Sardine al Governo “Erasmus Nord-Sud Italia”/ Santori vs M5s “no piazza vitalizi”

- Niccolò Magnani

Sardine al Governo "Erasmus tra il nord e il sud Italia". Bufeera su Mattia Santori dopo vertice con Provenzano: "M5s in piazza per vitalizi? Strumentale"

Sardine da Provenzano Sardine dal Ministro Provenzano (Twitter, 2020)

«Tra le nostre proposte, per cambiare il paradigma, perché non ripristinare fin dall’Università una sorta di Erasmus tra regioni del sud e del nord?»: questo commento fatto dal portavoce delle Sardine, Mattia Santori, dopo l’incontro di ieri con il Ministro del Sud Giuseppe Provenzano ha sollevato un’autentica bufera sul web con il movimento anti-Lega che ha attirato una marea di commenti ironici e battute sarcastiche contro la proposta lanciata al Governo. «Perché un napoletano non può farsi sei mesi al Politecnico di Torino e un torinese sei mesi a Napoli o a Palermo per studiare archeologia, arte, cultura o diritto? Un’altra cosa che abbiamo chiesto, visto che c’era il nostro rappresentante pugliese, sarebbe bello portare a Taranto l’Unione europea per spiegare cos’è questo Green New Deal, attraverso un summit con esperti internazionali, per spiegare alla cittadinanza la complessità di un problema che coniuga ambiente, salute e lavoro», ha spiegato ancora Santori assieme a Jasmine Cristallo, Massimiliano, Isabella e Michele, ovvero le 4 sardine capo delegazioni di altrettante Regioni del Sud. «Sono decenni che i giovani del Sud fanno l’ “Erasmus” al Nord a vita e quasi mai per piacere», è uno dei tantissimi commenti dal tono più serioso che “rispondevano” alla proposta avanzata dal movimento anti-Lega nato durante le scorse Elezioni Regionali in Emilia Romagna. A provare a rispondere e difendere la linea delle Sardine ci pensa poi oggi la pasionaria Jasmine Cristallo che spiega «L’Erasmus tra università del Nord e del Sud? Era una idea all’interno di un discorso più ampio».

SARDINE ATTACCANO IL M5S: “IN PIAZZA PER SUD NON PER VITALIZI”

Davanti agli indegni e fuori luogo insulti giunti sulla sua pagina Facebook, la Cristallo ribatte «Con il ministro abbiamo parlato della questione meridionale mai risolta, dei livelli essenziali delle prestazioni nella sanità, del problema gravissimo dello spopolamento, dei giovani che se ne vanno, di mafia e camorra. Due ore per rappresentare le istanze raccolte nei territori alle quali abbiamo lavorato. Semplificare tutto come se aver parlato di scambi tra università del Nord e del Sud fosse la risoluzione dei problemi è scorretto e mortifica il nostro impegno. L’Erasmus significa solo la nostra attitudine a mettere insieme le persone, a vivere l’uno la realtà dell’altro, quello che stiamo facendo anche tra di noi perché un conto è il modello emiliano, altro è la realtà delle nostre regioni, dove si muore di malasanità». Ma non è l’unica polemica sollevata dalle Sardine dopo l’incontro sul Sud con il Ministro Provenzano: commentando con i giornalisti l’attualità politica, Mattia Santori attacca i 5Stelle affermando «Il M5S nel momento in cui il dl sicurezza, ad esempio, ha smantellato tutta una serie di servizi di integrazione, torna a occuparsi di vitalizi: non credo che abbia seguito l’attualità dell’agenda di governo. Lo trovo strumentale, molto strumentale». Inutile dire come i diritti interessati abbiano immediatamente replicato con toni assai duri: ecco il sottosegretario M5s agli Esteri, Manlio Di Stefano «Mattia Santori, leader delle Sardine, dopo aver posato sorridente in foto accanto ai Benetton, si scaglia in difesa dei vitalizi sostenendo che la piazza M5S contro i ricorsi sia ‘strumentale’. A quando il sostegno alle pensioni d’oro? Il vuoto che avanza». A difendere le Sardine “scende” in campo il Ministro Provenzano «abbiamo scambiato idee, ho raccolto le loro opinioni. Non ho dato risposte, quelle le darò con la mia attività e con quella di tutto il Governo, e con il Piano per il Sud che presto presenteremo con il Presidente Giuseppe Conte. Le Sardine, nel mare aperto e bellissimo delle piazze italiane di questi mesi, ci hanno mostrato che un’altra Italia non solo è possibile ma esiste già. Alle istituzioni il compito di ascoltare, alla politica il dovere di renderla protagonista».







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