Sulla questione del sostegno vitale si gioca il senso complessivo della legge sul fine vita. La decisione sul trattamento sanitario (non terapeutico) non verte su una valutazione di cura, ma direttamente sulla tollerabilità o intollerabilità di una condizione di vita. Il commento di FRANCESCO BOTTURI, docente di filosofia morale nell’Università Cattolica di Milano