Il presidente Pietro Grasso ha quindi rinviato l’esame a questa mattina, alle 9.30. Il governo ha comunque preannunciato la richiesta di fiducia sul testo. La seconda lettura alla Camera dovrà avvenire necessariamente entro il 28 febbraio. Sono comunque molte le novità: sono state approvate, infatti, 96 proposte emendabile rispetto al testo presentato a dicembre. Nel decreto Milleproroghe è stato inserito un emendamento che fa slittare al 31 dicembre di quest’anno il termine per la trasmissione dei rendiconti relativi agli anni 2013, 2014 e 2015. Niente multe, dunque, per i politici, che erano tenuti al pagamento di 200mila euro se non trasmettevano entro il 15 giugno di ogni anno il rendiconto dell’esercizio, la relazione della società di revisione con il giudizio sul rendiconto e il verbale con l’approvazione dello stesso dall’apposito organo del partito.

Il decreto Milleproroghe non cancella il sussidio di disoccupazione per i precari assunti con contratto di collaborazione: sono stati trovati i soldi per prorogare fino a giugno la Dis-Coll, per la quale non sembravano inizialmente esserci risorse. Slitta, invece, a fine 2018 l’applicazione della direttiva Bolkenstein per le licenze dei venditori ambulanti, che dovrebbero essere messe all’asta stando alle nuove regole europee. Semplificazione fiscale, invece, per Irap e Ires: le regole sul calcolo vengono raccordate ai principi contabili per la redazione dei bilanci entrati in vigore nel 2016. Il decreto Milleproroghe propone delle novità anche per quanto riguarda il pubblico impiego: prorogato il contratto a termine dei ricercatori precari dell’Istat, che rimarranno in servizio fino a quando non verranno banditi i nuovi concorsi. Il termine per bandirli è stato spostato al 31 dicembre di quest’anno. 





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