L’intenzione dichiarata dagli autori per la stesura di questo libro è quella di proporre una trattazione del cambiamento climatico in ottica geografica. In altri termini, l’esposizione sistematica che si sviluppa nei capitoli è accostata a una lettura che, per coerenza con la radice «geo», non può fare a meno di vedere i fatti locali nel loro rapporto con l’intero globo terrestre. In più, proprio l’approccio geografico è la chiave che apre alle connessioni con le dimensioni sociali e politiche.
Nel primo capitolo, Il sistema climatico: funzionamento, scale spaziali e temporali, dedicato all’esposizione dei principali meccanismi e delle più importanti dinamiche di funzionamento del sistema climatico, si evidenzia la sostanziale natura spaziale del sistema climatico. Il suo funzionamento è legato alla disomogenea distribuzione del calore sul pianeta e alle relazioni spaziali che sono all’origine della circolazione atmosferica e delle correnti oceaniche.
Il secondo capitolo, Il cambiamento climatico: le perturbazioni del sistema climatico alle diverse scale spaziali, si focalizza sulle cause fisiche che hanno portato alla situazione di squilibrio del sistema climatico. Vengono analizzate le emissioni dei gas riconosciuti come capaci di alterare il clima (climalteranti) e degli aerosol di origine antropica e i cambiamenti antropici di destinazione d’uso dei suoli. L’approccio geografico evidenzia come il riscaldamento che si manifesta alla scala globale sia il risultato di cause, chiamate forzanti, che originano a scale diverse, dal regionale al locale, e agiscono in modo non uniforme dal punto di vista spaziale. La prospettiva geografico spaziale è anche incrociata con la prospettiva storico temporale.
Nel terzo capitolo, Le risposte del sistema climatico: aggiustamenti rapidi, retroazioni, punti di non ritorno, si completa la descrizione dei meccanismi fisici del sistema climatico con la trattazione delle dinamiche che caratterizzano l’evoluzione del sistema con le sue accelerazioni e i suoi rallentamenti, i cicli di retroazione e i punti di non ritorno. La lettura geografica, mettendo in evidenza le relazioni tra i luoghi e le interdipendenze tra scale spaziali permette di approfondire le dinamiche tra cause locali e risposte globali del sistema climatico.
In questi primi tre capitoli la descrizione utilizza risultati di misurazioni, proiezioni, probabilità ricorrendo alla rappresentazione cartografico-visuale.
Nel capitolo quarto, Le conseguenze del cambiamento climatico: declinare variazioni fisiche, impatti e vulnerabilità alla scala territoriale, si passa a un’analisi che comprende le dinamiche ambiente-società e società-individuo. Si evidenzia qui la necessità di regionalizzare previsioni e scenari di cambiamenti fisici in quanto le variazioni medie di temperatura e di altre grandezze riferite alla scala globale non rispecchiano necessariamente le dinamiche che hanno luogo a livello locale.
L’ulteriore criticità si riferisce al fatto che variazioni fisiche locali possono avere effetti differenti nel contesto locale in conseguenza di dotazioni fisiche, ecosistemiche e tecnologiche ma anche di culture, storie e tradizioni differenti e quindi di vulnerabilità e resilienze diverse.
Infine, i due capitoli successivi, intitolati rispettivamente Le politiche di mitigazione: per una lettura critica in prospettiva geografica e Le risposte al cambiamento climatico: adattamento e oltre, analizzano le azioni e le politiche passate, presenti e future dedicate alla mitigazione, all’adattamento e alla trasformazione per contrastare il cambiamento climatico.
L’approccio geografico evidenzia la interdipendenza tra scale e tra luoghi e la necessità di non calare a livello locale i traguardi globali che le politiche di mitigazione si prefiggono e dall’altra parte che le politiche di adattamento locale vadano coordinate e integrate tra i diversi settori e le diverse scale fino a quella globale.
Alcune criticità delle politiche di contrasto al cambiamento climatico vengono messe in luce: il fenomeno del carbon leakage ossia le dinamiche di delocalizzazione delle emissioni dei gas climalteranti; la centratura degli inventari che fa riferimento alle modalità tecniche di contabilizzazione delle emissioni che possono essere basate sui confini nazionali oppure ridefinite in funzione del consumo finale; la sostituibilità tra emissioni e compensazioni che, a fronte di vantaggi nei paesi sviluppati, innesca nuove dinamiche di impoverimento dei paesi in via di sviluppo note come «colonialismo del carbonio».
Il volume manca di un capitolo di conclusioni. Di fronte a un argomento così complesso gli autori hanno ritenuto opportuno illustrare e discutere quelle che sono le attuali conoscenze e analisi su aspetti fisici, impatti e politiche e, tramite una rilettura critica in chiave geografica, far emergere i limiti, le contraddizioni e soprattutto le numerose problematiche ancora aperte.
Marco Bagliani, Antonella Pietta, Sara Bonati
Il cambiamento climatico in prospettiva geografica
Aspetti fisici, impatti, politiche
Società Editrice Il Mulino – Bologna 2021
319 pagine – Euro 26,00
Recensione di Renzo Gorla
© Pubblicato sul n° 83 di Emmeciquadro