UMBERTO BOSSI/ Elezioni subito, Berlusconi si dimetta. Oppure non votiamo la fiducia

- La Redazione

Il leader della Lega Umberto Bossi ha si è detto intenzionato ad andare a elezioni anticipate e che il Carroccio potrebbe non votare la fiducia sui 5 punti del documento programmatico.

berlusconi_bossi_strategiaR375 Foto Ansa

Il leader della Lega Umberto Bossi ha si è detto intenzionato ad andare a elezioni anticipate e che il Carroccio potrebbe non votare la fiducia sui 5 punti del documento programmatico. Intanto, giunge notizia ce il premier Berlusconi riferirà in Aula sullo stallo politico determinato dallo strappo dei finiani a fine settembre.

L’asse Pdl-Lega vacilla. I primi segnali di insofferenza, sempre più allarmante, da parte del Carroccio provengono direttamente dal leader, Umberto Bossi, che avvisa. L’unica alternativa allo stallo attuale «resta quella delle elezioni». Nessuno, seriamente, le vuole. E allora, Bossi indica la strada per arrivare alle urne anticipate:« Se ci sono le dimissioni di Berlusconi o se c’è un voto contrario» sui 5 punti. Il messaggio è chiaro. La Lega potrebbe non votare la fiducia. «Ci sono anche queste possibilità…», dice Bossi. Che non ha dubbi sui benefici che il ricorso al voto porterebbe alla Lega. A chi gli fa notare che i cittadini non capirebbero, risponde: «al di là di quello che dice Fini, i nostri elettori sono padani e vogliono la Padania libera». E, sull’ipotesi di governo tecnico, è altrettanto categorico: «non hanno il coraggio di fare un governo tecnico contro il Paese. Altrimenti portiamo 10 milioni di persone a Roma. Le elezioni le abbiamo vinte noi. Per me la via d’uscita resta il voto».

 
Nel frattempo il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto fa sapere che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a fine settembre riferirà in aula sulla crisi interna alla maggioranza determinatasi in seguito allo strappo dei finiani. Non è ancora noto, tuttavia, se al termine del discorso del premier sarà posto un voto di fiducia. Cicchitto ha inoltre riferito che quanto detto da Berlusconi sarà sintetizzato in una risoluzione. Non una mozione, quindi, come inizialmente si era supposto. Ai capigruppo della Camera, inoltre, sarò posta la questione relatva al mantenimento da parte di Fini dello scranno più alto, non essendo più ritenuto dalla maggioranza che lo ha eletto super partes. A proposito del riferimento di Berlusconi in aula, si dice soddisfatto il capogruppo del Pd a Montecitorio, definendo il passaggio parlamentare un fatto positivo. Anche il suo omologo finiano, Italo Bocchino, considera il discorso di Berlusconi «una splendida occasione»

 

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