Sondaggi elettorali, dati politici/ Fiducia partiti: Lega al 20% batte FI, Pd e M5s

- Niccolò Magnani

Sondaggi elettorali politici, dati nella crisi di Governo: fiducia partiti, Lega al 20% batte Pd, M5s e Forza Italia. Taglio parlamentari ed elezioni: le simulazioni

sondaggi elettorali Il premier Giuseppe Conte (LaPresse)

Un dato forse è stato letto “meno” nelle analisi elettorali di questi giorni convulsi e riguarda uno dei sondaggi politici stilati ieri da Ipsos per il Corriere della Sera: agli intervistati è stata posta una domanda particolare, «Pensando al futuro del Paese Lei ha più fiducia…?» e il dato particolarmente indicativo è che il 41% ad oggi non si fida di nessun partito dell’arco istituzionale parlamentare. Pur con il Governo Pd-M5s che sta per nascere con l’incarico al Premier Conte, gli elettori dem e grillini non mostrano particolare fiducia ai propri partiti: stesso dicasi per il Centrodestra, specie in Forza Italia dove il crollo della fiducia risulta evidente da questi sondaggi. La Lega guida il gruppo con il 20% di concreta fiducia dell’elettorato battendo Pd al 15%, M5s al 14%, Forza Italia al 4%. Altri partiti fanno anche peggio, ma quel dato al 42% di «nessuno/non so» la dicono tutta di un momento politico compreso molto poco dal cittadino medio, compresa questa ultima caldissima fase che ha portato alla formazione di un nuovo esecutivo senza il ricorso ad Elezioni anticipate.

YOUTREND: TAGLIO PARLAMENTARI? TRIONFO LEGA

Sondaggi politici elettorali, cosa accadrebbe se si tornasse al voto con la riforma del taglio dei parlamentari (400 seggi alla Camera e 200 al Senato)? Youtrend ha effettuato una simulazione e sono tre gli scenari possibili con il Rosatellum, attuale legge elettorale che prevede una componente maggioritaria: ipotesi legate alle mosse della Lega, se il Carroccio decide di presentarsi con la coalizione del Centrodestra, da solo o solo insieme a Fratelli d’Italia. Il primo scenario prevede una maggioranza schiacciante: 260 seggi alla Camera e 129 al Senato. Qualora la Lega corresse da sola, il partito di Matteo Salvini avrebbe il gruppo più numeroso sia alla Camera che al Senato, ma non a sufficienza per un monocolore: 184 alla Camera e 87 al Senato. Infine, l’alleanza “sovranista” tra Carroccio e Fratelli d’Italia potrebbe governare da sola in base alle ultime rivelazioni: 222 seggi alla Camera e 110 al Senato. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

SEGGI NUOVO GOVERNO: M5S-PD “RISCHIANO” AL SENATO

Secondo i calcoli dei sondaggi politici forniti da Ansa Centrimetri il banco di prova del nuovo Governo Pd-M5s sarà il primo voto di fiducia che si avrà al Senato: alla Camera infatti dem e grillini assieme formano una maggioranza di 327 seggi, ben 11 in più del minimo richiesto per avere la fiducia ma il vero problema è Palazzo Madama. Commentando i dati elettorali di questi giorni il senatore Matteo Renzi ha provato a fugare ogni dubbio, «I numeri al Senato ci sono» ma se si guardano solo i numeri di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle in realtà non ci siamo. Per poter avere una maggioranza solida il Premier Conte dovrà affidarsi ai gruppi “piccoli” per poter superare la soglia richiesta di 161 seggi parlamentari. Togliendo il senatore Paragone (M5s) che ha detto che non voterà la fiducia al nuovo Governo giallorosso, l’emergenza numerica andrebbe tamponata con gli eventuali 8 voti delle Autonomie, i 4 di LeU e gli 8 da altri gruppi di Centrosinistra presenti nel Gruppo Misto. In questo modo si otterrebbero circa 178 seggi di maggioranza, 17 i più della soglia, più o meno quanto già il Governo gialloverde aveva prima della crisi di agosto. Non è detto però che tutti i “piccoli” voteranno la fiducia al Governo specie se non avranno garanzie (e forse anche ruoli) sul programma e la squadra di Ministri: quel che pare certo è che gli ex 5Stelle usciti in questo primo anno e mezzo di Governo Lega-M5s dovrebbero rientrare in maggioranza, si tratta di Paola Nugnes, Gregorio De Falco, Saverio De Bonis, Carlo Martelli e Maurizio Buccarella.

