La direzione intrapresa dalla BCE guidata da Christine Lagarde in merito ai tassi d’interesse è chiara e non è destinata a subire grosse variazioni nel corso dei prossimi mesi, ma d’altra parte è altrettanto chiaro che l’economia europea sembra essere in una lenta e progressiva ripresa e se venissero raggiunti i target sull’inflazione prima rispetto alle attese, qualcosa potrebbe muoversi positivamente: a dirlo – quasi ovviamente – è stata la stessa Lagarde a margine dei lavori del World Economic Forum di Davos che proprio oggi l’hanno vista tra i protagonisti dopo gli interventi di ieri da parte di Ursula von der Leyen e – tra gli altri – di Volodymyr Zelensky.
Restando sulle dichiarazioni di Christine Lagarde, non appena salita sul palco del Forum economico mondiale ha messo fin da subito in chiaro che tra gli uffici della BCE non c’è alcuna paura in merito ad eventuali “tagli dei tassi d’interesse più corposi di quelli visti finora“, fermo restando comunque che non è intenzionata a fare previsioni o promesse di alcun tipo e che il criterio predominante sarà sempre e comunque quello della “gradualità“.
Christine Lagarde: “Prevediamo che l’inflazione rientri al 2% entro la fine del 2025”
Più interessante è stata la breve intervista rilasciata da Lagarde dopo l’intervento al Forum con l’emittente Cnbc alla quale ha da subito sottolineato che in merito all’inflazione “siamo fiduciosi che raggiungerà il nostro obiettivo [del 2%, ndr.] nel corso del 2025“, ed entrando subito nel merito dei tagli ai tassi d’interesse ha precisato che “non mi metterò a dire se saranno 3 o 4 o se andranno al 2 o al 2,25%” preferendo restare lungo la “direzione molto chiara” di mosse graduali; ma resta chiaro che “al momento siamo ben posizionati” e i target potrebbero essere raggiunti facilmente “in modo sostenibile” entro la fine dell’anno.
Ragionando sull’insediamento di Trump alla Casa Bianca, Lagarde non si è detta particolarmente sorpresa della mancata – per ora – introduzione dei minacciati dazi spiegando che imporli in modo generalizzato “non sempre dà necessariamente i risultati attesi”; ma nonostante questo – ed aprendo anche all’ipotesi che potrebbero essere più “mirati” di quanto ventilato dallo stesso Trump fino a qualche settimana fa -, secondo la presidente della BCE va tenuto conto che potrebbero arrivare “nei prossimi giorni o settimane” ed in tal senso è chiaro che “in Europa dobbiamo essere preparati e anticipare quello che accadrà in modo da poter rispondere”.
Dal conto di Lagarde – infatti – è chiaro che “abbiamo creato un mercato unico, ma non abbiamo ancora finito il lavoro” a causa di quelle che lei stesse chiama “barriere” che andranno ora necessariamente abbattute e superate per accogliere “il potere d’acquisto” dei “tanti consumatori pronti (..) ad usare i loro risparmi“.