Chi potrebbero essere i successori di Papa Francesco in un ipotetico Conclave: la malattia, i rumors e i "papabili" tra i 140 cardinali elettori
NIENTE DIMISSIONI O RINUNCIA, MA LE CONDIZIONI DI PAPA FRANCESCO PREOCCUPANO ANCORA: RISPUNTANO I “RUMORS” SUL PROSSIMO CONCLAVE
Non devono essere particolarmente piaciute le uscite di alcuni cardinali (vedi Ravasi, ndr) al Segretario di Stato in Vaticano, Card. Parolin, in merito alle possibili dimissioni di Papa Francesco ancora ricoverato al Policlinico Gemelli in condizioni “critiche”. Nell’intervista al “Corriere della Sera” uscita dopo gli ultimi aggiornamenti piuttosto allarmanti di sabato, il principale responsabile della diplomazia Vaticana ha bollato come «inutili speculazioni» tutte le voci e i rumors sulle dimissioni, così come gli eventuali preparativi di un prossimo Conclave nel 2025.
Le ultime notizie giunte in serata oggi con il bollettino della Santa Sede che parla ancora di condizioni critiche con l’insorgenza di una lieve insufficienza renale, fanno confermare ai medici di tenere la prognosi riservata allungando ulteriormente i tempi della degenza in ospedale: anche per questo motivo nelle ultime 48 ore non si sono fermate le voci dentro e fuori il Vaticano, specie sulla possibilità di dimissioni che nel breve-medio termine potrebbero essere annunciate dallo stesso Papa Francesco, Come dice Parolin, e come ha ribadito al “Messaggero” il cardinale tradizionalista Muller, le dimissioni possono essere possibili solo in caso estremamente gravi, «dalla Croce non si scappa».
Questo non ferma però i rumors e i retroscena apparsi sui media italiani e internazionali su un potenziale prossimo Conclave, con tanto di “papabili” cardinali che potrebbero ambire al Soglio Pontificio del successore di San Pietro alla guida della Chiesa Cattolica. Il Collegio Cardinalizio complessivo oggi dispone di 253 cardinali, di cui però “solo” 140 elettori in un prossimo Conclave (perché rispettano i limiti di età sull’essere considerato “papabile”), con tra l’altro 110 di questi nominati in vita da Papa Francesco. Assieme alle preghiere che giungono da ogni parte del mondo (così come in Italia con la CEI di Zuppi che ha organizzato per domenica sera il Rosario in diretta tv), è inevitabile che si torni a parlare di quello che potrebbe succedere nei prossimi mesi,
I NOMI IN CAMPO E L’OPZIONE “PAPA NERO” CON L’ARCIVESCOVO DEL CONGO
Al di là del vecchio ma sempre attuale “adagio” che chi entra “Papa in Conclave, poi ne riesce come cardinale”, le speculazioni e i rumors sui potenziali nomi in grado di rappresentare i successori di Papa Francesco sono svariati, tanto dall’Europa quanto da Asia, America e Africa. Le “canoniche” distinzioni tra “progressisti” e “conservatori” in realtà lasciano spazio a più complesse retroscena sulle singole peculiarità dei vari cardinali “papabili” alla guida della Chiesa, il che rende ancora più imprevedibile la possibile “corsa” al Conclave.
Dagli “italiani” Zuppi (capo della CEI), Parolin e Pizzaballa (il Patriarca di Gerusalemme, molto apprezzato per il suo ruolo di mediatore in Terra Santa), agli “europei” Hollerich (responsabile del Sinodo sulla Sinodalità, lussemburghese) e Omella, arcivescovo di Barcellona; ma l’allargamento voluto da Papa Francesco negli ultimi Concistori con cardinali nominati fino alle “periferie” del mondo potrebbe portare sconvolgimenti tra i papabili successori di Bergoglio. Difficilmente un nuovo pontefice potrebbe provenire nuovamente dal Sud America, più probabilità invece per Asia e Africa: qui i nomi “forti” sono il cardinale filippino Tagle, molto apprezzato dal Santo Padre ma anche stimato dall’ala più “conservatrice” della curia in Vaticano.
Rimane aperta più che mai l’opzione del “Papa nero”, un’autentica rivoluzione in Santa Sede che potrebbe vedere un Pontefice africano per la prima volta nella storia della Chiesa cattolica: qui i nomi che circolano sono svariati, dal principale “discepolo” del Papa Emerito Benedetto XVI, il guineano Card. Robert Sarah, fino all’emergente cardinale proveniente dal Congo, nominato da Papa Francesco nel Concistoro del 2019. Si tratta del Card. Fridolin Ambongo Besungu, attuale arcivescovo di Kinshasa e impegnato nella difficilissima situazione della Repubblica Democratica del Congo tra guerre civili e persecuzioni contro i cristiani. L’ultima proprio negli scorsi giorni con 71 cristiani torturati e decapitati in una chiesa nell’area nord del Congo: il Card. Besungu è molto apprezzato nella Chiesa africana, così come in Vaticano specie per l’area meno progressista per le sue posizioni di forte critica costruttiva al documento del Dicastero di Fernandez sulle benedizioni alle unioni omosessuali.
