Tre persone andranno a processo con l’accusa di omicidio colposo per la morte di Stefano Bacigalupo, il tredicenne che ha perso la vita nell’ottobre del 2017 per essere caduto dalle scale mentre si trovava a scuola. Il giudice per l’udienza preliminare di Roma, come riportato da Orizzonte Scuola, ha rinviato a giudizio il dirigente scolastico, il responsabile dello svolgimento delle attività scolastiche e il garante del mantenimento del plesso. È stato invece prosciolta la quarta persona che era indagata, ovvero un docente, accusato di violazione degli obblighi di vigilanza.
Il processo, che avrà inizio il 30 settembre 2025, è volto ad accertare eventuali responsabilità per il decesso di Stefano Bacigalupo. Il caso infatti ha suscitato grandi interrogativi in merito alla sicurezza del presso e in generale su ciò che può accadere quando gli studenti non vengono controllati dai professori nelle aule, considerando che il fatto è avvenuto durante la ricreazione. La dinamica del caso, tuttavia, a distanza di sette anni, è ancora un vero e proprio mistero.
Il mistero della morte di Stefano Bacigalupo, il 13enne caduto dalle scale a scuola
Il tredicenne Stefano Bacigalupo è morto infatti dopo essere caduto dalla tromba delle scale del secondo piano della sua scuola a Roma. Il ragazzino, a ricreazione, non era uscito in cortile insieme ai suoi compagni, come accadeva di solito, ma era tornato al piano di sopra, per cause mai chiarite. In quel momento il drammatico fatto, di cui non ci sono mai stati testimoni: è per questo motivo che ancora non si sa bene cosa sia successo.
I pubblici ministeri non hanno mai creduto alla possibilità che si sia trattato di un incidente proprio per la stranezza della dinamica e sono arrivati a pensare che sia stato piuttosto di un suicidio. L’ipotesi in questione tuttavia è stata smentita dai giudici e anche la famiglia si è sempre opposta all’archiviazione del caso. Adesso i genitori sperano finalmente di avere giustizia. “Del nostro dolore finora non si è mai fatto carico nessuno”, lamenta la mamma.