IPSOS: SOLO IL 21% VUOLE GOVERNO PD-M5S

I sondaggi politici degli ultimi giorni fotografano alla perfezione la confusione che alberga tra gli elettori italiani in merito alla gestione della crisi di governo M5s-Lega e alla nascita (sempre più probabile) di un esecutivo Pd-M5s guidata da Giuseppe Conte. Nei sondaggi di Ipsos pubblicati ieri su “Il Corriere della Sera” si evince come esista di fatto una maggioranza relativa che vuole evitare il ritorno alle urne (chiesto solo dal 33%). Il 40% degli intervistati è invece favorevole alla nascita di un nuovo esecutivo, ma con dei distinguo: l’11%, come Renzi, vorrebbe un governo che eviti l’aumento dell’Iva e torni alle urne nel 2020, sempre l’11% gradirebbe un governo Lega-M5s bis, il 21% si dice invece favorevole alla creazione di una nuova maggioranza M5s-Pd, mentre uno su quattro non sa. (agg. di Dario D’Angelo)

SONDAGGI POLITICI, DEMOPOLIS: LEGA AL 33%

Il Governo Pd-M5s sta per nascere ufficialmente, allontanando dunque per almeno qualche mese sicuramente l’ipotesi di elezioni anticipate: a livello di sondaggi politici elettorali però, i dati restano sempre interlocutori per tutti i partiti dell’arco istituzionale, con nessuno che possa dirsi realmente soddisfatto di come è andata questa crisi di Governo, a cominciare da chi quelle classifiche di consensi le guida ormai da diversi mesi. La Lega di Salvini secondo i sondaggi elettorali di Demopolis resta ancora in testa al 33% di consenso, di certo inferiore rispetto a quel 40% paventato l’8 agosto scorso quando il Ministro dell’interno decise di staccare la spina al Governo Conte: ad oggi infatti il Carroccio non avrebbe i numeri per poter governare da solo e forse neanche per un bi-colore con FdI di Giorgia Meloni (al 6,8% secondo i sondaggi Demopolis). Non può sorridere di certo neanche il Pd che si ritrova al Governo ma con un’alleanza “scomoda” e con consensi che oggi indicano non più del 23% su base nazionale. Di Maio sale al 19%, ancora troppo poco per ritrovare i fasti di un anno e mezzo fa: Forza Italia, da ultimo, è sempre più destinata al secondo piano e non più con ruolo da protagonista nel Centrodestra, nonostante quanto ribadito ancora ieri nelle consultazioni da Silvio Berlusconi.

IPSOS (28 AGOSTO): CHI HA AGITO MEGLIO NELLA CRISI DI GOVERNO?

Al netto delle intenzioni di voto, che saranno ancora più interessanti da vedere nei prossimi giorni quando sarà stata “metabolizzata” la crisi di Governo e scattato al pieno il Governo Conte-bis, importanti sono anche i sondaggi che vanno ad approfondire i singoli leader politici nelle loro azioni in questo complesso e convulso mese. Nei sondaggi elettorali di Ipsos pubblicati ieri dal Corriere della Sera è stato sondato quanta fiducia abbiano avuto gli elettori intervistati nei singoli leader per come hanno operato all’interno di questa ultima crisi politica. Ebbene, il 65% ha stimato e lodato la posizione tenuta da Sergio Mattarella, mentre il Premier Conte al 52% di fatto surclassa l’avversario leghista Matteo Salvini, crollato sotto il 30% per come ha operato all’interno di una crisi che avrebbe voluto guidare e che invece vi è risultato “travolto”. Al 25% in netta caduta anche Luigi Di Maio, un filino meglio fa Nicola Zingaretti mentre il grande regista della alleanza Pd-M5s, Matteo Renzi, non viene premiato dai sondaggi che lo danno sempre al 16% di fiducia personale.





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