Domani il vertice dei leader Centrodestra su date e candidati delle Elezioni Regionali 2025: i nodi tra Veneto, Campania e Toscana. In casa Pd...
ATTESO VERTICE DEL GOVERNO MELONI SU CANDIDATI E DATE DELLE ELEZIONI REGIONALI: IL PUNTO E LE POSIZIONI DELLA LEGA, “SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA”
Si terrà domani, mercoledì 16 luglio 2025, il vertice atteso da mesi tra i leader del Centrodestra per fare il punto su candidati e date delle prossime Elezioni Regionali da qui a fine anno: sono ben 5 le giunte regionali da rinnovare, Veneto e Campania su tutte, ma anche Puglia, Toscana e Marche. Lo scontro delle scorse settimane sul terzo mandato (impedito dalla Corte Costituzionale che ha bocciato la legge del Governatore De Luca, coinvolgendo così anche il possibile terzo mandato consecutivo di Zaia in Veneto) si è risolto in una bocciatura di FI e FdI alla proposta della Lega di modificare la legge in vigore sui limiti dei mandati.
Salvini ha perciò rimandato il discorso al vertice con il resto del Centrodestra, che per l’appunto si terrà domani a Palazzo Chigi nel pieno di un turbine internazionale che va dal tema dazi ai dossier Ucraina, migranti-Libia e Medio Oriente: occorre però prendere una decisione netta in primis sulle date delle Elezioni Regionali, con la possibilità di “spacchettare” per evitare che venga percepito come un unico voto “contro” il Governo Meloni.

Oppure, altra possibilità, si potrebbe condurre verso un “Election Day” tra ottobre e novembre 2025, tenendo però conto della richiesta del Governatore Fedriga (Presidente della Conferenza delle Regioni) che sottolinea il problema di non far andare in bilancio provvisorio le giunte con la scadenza del PNRR fissata per il giugno 2026.
Il vero problema resta però la suddivisione dei candidati, con il Centrodestra che non vuole arrivare a spaccature che renderebbero un enorme favore al “campo largo progressista” (tutt’altro che compatto sui candidati in Toscana e Campania): la Lega ribadisce con il vicepremier Salvini che in Veneto «squadra che vince non si cambia», mentre FdI vorrebbe quantomeno partecipare alla discussione ottenendo o Venezia con Elena Donazzan o al prossimo giro il candidato in Lombardia (Fontana scade nel 2027 dopo doppio mandato, ndr).
Stesso discorso per Forza Italia che invece punta sul candidato Flavio Tosi. Il Carroccio non pone ultimatum, spiega di voler ragionare con tutti partendo però dal criterio della base elettorale, con Zaia e la Lega in Veneto a livelli di consensi ancora altissimi dopo due mandati consecutivi.
NON SOLO VENETO: IL CAMPO LARGO SI AGITA PER TOSCANA E CAMPANIA
Da dirimere poi le scelte su Campania – si punta ad un civico (o le alternative politiche Cirielli-FdI o Martusciello-FI) – e Toscana, così come in Puglia e nelle Marche dove però il Governatore uscente Acquaroli ha buonissime possibilità di essere il nuovo candidato (con anche potenzialità di vittoria nei sondaggi della vigilia). Per il Centrodestra c’è però il “nodo” Veneto, con la possibilità che il Governatore Zaia possa andare in solitaria assieme alla Lega qualora Tajani e Meloni dovessero optare per un candidato diverso da Alberto Stefani (leader della Liga Veneta e molto stimato a livello regionale, ndr).

Se Atene piange, anche Sparta certo non ride: il Campo largo della leader Elly Schlein deve soppesare le posizioni per evitare lo scontro sia in Toscana – dove il M5s non accetta la ricandidatura del Governatore Giani (riformista Dem) che in Campania, dove è lo stesso Partito Democratico che vuole scongiurare la “mina impazzita” De Luca, con la possibilità di una lista in solitaria anche in questa occasione. Conte coi 5Stelle punta dritto su Roberto Fico ma inizia a perdere le staffe per la non-decisione del Pd in merito al candidato comune del campo progressista.
Se però in Puglia i Dem con il M5s puntano forte su Antonio Decaro, quasi certo della vittoria finale, il Centrodestra dovrà cercare un avversario probabilmente civico, mentre in Toscana il nome che emerge sarebbe quello consigliato dal partito di Meloni, ovvero il sindaco di Pistoria Alessandro Tomasi. L’attesa è dunque tutta per il vertice tra Meloni, Salvini, Lupi e Tajani, mentre in casa Centrosinistra un confronto allargato sulle Regionali tra Schlin, Conte, Fratoanni, Bonelli, Magi, Calenda e Renzi al momento sembra più utopia politica che effettiva probabilità.
