Quando e come è morto Papa Francesco: l'annuncio al mondo dal Vaticano, le malattie e l'ultima polmonite bilaterale. Gli ultimi giorni del Santo Padre
COME È MORTO PAPA FRANCESCO E QUANDO È STATO DATO L’ANNUNCIO AL MONDO DAL VATICANO
Il ritorno alla Casa del Padre del Pontefice delle periferie e della misericordia: tra quando è morto Papa Francesco e quando è stato annunciato al mondo con il breve video del Vaticano, sono passate due ore esatte nelle quali sono stati accertati tutti i passaggi medici, canonici e procedurali previsti nei casi di morte del Pontefice. Per capire invece come è morto Papa Francesco si attenderà un’altra comunicazione ufficiale della Santa Sede, anche se le sue condizioni di salute erano ormai note a tutto il mondo per la precisa volontà del Santo Padre di una massima trasparenza durante l’ultimo lungo ricovero al Gemelli di Roma.
Sulla tempistica, la “curiosità” dei fedeli in queste ore è subito risolta nell’annuncio stesso della Sala Stampa in Vaticano: alle ore 9.47 il cardinale Kevin Farrell, il Camerlengo della Chiesa Cattolica (e reggente in questi giorni di Sede Vacante in Vaticano) ha annunciato con dolore la morte di Papa Francesco, avvenuta però alle 7.35 di oggi 21 aprile 2025, giorno di festa cristiana per il Lunedì dell’Angelo. Una vita dedicata al servizio della Chiesa e del Signore, dalle periferie appunto al Vangelo della Misericordia riannunziato di continuo con scritti, incontri, viaggi e semplici discorsi.
Come stanno spiegando in questi minuti i vari esperti medici contattati, capire come è morto Papa Francesco è piuttosto semplice purtroppo: secondo lo pneumologo Claudio Micheletto, presidente dell’Associazione pneumologi ospedalieri, l’insufficienza respiratoria alla fine ha compromesso il cuore arrivando all’ultima crisi presumibilmente nella notte. Sempre all’Adnkronos Salute ha parlato anche il direttore scientifico della Simit, professore Massimo Andreoni, che dello stesso parere ritiene Papa Francesco abbia avuto un problema cardiologico improvviso probabilmente dovuto all’insufficienza respiratoria sopraggiunta nelle scorse ore dopo le uscite per Pasqua.
«Non sappiamo neanche come sarebbe andata se fosse rimasto al Gemelli invece di andare a Santa Marta», ha aggiunto Andreoni sottolineando come probabilmente il decorso sarebbe comunque avvenuto così, con una «infezione in ospedale che avrebbe potuto comunque portare alla morte». Secondo invece alcune indiscrezioni riportate da Rtl 102.5 da fonti in Vaticano, Papa Francesco sarebbe morto alla fine per un ictus che si sarebbe aggiunto alle ulteriori condizioni complesse che già aveva: restiamo ovviamente in attesa del comunicato ufficiale del Vaticano per capire realmente come è morto Papa Francesco questa mattina.
DAL RICOVERO ALLA BENEDIZIONE URBI ET ORBI, CON SORPRESE E PREGHIERE
Dopo le dimissioni dall’ospedale lo scorso 23 marzo il volto e i movimenti del corpo erano subito parsi segni tangibili della sofferenza del Pontefice, colpito da una grave forma di polmonite bilaterale che si aggiungeva ai vari acciacchi dei suoi 88 anni: la convalescenza di due mesi minimo stabilita dallo staff del professor Alfieri era stata seguita non sempre alla lettera dal Santo Padre, con alcune “sorprese” e apparizioni in Vaticano, sempre però per momenti brevi e mai con eccessivi sforzi fisici.
Nella Benedizione Urbi et Orbi di ieri però il volto è parso particolarmente sofferente e anche le parole dettate sono sembrate affaticate nel tono e nella postura: non ha però voluto mancare nell’annuncio della Santa Pasqua Papa Francesco, dopo aver scritto tutti i testi della Settimana Santa e dopo aver anche incontrato in sede privata a Casa Santa Marta il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance proprio la mattina della Domenica di Pasqua.
La battaglia di Papa Francesco contro le tante piccole o grandi malattie avute in questi ultimi mesi è durata con momenti anche di forte apprensione come le due crisi respiratorie durante il ricovero di 37 giorni al Gemelli tra il 14 febbraio e il 23 marzo 2025: «ha rischiato di morire almeno due volte» hanno spiegato i medici di Papa Francesco spiegando che lo stesso Santo Padre ha voluto sempre far comunicare l’interezza delle sue condizioni di salute nei bollettini, e che ora permette all’intera Chiesa mondiale di sapere di fatto – se non come è morto precisamente – quantomeno come fossero stati i suoi ultimi giorni prima di riabbracciare Dio Padre.
Le dimissioni dello scorso fine marzo avevano visto Papa Francesco ringraziare per l’affetto e la vicinanza di tutto il popolo cristiano: le veglie di preghiera non si erano mai fermate, ma la speranza nel vederlo apparire più volte durante la Settimana Santa di Pasqua era comunque cresciuta. In carrozzina, a volte con i naselli dell’ossigeno, ma comunque presente per non far venire meno il suo ruolo di Successore di San Pietro vicino ai popoli in guerra, vicino alla gente comune e agli “ultimi” della società.
La stenosi diverticolare sintomatica del colon nel 2021, l’intervento nel 2023 per ricostruire la parete addominale, le difficoltà nel camminare e in questo 2025 la grave infezione polmonare che lo ha portato al ricovero e a rischiare la vita prima delle dimissioni dal gemelli: seppur non abbia mai voluto procedere con le dimissioni da Pontefice, la condizione di salute di Papa Francesco non sembravano ancora ottimali e la convalescenza pareva ancora molto lunga.
Poi l’aggravarsi rapidissimo nelle ultime ore dopo la presenza alla Benedizione Urbi et Orbi di Pasqua 2025, e quell’ultimo giro in papamobile che a rivederlo ora suona come un grande saluto e ringraziamento all’intero popolo di Dio. Solo qualche ora più tardi infatti sarebbe salito alla Casa del Padre per sempre.