Il punto sulla conferenza stampa di oggi sul Festival di Sanremo 2025: polemiche sul caso Tony Effe, Settembre e Carlo Conti che lascia la sala

È andato di fretta durante le serate di festival, per non sforare sulla scaletta, va di fretta anche oggi Carlo Conti, che abbandona la conferenza stampa in anticipo per realizzare un sogno: “Devo incontrare Roberto Benigni: l’ho sempre invitato nei miei festival scorsi ma non è mai stato accanto a me. Oggi mi ha detto che vuole aprire la serata con me e fare un annuncio. Per cui vado via prima”, dice prima di lasciare la sala stampa.



A “sostituirlo” ci sono i due co-conduttori di serata Mahmood, che promette una performance definita degna dell’half-time show del Super Bowl, e Geppi Cucciari, che cercherà di portare la sua ironia spesso sarcastica sull’Ariston; c’è soprattutto Settembre, il cantante napoletano che ieri sera ha vinto le Nuove Proposte con la canzone Vertebre, vincendo anche i premi della critica e della sala stampa, dopo il percorso Sarà Sanremo e Sanremo Giovani: il risultato finale è stato un fotofinish, 51% contro 49%. Il cantante tra l’altro sarà coinvolto nel Sanremo World Tour che porterà i quattro giovani in Nord America, Europa e Osaka, in occasione dell’esposizione universale. E Mahmood, che al festival ha vinto due volte, gli dà un suggerimento: “Zi’, ascolta tutti, ma l’ultimo che devi ascoltare sei tu”.



Anche la terza serata è stato un sostanziale successo, seppure un po’ inferiore rispetto alle prime due serate: 10,7 milioni di spettatori e 59,8% di share in media. I picchi sui Duran Duran, la performance di Massimo Ranieri e la top 5 finale. La serata di stasera che la conferenza introduce è quella delle cover, una delle più spettacolari serata del festival, per la quale sono previsti 144 tra cantanti in gara, musicisti e performer.

SANREMO 2025: IN CONFERENZA STAMPA, SENZA CARLO CONTI, IL CASO TONY EFFE

La collana di Tony Effe però è uno dei temi più caldi, relativamente alla bolla sanremese: il trapper romano si è arrabbiato perché prima dell’esibizione la RAI gli ha fatto togliere la grossa catena d’oro Tiffany, un oggetto a lui particolarmente caro. Risponde Ciannamea, il responsabile dell’intrattenimento del prime time: “Il regolamento, che conoscono e firmano artisti, management e case discografiche, prevede che non ci devono essere associazioni possibili tra le persone che salgono sul palco e marchi o aziende, per evitare pubblicità occulta e concorrenza sleale. Ci sono oggetti che hanno loghi evidenti, ma sul singolo oggetto il discrimine è la riconoscibilità dell’oggetto, l’associazione a un brand. So che è un criterio molto scivoloso, perché non tutti i funzionari e i dirigenti che effettuano i controlli sanno riconoscere ogni capo o accessorio, abbinarlo a un preciso marchio (Damiano David aveva un collier Bulgari, mentre a Iva Zanicchi è stato fatto togliere un orologio per lei caro, N.d.A.), ma tentiamo di evitare ogni tipo di associazione con i marchi e i loghi, anche indiretti”.



Senza Conti però, la conferenza stampa diventa quasi un’incombenza di servizio, anche i giornalisti più attivi si sono chetati o hanno rinunciato a fare domande, a cercare polemiche ulteriori: segno che il conduttore e direttore artistico ha già dato il segno forte della sua presenza e che, almeno per un altro anno, Sanremo sarà guidato dal segno placido della sua direzione.