Il presidente USA Donald Trump sta cambiando linea sull'Ucraina: cosa succede tra le armi bloccate, le trattative incagliate e le critiche a Putin

Nell’ultimo periodo stanno destando non pochi dubbi i frequenti cambi di rotta da parte di Donald Trump sul suo appoggio militare all’Ucraina con un iniziale rallentamento delle forniture che aveva fatto pensare a una nuova possibile – e certamente complessa per Kiev – fase del conflitto, la successiva ripresa delle stesse e poi le apre critiche pronunciate dallo stesso presidente statunitense al suo omologo russo, Vladimir Putin.



Partendo dal principio, è bene ricordare che fin dal suo insediamento alla Casa Bianca, Donald Trump non sembrava avere le idee esattamente chiare rispetto alla sua linea sul conflitto: dopo aver lungamente promesso che avrebbe posto fine alla guerra di assedio russa immediatamente dopo le elezioni, capito che l’obbiettivo era tutt’altro che facile da raggiungere, sembrava essersi avvicinato a Vladimir Putin.



Si era arrivati così in una fase di trattative fortemente guidate dallo stesso presidente russo che – nuovamente – non avevano portato ad alcun risultato concreto, regalandoci al contempo l’ormai famoso scontro tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca e il successivo, storico, riavvicinamento durante i funerali di Papa Francesco: tutto, complessivamente, si era risolto con l’ennesimo stallo nelle trattative e con la minaccia da parte di Trump e dei “suoi” di abbandonare completamente i dialoghi di pace.

Nel mezzo di tutto questo marasma, è bene ricordare che Donald Trump si era scagliato anche contro gli alleati europei, criticando il fatto che fosse costretto a spendere ingenti risorse per la difesa di un territorio (appunto, l’Europa) che non è di particolare interesse militare per gli USA; oltre a criticare – va detto: falsamente – lo scarso supporto militare ed economico che i 27 avevano fornito all’Ucraina: scontro che si è risolto – da un lato – con il pattuito aumento nelle spese difensive da parte dei paesi NATO e – dall’altro – con il nuovo, probabile, pacchetto di aiuti UE dal valore di 100 miliardi.



Trump indeciso sul supporto all’Ucraina e sull’amicizia con Putin: le strane mosse del presidente USA che allontanano la pace

Tornando al presente, le attenzioni internazionali sono tornare ancora una volta a ricadere su Trump dopo che la scorsa settimana era stata diffusa la notizia del blocco di alcune forniture militari USA destinate all’Ucraina: secondo alcuni osservatori si trattava dell’ennesimo cambio di passo da parte del tycoon che, infatti, poche ore dopo aveva intrattenuto una telefonata con Putin che sembrava aver aperto un nuovo spiraglio nelle trattative.

Pace Usa-Russia, il quadro con Trump e Putin (ANSA-EPA 2025)

Spiraglio, però, che si è presto chiuso dato che in un successivo punto stampa alla Casa Bianca lo stesso Trump era arrivato a dirsi “insoddisfatto” di Putin sostenendo che stesse raccontando “un sacco di stronzate”, promettendo anche in quell’occasione che avrebbe inviato nuove armi e sistemi di difesa all’Ucraina a causa dei “duri colpi” che stava subendo e del fatto che “deve essere in grado di difendersi da sola“; mentre poco dopo c’era stata anche una telefonata – definita “proficua” – con Zelensky.

Insomma, tra una dichiarazione e l’altra sembra che Trump non abbia effettivamente le idee chiare su quale sia la strada da seguire per porre – ben dopo il suo insediamento, in un futuro ancora lontano – fine al conflitto: lo stesso presidente USA, dal conto suo, ha spiegato che lo stop alle forniture era stato deciso senza il suo via libera – secondo Nbc News dal segretario alla Difesa Pete Hegseth.

D’altra parte, secondo l’analista ucraino Yuriy Boyechko (sentito da Newsweek) si trattava di una strategia di Trump e della Casa Bianca per “compiacere Putin” e dimostrargli che a fronte di un accordo per il cessate il fuoco gli USA sarebbero stati pronti a interrompere le forniture a Kiev: strategia tracollata a causa – com’è ormai ben chiaro a chiunque – dell’ovvia reticenza di Putin a chiudere il conflitto senza poter vantare un ampio successo militare.