Il bambino con il pigiama a righe, film su Rete 4 diretto da Mark Herman
Sabato 18 gennaio 2025, la programmazione televisiva della prima serata di Rete 4, alle ore 21:30, prevede la messa in onda di un dramma storico imperdibile, Il bambino con il pigiama a righe. Il film del 2008 è una co-produzione tra Stati Uniti, Regno Unito e Ungheria, ed è sceneggiato e diretto dal regista Mark Herman, che aveva già fatto parlare di sé con il progetto Grazie, signora Thatcher, vincitore del Premio César. La storia è tratta dall’omonimo romanzo scritto da John Boyne e le musiche sono opera del grande compositore James Horner, che nel corso della sua carriera ha lavorato a pellicole campioni d’incasso come Avatar e Titanic.
Il giovane protagonista del film Il bambino con il pigiama a righe è interpretato dall’attore Asa Butterfield, diventato in seguito famoso grazie al personaggio di Otis Milburn nella serie televisiva Netflix Sex Education. Al suo fianco il piccolo Jack Scanlon, nel suo progetto di maggior rilievo. Nel cast di Il bambino con il pigiama a righe anche Vera Farmiga, conosciuta dal pubblico per il personaggio di Norma Bates nella serie tv Bates Motel; David Thewlis, noto per il ruolo di Remus Lupin nella saga fantasy Harry Potter; infine, Amber Beattie, molto amata dai più piccoli nella serie tv Jinx – Fornelli e magie.
La trama del film Il bambino con il pigiama a righe: l’innocenza dei bambini e un finale tragico
Il bambino con il pigiama a righe è ambientato in Germania nei difficili anni della Seconda Guerra Mondiale.
In una semplice casa di campagna vive un bambino di nome Bruno, molto allegro e intraprendente, che ha dovuto lasciare la sua dimora a Berlino in seguito ad una promozione ottenuta da suo padre Ralf, un ufficiale nazista.
Bruno trascorre le sue giornate serenamente e durante una delle sue tante esplorazioni scopre quella che crede essere una fattoria, ma che in realtà si rivelerà essere un campo di concentramento.
Grazie ad un passaggio segreto, il bambino riesce ad arrivare fino ai confini del lager, ed è così che fa amicizia con un suo coetaneo, Shmuel.
Nonostante il filo spinato che li divide e l’odio per gli ebrei che gli adulti che lo circondano cercano di infondere in Bruno, quest’ultimo si dimostra in grado di mantenere la propria libertà di pensiero e il suo buon cuore, stringendo un legame profondo con Shmuel, trascorrendo dei teneri e divertenti momenti di gioco.
Un giorno, però, Bruno decide di “travestirsi” da ebreo, indossando un pigiama a righe come il suo amico, deciso ad aiutare Shmuel a ricongiungersi con suo padre.
Giunto all’interno del campo di concentramento, però, viene scambiato per uno dei tanti ebrei presenti, e mandato con il suo amico in una delle camere a gas.
La famiglia del bambino, intanto, inizia a cercarlo e giunge fino al campo di concentramento, ma ormai non c’è più nulla da fare.