IL RISCHIO DI UN “MEGA TERREMOTO” ALLARMA IL GIAPPONE
Il terremoto che ha colpito giovedì il Giappone ha provocato pochi danni, nonostante sia stato di magnitudo 7.1, e l’allarme tsunami è rapidamente rientrato, ma è stato accompagnato da un allarme che non era mai stato lanciato prima. Infatti, gli esperti nipponici ritengono che ci sia il rischio di un “mega terremoto“. Il pensiero è andato subito al “big one“, un tipo di terremoto che si verifica una volta in un secolo e spesso in “coppia” (infatti gli ultimi sono avvenuti nel 1944 e nel 1946).
Gli scenari peggiori prevedono oltre 300mila morti, con uno tsunami potenzialmente di 30 metri d’altezza lungo la costa pacifica del Giappone. Una prospettiva terrificante anche per un Paese che è abituato ai terremoti, visto che si trova sul cosiddetto Anello di Fuoco e registra circa 1.500 terremoti all’anno. La maggior parte di essi causa pochi danni, ma ce ne sono alcuni che fanno migliaia di vittime, come quello del 2011.
ESPERTI AVVERTONO: “MEGA TERREMOTO GIAPPONE? IMPOSSIBILE FARE PREVISIONI”
Eppure, quello temuto dalle autorità è un terremoto ancor più letale, che peraltro non può essere previsto. «L’emissione dell’avviso di ieri non ha quasi nulla a che fare con la scienza», ha dichiarato Robert Geller, professore emerito di sismologia all’Università di Tokyo: alla BBC ha spiegato che sono «non è possibile dire in anticipo se un terremoto è un foreshock o un aftershock». Il primo è un sisma che precede un terremoto più grande nella stessa zona, ma non può essere identificato come tale fino a quando non si verifica un sisma più grande nella stessa area. L’altro è una scossa di assestamento che si verifica nella stessa area dopo un evento più grande o la scossa principale.
Il terremoto del 2011 fu preceduto da un foreshock di magnitudo 7.2 che venne ampiamente ignorato, quindi si può ben comprendere il timore che quello di giovedì sia stato un sisma simile e che possa preannunciare un disastro. «La probabilità di un nuovo forte terremoto è più alta del normale, ma questo non indica che un forte terremoto si verificherà sicuramente», ha fatto sapere l’Agenzia meteorologica giapponese (JMA), che dopo il 2011 ha elaborato un sistema di allerta nel tentativo di prevenire nuovamente un disastro di quella portata, e giovedì è stata la prima volta che è stato usato. Il sistema consente di inviare un avviso o un’allerta: giovedì è stato consigliato alle persone di prepararsi a evacuare.
MEGA TERREMOTO GIAPPONE, DALLE SCORTE AI PIANI DI EVACUAZIONE: ALLARME
In effetti, sono cominciati alcuni preparativi, a partire dalla caccia alle scorte. Ad esempio, a Nichinan, nella prefettura di Miyazaki, vicino all’epicentro della scossa di giovedì 7.1, i funzionari stavano ispezionando le condizioni dei rifugi di evacuazione già aperti. Nella prefettura di Kochi, nel Giappone occidentale, 10 comuni hanno aperto almeno 75 rifugi di evacuazione entro venerdì mattina, secondo l’agenzia di stampa Kyodo.
BBC ha aggiunto che l’operatore della centrale termica Jera Co ha dichiarato di essere in stato di allerta, ribadendo le vie di comunicazione con i trasportatori di carburante e i protocolli di evacuazione dei moli. Invece, nella città di Kuroshio, sempre a Kochi, i residenti anziani e altre persone sono stati invitati a evacuare volontariamente in luoghi più sicuri. I funzionari della Prefettura di Wakayama, nella parte occidentale del Giappone, hanno confermato i percorsi di evacuazione in collaborazione con i comuni locali.
Per il professor Geller, che resta scettico riguardo il rischio che si verifichi un mega terremoto, resta comunque una buona occasione per «assicurarsi di prendere tutte le precauzioni di routine che si dovrebbero prendere in ogni caso», quindi consiglia di «tenere a portata di mano una settimana di acqua, del cibo in scatola e magari delle batterie per la vostra torcia».