Daniela Ruggi protagonista di un mistero ancora fitto e denso di interrogativi sinistri, due in particolare: è un allontanamento volontario o qualcuno le ha fatto del male? Non è ancora chiaro se la 31enne scomparsa lo scorso 18 settembre da Vitriola di Montefiorino, sull’Appennino modenese, sia in fuga – magari non in solitaria – o se sia vittima di un omicidio. Le indagini procedono a ritmo serrato ed esplorano ogni orizzonte, mentre finora l’unico indagato (l’ipotesi è sequestro di persona) è l’amico Domenico Lanza alias “lo sceriffo”, in carcere da settimane per detenzione abusiva di armi.
Nel giallo che avvolge la sorte di Daniela Ruggi si insinua anche l’enigma che incornicia la sua storia familiare, precisamente i rapporti tra la 31enne e i parenti più stretti: la madre, il fratello Alberto e una zia che, poche ore fa, ha accusato pubblicamente quest’ultimo di condotte aggressive nei suoi confronti. L’uomo ha respinto prontamente ogni addebito fornendo, invece, una versione diametralmente opposta a quella della parente: “Mia sorella veniva derisa da loro, cercavo di proteggerla“, la sintesi del suo intervento in tv per difendersi delle pesanti affermazioni.
Daniela Ruggi, le ricerche continuano
Le ricerche di Daniela Ruggi continuano e il fratello Alberto ha deciso di rompere il silenzio ai microfoni della stampa per sottolineare il suo punto di vista.
L’uomo teme per la vita della sorella, pensa che possa esserle accaduto qualcosa di molto grave e rilancia accuse contro alcuni parenti: “È come se mia sorella fosse una bambina, è una persona buonissima. Gli zii la attaccavano, le andavano contro, la prendevano in giro, umiliandola“. In un altro passaggio delle sue dichiarazioni, Alberto Ruggi ha detto quanto segue: “Perché la zia dice che la aspetta a braccia aperte? Perché è ciò che tutti si aspettano di sentire“. Secondo il suo racconto, Daniela Ruggi si sarebbe voluta allontanare per colpa degli zii, proprio alla luce delle presunte tensioni familiari.