È stata Martina Ceretti ad inviare a Monzino gli audio di Raoul Bova diffusi poi da Corona, lei rompe il silenzio sulla vicenda.

Si sta parlando a lungo degli audio di Raoul Bova diffusi nei giorni scorsi da Fabrizio Corona, questi confermano che l’attore ha avuto una relazione con la giovane modella Martina Ceretti. Nella vicenda è coinvolta non solo la 23enne ma anche il pr milanese Federico Monzino, entrambi infatti sono stati ascoltati dagli investigatori. L’attore è stato anche ricattato con un messaggio anonimo e per questo sono state avviate subito le indagini, che potrebbero far emergere altri reati ai danni di Bova.



Martina Ceretti ha ammesso di essere stata lei ad inviare gli audio a Monzino, a detta sua però lo avrebbe fatto senza alcuno scopo, era in buona fede. La sua versione però non coincide con quella del pr che a Repubblica ha rivelato di aver inviato lui il materiale a Fabrizio Corona dopo aver ricevuto il consenso della modella. A detta sua l’obiettivo era quello di far diventare la ragazza famosa, il materiale non è stato assolutamente rubato ma condiviso in modo volontario. Ha ribadito che Martina in quel momento era con lui ed era consapevole di quello che stavano facendo.



Monzino nega di aver ricattato Raoul Bova, cosa ha detto l’amico di Martina Ceretti

Federico Monzino ha raccontato che dopo aver inviato gli audio a Fabrizio Corona Martina Ceretti ha avuto un ripensamento e ha chiesto di non pubblicare nulla. Lui ha provato a fermare l’ex re dei paparazzi ma lui ha deciso di diffondere tutto lo stesso. Ci ha tenuto però a precisare che lui non ha assolutamente ricattato Raoul Bova e non ha idea di chi possa essere stato.

Gli investigatori continuano ad indagare per scoprire a chi appartiene il numero di telefono spagnolo con il quale sono stati mandati i messaggi di ricatto al noto attore, che lo hanno anche informato sulla diffusione degli audio. Nel frattempo stanno circolando molti meme sui social sulla vicenda, il legale di Raoul Bova ha quindi invitato tutti a riflettere. Secondo Davide Leggi le azioni compiute hanno attivato in modo inaccettabile e illecito il web, dove si sta continuando a diffondere il materiale. A detta sua l’infernale macchina che si è attivata non guarda in faccia nessuno, ha parlato anche di cattiveria e voyeurismo di bassa lega.