In un periodo di incertezza economica globale – tra l’insediamento di Trump che minaccia l’economia europea, le guerre ancora in corso e le nuove fluttuazioni nel prezzo del gas e dell’energia elettrica – il Regno Unito rischia di andare incontro ad una revisione del rating AA che da sempre caratterizza la finanza britannica: a dirlo è uno dei principali analisti dell’agenzia Scope – Dennis Shen – che ne ha recentemente parlato con l’agenzia stampa Reuters, lasciando comunque intendere che per ora il rating del Regno Unito resta solido e che c’è ancora ampio spazio di manovra per invertire la negativa rotta intrapresa dal governo di Keir Starmer.
Partendo dal principio, a destare le maggiori preoccupazioni dell’agenzia sulla condizione del Regno Unito è soprattutto l’enorme mole di titoli di stato venduti dall’inizio del mese a questa parte che ricorda vagamente – spiega lo stesso Shen – la crisi del bilancio che si ebbe nel 2022 e che comportò la fine (rapidissima) del governo di Liz Truss: all’epoca il problema fu ricollegato proprio a delle scelte fiscali messe in campo dal Primo ministro, mentre in quest’occasione a pesare sono state soprattutto le ventilate fluttuazioni sui tassi d’interesse globali.
L’analisi di Dennis Shen: “Nel Regno Unito sono aumentate le vendite di titoli di stato, il debito è al 100% del PIL e crescono i prestiti”
“Se le vendite obbligazionarie diventeranno una caratteristica più regolare dei mercati di capitali del Regno Unito – avverte Shen parlando con Reuters -, ciò potrebbe suggerire che lo status di porto sicuro potrebbe non essere più garantito“, inficiando direttamente sul “rating AA“: una circostanza – dicevamo già prima – che per ora resta ancora solamente ipotetica e che sarà valutata soprattutto a fronte degli eventuali dati futuri sulle “conserve globali di titolo di stato o di sterline” che dimostrano la fiducia dei mercati nell’economia britannica che per ora sembrano essere in aumento rispetto agli ultimi decenni.
D’altra parte, secondo Shen non si può non notare anche che allo stato attuale il debito pubblico del Regno Unito ammonta a quasi il 100% del PIL pari a quasi il doppio rispetto a quello che si registrò prima della famosa crisi globale del 2007; il tutto mentre sono aumentati anche i prestiti del 25% rispetto alle previsioni iniziali con la conseguenza che si può già ipotizzare un ulteriore aumento dell’indebitamento pubblico: “Qualsiasi indebolimento delle nostre attuali previsioni – conclude Shen – potrebbe influenzare il rating”