Mentre la riunione del Viminale ha creato una tensione in più all’interno del Governo con lo scontro a distanza tra Conte e Salvini (a breve al termine del tavolo con le parti sociali, il Ministro dell’Interno dovrebbe replicare all’accusa di “scorrettezza” lanciata dal Premier), si affaccia nella discussione politica la nuova proposta di Flat Tax e le prime misure che sindacati, sigle e Confindustria hanno richiesto nel confronto con lo stato maggiore della Lega. «Unica deduzione fiscale che assorbirà tutte le detrazioni», ha spiegato davanti alle parti sociali il senatore Armando Siri, illustrando come l’intento della Lega è quello di portare al 15% l’aliquota fino a 55.000 euro di reddito familiare. «Ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti», ha poi rilanciato Siri prima che venisse “ammonito” a distanza dal Premier Conte sull’opportunità della sua presenza al tavolo delle trattative. Di Maio intanto, lanciando una frecciata durissima ai sindacati presenti al Viminale – «trattano con l’indagato Siri? Agiremo di conseguenza» – ha voluto rispondere alla Lega sulla proposta di Flat Tax «non solo è sì, facciamola anche prima di settembre se il piano della Lega è già pronto. Basta che aiuti le famiglie normali e non si facciano scherzetti agli italiani. Per anni abbiamo avuto governi che davano 1 e toglievano 10. Il gioco delle tre carte no, ma sono fiducioso», spiega il leader M5s su Facebook. In merito alla presenza di Siri al tavolo del Viminale invece produce una fortissima critica da parte di Di Maio, ma non contro la Lega bensì contro le stesse parti sociali «Ora ho capito perché alcuni sindacati attaccano la nostra proposta sul salario minimo (per tutti stipendi di almeno 9 euro lordi l’ora), quando abbiamo milioni di lavoratori sfruttati e sottopagati. Parlino pure con Siri, parlino pure con chi gli vuole proteggere le pensioni d’oro e i privilegi. Hanno fatto una scelta di campo, la facciamo pure noi!».
CONTE VS SALVINI SUL VERTICE DEL VIMINALE
Come ampiamente prevedibile, c’è forte irritazione nel Premier Giuseppe Conte dopo il vertice con le parti sociali che Salvini ha convocato questa mattina al Viminale: «Se oggi qualcuno pensa che non solo si raccolgono istanze da parte delle parti sociali ma anticipa dettagli di quella che ritiene che debba essere la Manovra economica, si entra sul terreno della scorrettezza istituzionale», ha spiegato il Presidente del Consiglio ad alcuni cronisti uscendo per una pausa da Palazzo Chigi. Non solo, il Movimento 5 Stelle lamenta anche la presenza in primissima fila di Siri durante il tavolo (ma era presente in qualità di responsabile economico della Lega e “ideatore” della Flat Tax, presentata al summit con sindacati e Confindustria), «dimostra che è un incontro politico, non di governo. Quindi scevro da ogni carattere istituzionale» spiegano fondi del Movimento 5 Stelle. Da ultimo, ancora Conte interviene sul “caso” Siri presente a fianco di Salvini «E’ un incontro di partito? Ci sta bene la presenza di Siri. Siamo nella logica di un incontro governativo? Non ci sta bene la presenza di Siri».
VERTICE CON LE PARTI SOCIALI
Lo aveva promesso che a breve avrebbe incontrato le parti sociali per iniziare a tratteggiare i punti nodali della Manovra di Bilancio del prossimo anno, decisiva visto i conti pubblici dell’Italia e la complessa situazione di Iva e debito pubblico: e oggi Salvini l’ha fatto, con un lungo vertice al Viminale dove tra sindacati, associazioni e industriali erano presenti al tavolo ben 43 sigle tra cui le più importanti Cgil, Cisl e Uil, Confindustria, Confartigianato e Abi, fino a Confedilizia, Legacoop, Confcooperative e l’Ania. «Vogliamo che la manovra economica sia molto anticipata, vogliamo definirne i punti tra luglio e agosto e vogliamo raccogliere i vostri suggerimenti», ha spiegato il vicepremier Salvini affiancato da Durigon, Garavaglia, Bitonci, Borghi, Bagnani, Galli, Guidesi e soprattutto il responsabile economico della Lega Armando Siri, di nuovo in “pubblico” dopo la lunga polemica Carroccio-M5s che ha portato alle sue dimissioni da Sottosegretario dei Trasporti in merito ai presunti legami con Arata nell’inchiesta sull’Eolico in Sicilia. Il tavolo delle parti sociali è stato aperto stamani ma è previsto un aggiornamento tra circa due settimane, o comunque entro l’estate come promesso dallo stesso vicepremier a fine giugno. I temi sul tavolo sono stati oltre alla Manovra di Bilancio, il progetto della Lega sulla Flat Tax, ma anche le cassette di sicurezza, il salario minimo e la “pace fiscale bis”.
SALVINI RILANCIA SU MANOVRA E FLAT TAX, “MA NON SONO IL PREMIER”
«Mi occupo di vita reale e non di spionaggio o di fantasia, c’è un’inchiesta e attendiamo sereni la sua conclusione», liquida subito così il tema dei presunti fondi dalla Russia alla Lega che inevitabilmente ha fatto capolino come polemica anche durante il vertice al Viminale con sindacati e parti sociali. «È l’inizio di un percorso ma non vogliamo sostituirci al presidente del Consiglio», chiarisce subito il leader leghista prima di alzare il velo sulla proposta più attesa, quella della Flat Tax. «Il nostro obiettivo è la flat tax con un’unica deduzione fiscale che assorbirà tutte le detrazioni. Vogliamo portare al 15% l’aliquota fino a 55.000 euro di reddito familiare. Ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti. Ci sarà un grande impulso ai consumi e risparmi per 3.500 euro per una famiglia monoreddito con un figlio. C’è l’intenzione di portare nelle tasche 12-13 miliardi di euro», ha spiegato Armando Siri alla platea delle parti sociali. In merito al tema delle cassette di sicurezza, il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci ha illustrato «Ci sono 150 miliardi nelle cassette mdi sicurezza. L’emersione di questo contante è prioritaria. L’obiettivo del governo è iniziare una seconda fase della pace fiscale dando la possibilità di chiudere con le imprese altri contenziosi»; da ultimo, sempre Bitonci, annuncia «non bisogna far pagare il pos agli esercizi e tutte quelle operazione sotto il 25 euro quelle con il contactless». Per ora dal M5s nessun commento in merito all’iniziativa presa oggi dalla Lega.