Tabarelli: “Misure Governo su gas insufficienti”/ “Prepariamoci al razionamento”

- Chiara Ferrara

Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, lancia l'allarme sul caro energia: "Misure del Governo per il gas sono insufficienti"

Davide Tabarelli Davide Tabarelli, Nomisma Energia (Foto: 2022, LaPresse)

Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ritiene che le misure messe in atto dal Governo sul caro energia siano “insufficienti”. La situazione, inoltre, andrà via via sempre peggiorando. “Erano a mala pena sufficienti quando il prezzo del gas era 80 euro al MWh, ma non ora. Un prezzo del gas di 250 euro al MWh si tradurrà in un prezzo record dell’elettricità, verso i 600 euro al MWh, dieci volte quelli che erano ottimi prezzi anni fa. Questo significherà chiusure, recessione, calo dell’economia e distruzione della domanda”, ha sottolineato come riportato da Il Fatto Quotidiano.

Lo scenario che si preannuncia in arrivo in inverno, dunque, è drammatico. “Se il gas dalla Russia verrà azzerato si dovrà distruggere domanda, razionare, anche solo per pochi giorni. Ma bisogna dirlo, prepararsi”. È per questo motivo che ha puntato il dito contro il Governo del Premier Mario Draghi, che secondo lui sta sottostimando i rischi. “Dobbiamo risparmiare. È irresponsabile dire che le scorte sono alte e quindi non bisogna preoccuparsi”.

Tabarelli: “Misure Governo su gas insufficienti”. I rischi per l’inverno

Davide Tabarelli, come riportato da Il Fatto Quotidiano, ha avvertito in merito al fatto che tutti saranno coinvolti da questa crisi. Le imprese europee in primis. “A partire dal settore manifatturiero che per noi è molto importante, perché fa valore aggiunto, occupazione e innovazione tecnologica”, ha detto il presidente di Nomisma Energia. Ma anche le famiglie nell’uso quotidiano del gas, con incrementi notevoli nelle bollette. “In inverno il gas è un bene essenziale e la domanda è talmente rigida che il prezzo tende a schizzare. Ed è quello che sta succedendo con l’energia in Europa in questi mesi, dove i consumi non sono crollati”.

Una situazione difficile da sanare in breve tempo. “Le scorte sono come un palloncino che deve essere sempre pieno per dare pressione, per arrivare a case, ospedali, fabbriche, centrali elettriche. Se la Russia taglia subito e dobbiamo ricorrere alle scorte già a ottobre o novembre, arriveremo a febbraio con un palloncino un po’ sgonfio e non riusciremo a tirare fuori 200 milioni di metri cubi al giorno”, ha concluso.





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