Stefano Arduini (Pesaro, 1956) è ordinario di linguistica generale. Insegna linguistica nell'Università di Roma Link Campus e teoria della traduzione nell'Università di Urbino. Ha insegnato linguistica generale all'Università degli Studi Internazionali di Roma e all'Università di Modena. È membro del Board del Nida Institute for Biblical Scholarship (Philadelphia, Usa) e condirettore della Nida School of Translation Studies. È membro del Committee of Translation Policy (Cotp) della United Bible Societies. Dal 2005 è professore onorario della Universidad Nacional San Marcos di Lima (Perù) dove è stato anche profesor visitante nel 2004. È stato profesor visitante alla Universidad di Alicante e alla Universidad Autónoma di Madrid. È membro della direzione di numerose riviste scientifiche. Ha tenuto corsi e seminari in Belgio, Francia, Gran Bretagna, Grecia, Olanda, Perù, Portogallo, Russia, Spagna, Stati Uniti, Turchia. Ha al suo attivo 90 saggi scientifici e 8 libri. Dal 2014 è presidente della Fondazione Unicampus San Pellegrino, di cui era stato in precedenza fin dalla fondazione Vicepresidente esecutivo. Feed Rss
Pensare la traduzione è pensare al nostro rapporto con ciò che è altro da noi. E viceversa. Si può rispettare l'alterità senza rinunciare a noi stessi?
Non esiste un originale della Bibbia, un punto di partenza da cui provengono i testi, perché è esistita di epoca in epoca, di trasmissione in trasmissione (4)
La scoperta nel 1947 a Qumran di testi ebraici dal III secolo a.C. fino al I secolo d.C. ha trasformato la nostra conoscenza della Bibbia, che non è un testo fisso (3)
Che libro è la Bibbia? A quando risale la sua redazione? Chi ne sono gli autori? Sulla sua origine e tessitura gli studiosi hanno formulato diverse ipotesi (1)
Tradurre può essere pericoloso. Non solo a causa di una fatwa: tra XV e XVI secolo tradurre la Bibbia costò la vita a Dolet, Wycliffe, Hus, Tyndale, van Liesvelt e altri
La "Lettera di Aristea" (II sec. a.C.), dedicata alla versione in greco del Pentateuco, merita un posto speciale nella storia della traduzione. Ecco perché
Tradurre ha a che fare con la nostra identità. Si traduce perché la nostra umanità lo richiede. La lontananza dall'altro diventa desiderio e tentativo di relazione
Sia il greco che il latino hanno diversi termini per indicare i confini. Il confine è essenziale per definire la propria identità. Il coronavirus ce lo ha mostrato di nuovo
“Guerra” al “nemico”: così viene spontaneo parlare del contrasto al Covid-19. Usiamo delle metafore. Perché? Ecco cosa rivelano le nostre parole sulla pandemia
Il vero Altro è ciò non possiamo possedere, perché è totalmente altro da noi. Il viaggio di Ulisse non è radicale come quello di Abramo. Ci insegna molto di più il secondo
Il termine formazione viene spesso usato con l’aggettivo “professionale”, indicando una pratica più che un’esperienza. Occorre tornare alla “Bildung” e alla “paideia”
Le parole per significare la libertà, dall’accezione politica del mondo greco a quella centrata sull’amore, la “agape” cristiana; da Aristotele ad Agostino
Da dove viene l’idea di destino? L’idea originale dei Greci è stata profondamente trasformata dal cristianesimo. In Agostino l’uomo decide del progetto di Dio
Fin dai presocratici la filosofia ha cercato di "pensare" il tempo. I greci coniarono una mappa di cinque termini. Charles Péguy lo mise al centro di "Véronique"
"Poenitentiam agite", scrisse Lutero. Lo diceva anche fra Dolcino, ma gli costò il rogo. Un piccolo viaggio nelle parole greche per "conversione" e "cambiamento". STEFANO ARDUINI
Tradurre non è rispecchiare le cose, ma creare un senso nuovo. Riflessioni sopra la traduzione a partire da Paul Ricoeur, Sigmund Freud, Marie Bonaparte. STEFANO ARDUINI
Uno dei capitoli della storia culturale d'occidente in cui la traduzione ha giocato un ruolo importante è il prologo del Vangelo di Giovanni e il terminedi "Logos". STEFANO ARDUINI
La felicità è diventata un tema centrale di questa nostra contemporaneità, se perfino a Yale le dedicano un corso. Un piccolo viaggio nelle parole per capire meglio. STEFANO ARDUINI
Quattro traduzioni diverse di Qohelet: Ceronetti, De Luca, Meschonnic e Haroldo Campos. Lasciare aperto un varco perché il senso possa entrare. STEFANO ARDUINI
Nel caso del testo biblico, sfumature diverse sottintendono diversi modi di accogliere il testo. E' evidente nel caso del "Qohelet", da Girolamo a Lutero. STEFANO ARDUINI
Tradurre non è soltanto trasportare un testo nella propria o in un'altra lingua. E' un vero e proprio incontro di mondi, nel quale la ragione si apre all'altro da sé. STEFANO ARDUINI
Grazie allo scontro con l'impero persiano, i Greci si rappresentano come qualcosa di diverso. Comincia la storia dell'identità greca e con essa dell'Occidente. STEFANO ARDUINI
Nel mondo greco la "parresia" può essere intesa come libera testimonianza della verità. Di più, non si può testimoniare il vero se non entro un orizzonte di libertà. STEFANO ARDUINI
Esistiamo in quanto esseri continuamente tradotti. Un'esperienza che ci accompagna durante tutta la nostra esistenza e che è la metafora dei nostri tempi. Commento di STEFANO ARDUINI
Si può tradurre tutto? Esistono gli intraducibili, concetti che proprio non si possono trasferire da un contesto culturale all'altro? Se esistono, ci spalancano un mondo. STEFANO ARDUINI
La "lotta dei mistici con la lingua" di cui parlava Michel de Certeau la si trova nelle "Obras espirituales" (1618) del mistico spagnolo Juan de la Cruz. STEFANO ARDUINI
Tradurre è innovare, ma senza perdere l'origine. Così è accaduto per la bellezza, ad opera del cristianesimo, rispetto all'ebraismo e alla cultura greca e latina. STEFANO ARDUINI
La traduzione crea, costruisce, innova idee e modi di vedere le cose. Non ripete semplicemente il già detto in altro modo, ma crea qualcosa di nuovo. Come l'amore cristiano. STEFANO ARDUINI
Quanto è importante la virgola? Oggi c'è chi la dà per morta, soprattutto a causa di sms e twitter. Ma è proprio così? Il panda di Lyenne Truss dimostra il contrario. STEFANO ARDUINI
Siamo in grado di “appropriarci” sul serio del senso di un testo tradotto? Non siamo invece orientati a leggere qualsiasi cosa (tradotta da chi?) con le nostre categorie? STEFANO ARDUINI
Quanto avremmo letto di quel che conosciamo senza il lavoro prezioso ma “oscuro” dei traduttori? Oggi i traduttori sono usciti allo scoperto. Il commento di STEFANO ARDUINI
Capiamo il linguaggio grazie a qualcosa che viene prima dell'esperienza. STEFANO ARDUINI legge l’ultimo lavoro di Andrea Moro, un percorso ideale che dalla Bibbia arriva fino a Noam Chomsky