Visintin rompe il silenzio dopo essere sparito per alcuni giorni: il marito di Liliana Resinovich è tranquillo per le indagini, ma nomina altri due periti

Nel pieno delle nuove indagini per la morte di Liliana Resinovich che – finalmente – sembrano seguire l’ipotesi che la donna triestina sia stata uccisa da una non ancora meglio definita figura per ragioni che non ci sono ancora effettivamente chiare, la posizione del marito Sebastiano Visintin si è rapidamente aggravata tanto che oggi – almeno, per quello che ci è dato sapere su un’indagine blindatissima da parte delle autorità – risulta essere l’unica persona iscritta nel registro degli indagati; mentre dal conto suo (quasi ovviamente) il marito di Liliana Resinovich continua a proclamarsi innocente e tranquillissimo per le indagini mosse nei suoi confronti.



Attualmente gli inquirenti che indagano sulla morte di Liliana Resinovich sembra star vagliando in particolare quei video che il marito Sebastiano registrò la mattina della scomparsa (e della morte) della donna triestina: video registrati dallo stesso Visintin e che rappresentano – di fatto – il suo alibi per l’orario del decesso, ma che presentano alcune incongruenze orarie; mentre al contempo sono stati anche sequestrati gli abiti che indossava quella mattina (un maglione giallo e un paio di guanti arancioni, forse compatibili con una fibra di tessuto trovata sul corpo di Liliana Resinovich) e numerosi coltelli trovati a casa dell’uomo e che da anni affilava e forgiava per i locali triestini.



Liliana Resinovich, il marito Sebastiano Visintin: “Sono tranquillo e sereno per le indagini, voglio solo delle risposte e un po’ di pace”

Concedendo una brevissima intervista per il quotidiano di Trieste il Piccolo, il marito di Liliana Resinovich – recentemente tornato da un weekend a casa di amici nella vicina Austria – ci ha tenuto a dirsi per l’ennesima volta “sereno [e] tranquillo” per l’indagine da parte degli inquirenti, precisando che con i suoi legali “sto lavorando alacremente”: dal suo punto di vista la recente perquisizione nella sua abitazione durata “sette ore (..) non è stata una bella esperienza“, pur ribadendo che “non mi sono opposto in nessun modo” e che gli inquirenti sarebbero stati gentili nei suoi confronti.



Al di là di questo, il marito di Liliana Resinovich ci tiene anche a precisare che in questo ultimo periodo sta vivendo al centro di un “assedio” da parte dei giornalisti che “sono davanti a casa mia anche di notte, mi suonano il campanello, mi battono la porta [e] mi aspettano fuori”; ragione per cui ha deciso di trascorrere il periodo pasquale a Fano, dato che nonostante l’indagine a suo carico – per la quale ribadisce di essere “sereno” – preferisce andare “avanti per la mia strada” in attesa di “risposte” da parte degli inquirenti.

Risposte – rivela il Piccolo – che forse potrebbero arrivare anche dalla nomina di due nuovi consulenti da parte dello stesso Visintin: il primo è la dottoressa Noemi Procopio che avrà il compito di analizzare un frammento della pelle di Liliana per analizzarne il microbiota utile per capire nel dettaglio il giorno del decesso della donna; mentre il secondo – ignoto – è un consulente informatico che lavorerà proprio a quei video al centro dell’indagine, ma anche ai tabulati telefonici, ai cellulari e ai computer dell’uomo.