L’ATTACCO DEL SINDACO SALA AL PD SUL TERZO MANDATO: “SIETE ANTI-STORICI, EUROPA NON È UNA DEMOCRAZIA ALLORA?!”
Il nodo del terzo mandato non è solo un problema interno al Centrodestra, con la sfida a distanza tra Lega e Fratelli d’Italia per l’eredità della guida di Regione Veneto (dopo i mandati del Presidente Zaia): come ha spiegato il sindaco di Milano Beppe Sala, ex dem ma comunque alla guida di una giunta a Palazzo Marino con il Partito Democratico come prima forza per distacco, non l’ha mandata a dire alla Segretaria Elly Schlein nel contestare ampiamente la posizione del Nazareno sulla possibilità di non aver vincoli sui mandati di amministratori locali e regionali.
Parlando dal palco di “Comunità Democratica”, la nuova “corrente” centrista interna al Pd e presentata a Milano sabato 18 gennaio 2025, il primo cittadino uscente dopo due mandati alla guida della città si prende una “pausa” dalle polemiche sul caso Ramy e sulla gestione della sicurezza. E attacca invece sul piano politico: «Hanno ragione Zaia e De Luca». Il Pd dovrebbe sostenere il terzo mandato, la “lotta” di Veneto e Campania per ottenere un via libera nazionale alla possibilità di potersi ricandidare nonostante due mandati consecutivi alla guida di una Regione o di un Comune (facendo leva, ad esempio, sul fatto che i parlamentari non hanno alcun vincolo del genere).
Secondo Beppe Sala, essere contro oggi al terzo mandato è una posizione «anti-storica» e sbaglia sia la parte del Centrodestra che vi si oppone, sia soprattutto la maggioranza dem in testa a Elly Schlein che boccia la proposta della Campania di Vincenzo De Luca: «Il Partito democratico si chiama democratico, in Europa non c’è limite ai mandati, noi siamo una democrazia diversa?», replica ancora fortissimo l’ex manager di Expo. Sebbene Sala abbia deciso e comunicato da tempo che non avrebbe voluto comunque continuare alla guida del Comune di Milano dopo i due mandati, resta la critica alla Segreteria nazionale e pure al suo ex consigliere comunale, Pierfrancesco Majorino (oggi europarlamentare col Pd) che nei giorni scorsi si era espresso molto nettamente contro il terzo mandato.
LA “COMUNITÀ DEMOCRATICA” DI PRODI E RUFFINI ‘IMBARCA’ ANCHE BEPPE SALA?
Quello che il sindaco Beppe Sala chiede davanti alla platea di una potenziale nuova “corrente” centrista-riformista interna alla sinistra, è semplicemente di costruire una coalizione con “coerenza” e senza ipocrisie: come riporta il “Corriere della Sera” del discorso “inatteso” dell’ex dem sul palco di Comunità Democratica, Sala al pubblico chiede una netta coerenza, «le primarie si fanno solo quando fa comodo, così come il vincolo ai mandati». Similmente a quanto sostengono sia Zaia che Campania, il rischio di un potere dopo accentrato e polarizzato dopo troppi mandati consecutivi, Sala risponde che in realtà non esiste alcun “iper” potere accumulato nei ruoli di Sindaco o Governatore, «Spesso siamo costretti a fare le nozze con i fichi secchi».
Chiamato da mesi come potenziale “federatore” del Centrosinistra alternativo alla destra di Meloni, Beppe Sala abbraccia le proposte di Rufini, Delrio e Prodi per il momento interne al Pd, per recuperare consensi e spazio al di fuori del classico alveo della sinistra progressista: il Nord in questo è decisemene terra ostica di conquista, su ampia scala, del “campo largo” e su questo Sala insiste ancora nel suo intervento, «non riusciamo a conquistare regioni al Nord», così come la sinistra fatica oggi a parlare all’intero mondo produttivo. Sebbene Schlein sia un’ottima segretaria, secondo il giudizio (con pizzico di “captatio benevolentiae”, ndr) di Beppe Sala, serve fare molto di più per recupware una dimensione locale e nazionale: opporsi al terzo mandato e perdendo dei “fortini” di consenso, ad esempio, non sarebbe un’idea brillante secondo il sindaco di Milano con un possibile futuro all’interno della nuova “Comunità Democratica” di prodiana federazione.