FINANZA E POLITICA/ Le mazzate della Germania a Macron e all’Italia

- int. Francesco Forte

La Commissione europea ha diffuso le previsioni economiche di primavera. Per FRANCESCO FORTE contengono un messaggio della Germania diretto a Francia e Italia

wolfgang_schauble_merkel_1_lapresse_2001 Wolfgang Schäuble e Angela Merkel (LaPresse)

La Commissione europea ha diffuso le previsioni economiche di primavera e il dato che è rimbalzato molto sulle agenzie nella giornata di ieri è il fatto che l’Italia sarà maglia nera della crescita del Pil sia quest’anno (+0,9%) che nel 2018 (+1,1%). Come se non bastasse, secondo Bruxelles, “l’incertezza politica e il lento aggiustamento nel settore bancario rappresentano rischi al ribasso alle prospettive di crescita italiane”. Per quanto riguarda gli altri paesi, va segnalato che il deficit della Francia sarà al 3% del Pil contro il 2,9% precedentemente stimato per quest’anno, mentre in Germania si prevede una discesa del surplus commerciale, un parametro che ha spesso portato Berlino a finire sotto accusa da parte dei partner europei e anche del Presidente Usa Donald Trump. Per Francesco Forte, ex ministro delle Finanze, da Bruxelles arrivano fondamentalmente «brutte notizie per Macron e per l’Italia». 

Quali sono le brutte notizie per il neo-Presidente francese?

Si fa notare che il deficit/Pil francese non scenderà come previsto. Inoltre, Macron, come diversi italiani, considera un danno per l’economia degli altri paesi europei il surplus tedesco. Che però è in calo, perché c’è un’espansione dei consumi in Germania. Dunque, il Presidente francese si trova con un’arma spuntata e con un deficit da far scendere. Per l’Italia va anche peggio.

Perché?

Per noi ci sono quattro tegole. La prima riguarda la crescita del Pil: quest’anno saremo l’unico Paese sotto l’1%. La seconda è la salita del debito pubblico al 133,1% del Pil. La terza è la disoccupazione che resta superiore all’11% e non accenna a decrescere. Infine, Bruxelles dice che l’incertezza politica può addirittura portare al ribasso queste stime già non lusinghiere. Dunque ci sono tre dati negativi che sembra non possano essere migliorati per via dell’incertezza politica. Anzi, il quadro rischia persino di peggiorare. Questo è il messaggio che si legge, tutto a carico di Renzi. 

Qual è il contenuto di questo messaggio e da chi arriva?

Il messaggio sembra dire: state attenti se volete polemizzare con l’Europa, vista la situazione in cui siete rischiate la procedura d’infrazione. Inoltre, andarsene è pericoloso, come si sta vedendo nel caso della Brexit. È la Germania che comincia a far sentire la sua voce attraverso queste previsioni: del resto controlla agevolmente l’Eurocrazia di Bruxelles. È un modo per dire agli italiani, e anche ai francesi, di stare attenti.

Di fatto, rispetto al messaggio rivolto alla Francia, viene smontata ogni velleità di riformare l’Ue attraverso Macron…

Se la Francia è in difficoltà fa i negoziati per sé, non certo per tutti. Il senso politico di queste previsioni di Bruxelles mi sembra evidente.

Intervistato da Repubblica, il ministro delle Finanze Schauble ha però fatto capire che un’intesa con Macron è possibile e riguarderebbe la trasformazione del fondo salva-Stati Esm in una sorta di Fondo monetario europeo. Cosa ne pensa?

Una mossa del genere farebbe cadere la critica riguardante il fatto che l’Europa ha una politica monetaria, ma non una fiscale. Del resto se si fa un’espansione monetaria senza utilizzarla per un’espansione fiscale, il tasso di interesse si abbassa troppo e questo danneggia il risparmio, le banche e nello stesso tempo la crescita rimane effimera. Per la Germania sarebbe una buona soluzione, perché con quel fondo il surplus tedesco “sparirebbe” in quello globale dell’Ue e si potrebbe anche rispondere agli attacchi di Trump spiegando che l’avanzo commerciale tedesco serve a fare una politica di espansione economica. Berlino metterebbe quindi a tacere molte critiche nei suoi confronti.

E per l’Italia ci sarebbero dei vantaggi?

Gli investimenti che farebbe quel fondo, di interesse europeo e quindi anche nostro, latitano nel nostro Paese. Questo perché Renzi ha pensato ai consumi e non agli investimenti. In questo sostenuto in modo miope anche da Paodan. Per la ripresa gli investimenti sono molto importanti.

(Lorenzo Torrisi)





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