FERRAN TORRES AL BARCELLONA: CALCIOMERCATO, RINFORZO BLAUGRANA
Anche il Barcellona si muove, e lo fa rispettando comunque i parametri del nuovo corso: Ferran Torres è il primo colpo di calciomercato dell’era Xavi, ha firmato un contratto fino a giugno 2027 e la società blaugrana lo ha pagato 55 milioni di euro. Intanto, non è indifferente che il Barcellona questi soldi li abbia potuti spendere: chiuso il 2020-2021 con 481 miliardi di debiti, il club ha però liberato spazio dal salary cap con le cessioni (Antoine Griezmann e, ovviamente, quella dolorosissima di Leo Messi che proprio per i debiti e il monte ingaggi non è potuto rimanere) e altro.
Nello specifico di questo altro: nuovi contratti con gli sponsor che il presidente Joan Laporta sta chiudendo, crediti vari e altri addii, a cominciare dal ritiro dello sfortunato Sergio Aguero passando per quelli, probabili anche se ancora ipotetici, di Luuk De Jong e Yusuf Demir. Su Ferran Torres c’è una clausola rescissoria da un miliardo di euro; soprattutto, finalmente il Barcellona mette a segno un colpo di primo livello, perché stiamo parlando di un giocatore che fino a pochi giorni fa era nel Manchester City e ne era anche un titolare.
Ferran Torres si accasa al Barcellona: il colpo di calciomercato è stato reso possibile dagli ottimi rapporti che il presidente Laporta ha con Txiki Begiristain (i due hanno lavorato insieme in blaugrana), naturalmente al beneplacito di Pep Guardiola – non c’è bisogno di ricordare cosa abbia significato per Barcellona – e al fatto che in estate gli Sky Blues abbiano messo le mani su Jack Grealish – pagandolo un occhio della testa – senza però rinunciare a Raheem Sterling (altro obiettivo catalano), Phil Foden (e ci mancherebbe) Riyad Mahrez o Gabriel Jesus.
Insomma: tantissimo talento e pochi spazi, e aggiungiamoci anche che Ferran Torres, dopo aver deciso con una doppietta la semifinale di Nations League spezzando la serie positiva dell’Italia, si è gravemente infortunato. Tre mesi di stop, che sono quasi giunti al termine: il calcio odierno difficilmente ti aspetta e, per quanto lo spagnolo fosse importante per il Manchester City, la cessione si è potuta fare anche per venire incontro al ragazzo, che a Barcellona potrà giocare con molta più continuità essendo già ora un pezzo pregiato di una rosa che sta ricostruendo.
IL BARCELLONA CON FERRAN TORRES
Ecco, veniamo dunque al lato tecnico. Cresciuto nelle giovanili del Valencia ed esploso nella prima squadra dei pipistrelli, Ferran Torres è il classico calciatore moderno: nasce esterno, Guardiola lo ha trasformato nel suo canonico finto centravanti capace di attaccare lo spazio vuoto e muoversi lungo tutto il fronte offensivo. Risultato: 16 gol in 43 partite nel Manchester City, 12 in 22 con la nazionale spagnola. Ferran Torres trova un Barcellona attualmente fuori dalle coppe della prossima stagione, impegnato in Europa League da febbraio e in totale ricostruzione: il blaugrana però resta intenso come negli anni gloriosi, ancora di più per un giocatore iberico che contro quei marziani ci ha giocato.
Essere allenati da Xavi può essere il valore aggiunto: ora, il tecnico del Barcellona dovrà far quadrare i conti offensivamente parlando. La sensazione è che il nuovo tridente possa prevedere che Ferran Torres parta comunque largo per lasciare a Memphis Depay (infortunato, ma dovrebbe tornare all’inizio di gennaio) il ruolo di prima punta. Sull’altro versante si aspetta il ritorno di Ansu Fati, che non va dimenticato; a questo punto Gavi potrebbe tornare a fare la mezzala lasciando fuori Nico Gonzalez, perché uno come Sergio Busquets è ancora unico nel suo ruolo a meno che sia Frenkie De Jong a sostituirlo definitivamente (ma questo tecnicamente dovrebbe e potrebbe accadere dalla prossima stagione).
Ora: Ferran Torres è un big europeo, ma nel nuovo Barcellona come già detto non snatura il progetto improntato sul rilancio dei giovani. Anzi: con il suo arrivo e l’addio (forzato) di Aguero l’età media dei blaugrana si abbassa ancor più. Prendiamo l’ipotetica formazione titolare: Xavi giocherebbe con quattro Millennials (Eric Garcia, Gavi, Ansu Fati e appunto Ferran Torres) più il classe ’99 Ronald Araujo (che scegliamo al posto di Dani Alves, arrivato per fare da chioccia e garantire qualche apparizione di qualità.
Nell’equazione tra l’altro non abbiamo inserito Pedri (prossimo al ritorno) che è un 2002 e già il miglior giovane al mondo oltre che titolare nella Spagna agli Europei, coetaneo del già citato Nico Gonzalez. A questo punto anche la panchina (dalla quale si alzerebbero anche Riqui Puig, Philippe Coutinho e Ousmane Dembélé) inizierebbe ad avere altri connotati, senza dimenticare che nel frattempo Xavi ha lanciato giovani come Ferran Jutglà e Ez Abde, che magari non sono al livello di certi Pedro e Bojan Krkic ma certamente giocando lo potranno raggiungere.
IL NUOVO 4-3-3 DI XAVI
Insomma: a breve potremmo vedere un Barcellona schierato con ter Stegen in porta, Eric Garcia e Araujo davanti a lui, Sergiño Dest e Jordi Alba sulle corsie, poi un centrocampo con Pedri e Gavi mezzali a supporto di Frenkie De Jong, infine un tridente con Ferran Torres, Depay e Ansu Fati. Età media a oggi 28 dicembre: 22,8 anni, e non abbiamo nemmeno troppo esagerato nel disegnare questo 4-3-3 perché giocatori come Gerard Piqué e appunto Busquets potrebbero presto finire a fare le riserve di lusso. Xavi è stato chiamato per un motivo e un compito ben precisi.
Non bisogna vincere subito (prima dell’esonero, a Ronald Koeman era stato fatto dire questo) quanto ricostruire un Barcellona il più possibile ancorato a radici blaugrana e comunque improntato sui giovani. Del resto fu durante la prima presidenza Laporta che nacque il Barcellona degli Ingiocabili: Xavi ne faceva parte come cervello in campo, oggi ne è la guida dalla panchina ma la grande giostra culer potrebbe ripartire in tempi brevi. Certo: all’allenatore e ai giovani dovrà essere dato tempo, intanto l’acquisto di Ferran Torres potrebbe essere una pietra abbastanza importante per iniziare a tirare su la costruzione.