A Storie Italiane si torna sul caso di Salvatore Montefusco, condannato a 30 anni per un duplice omicidio, quello della moglie e della figlia di lei, una sentenza che fa discutere, ritenuta troppo leggera. L’avvocato dei famigliari delle vittime, Iannucelli, ha commentato: “Abbiamo cercato di comprendere perchè tutte le aggravanti sono state spazzate via. L’aggravante più grave era quello di uccidere una madre sotto gli occhi di un figlio minorenne e non è assolutamente in discussione”. E ancora: “Secondo la legge italiana farsi giustizia da soli costituisce un esercizio arbitrario delle proprie ragioni”.
Storie Italiane ha avuto in collegamento anche Elena, la sorella della prima vittima, la moglie di Salvatore Montefusco. Gabriella, così come si chiamava la vittima più grande delle due, avrebbe subito per anni i sopprusi del marito, arrivando a presentare ben undici denunce, ma evidentemente non è bastato. A discutere sono in particolare le parole pronunciate nelle motivazioni, “omicidi umanamente comprensibili”, ed Elena ha commentato: “Per noi è stato un ergastolo, sentire dire umanamente dopo l’omicidio di una ragazza di 22 anni che sembrava ancora una bambina, per me è inaccettabile, ma per tutte le donne. Anche se fosse come di ce lui, ma non è cos’. A loro i carabinieri non credevano ed hanno quindi registrato il tutto, ma in aula non è stato fatto sentire niente”.
SALVATORE MONTEFUSCO, SORELLA DELLA VITTIMA: “NON MANGIAVA UNA PIZZA DA 20 ANNI”
E ancora: “Mia sorella non ha mai mangiato una pizza con un’amica in 20 anni. Se andava a bere un caffè subito lui la chiamava. Lui non l’ha mai lasciata lavorare, quindi dipendeva economicamente da lui. Quando faceva la spesa lei teneva lo scontrino perchè doveva rendere conto di quanto acquistato”.
L’avvocato ha ripreso la parola dicendo: “Penso che sia stato un duplice omicidio annunciato, ha cercato in tutti i modi di chiedere aiuto un anno prima ma non è stato emesso neanche un provvedimento. La signora ha fatto denuncia il 14 luglio del 2021 e l’8 settembre il pubblico ministero richiede l’archiviazione parlando di situazione conflittuale solo esteriore, quindi non essendoci le botte per il pm non emergevano elementi che potessero disporre un divieto di avvicinamento, nonostante tutte le denunce”.
SALVATORE MONTEFUSCO, PARLA LA VICINA DI CASA
Una vicina di casa denuncia: “Il dispiacere grande è che non sia stato fatto abbastanza. Le denunce sono state fatte, qui vedevamo spesso i carabinieri, eravamo convinti che le ragazze fossero tutelate. Quello che ci ha lasciato molto sconvolti sono stati gli ultimi tempi, queste continue urla di Salvatore Montefusco verso le due ragazze, sentivo che piangevano le due donne, si sentiva che c’era un malessere.
E ancora: “In tribunale mi è stato chiesto se avessi sentito delle frasi di Salvatore Montefusco e ho sentito che parlava con una persona dicendo che lui sarà il penultimo ad uscire dalla sua casa e Salvatore junior il penultimo, una cosa che fa molto pensare. Rimane una grande tristezza perchè queste due ragazze potevano essere salvate, e per l’ennesima volta abbiamo fallito tutti”.
SALVATORE MONTEFUSCO, LA SORELLA DI GABRIELLA IN LACRIME
Elena ha aggiunto, in lacrime e disperata: “Anche io avevo chiesto aiuto per loro, eravamo disperate, io mi aspettavo che sarebbe accaduto qualcosa di male. Io ho parlato personalmente con il maresciallo dei carabinieri, ero certa che l’avessero ammazzata, ma nessuno ha fatto niente, si sono girati dall’altra parte. Se lui è riuscite ad ammazzarle è perchè è stato ammesso una cosa del genere, non ha avuto un raptus improvviso, era un anno e mezzo che andava avanti”.
“Mia sorella ha fatto la fame, pesava 40 chilogrammi, ha visto la sua figlia morta, ammazzata davanti ai suoi occhi, uccisa come dei cani, come degli animali. Mia nipote non aveva più la testa, non è una cosa ammissibile. E’ un messaggio bruttissimo per tutte le donne che soffrono, noi abbiamo fatto di tutto per un anno e mezzo, ho chiesto aiuto. Che colpa aveva quella ragazzina di 22 anni? Non è possibile una cosa del genere, siamo distrutte, io per prima perchè ho subito quello che hanno subito loro”. Sulla sentenza: “Non riesco a capire, scrivere umanamente non riesco a comprenderlo e non riuscirò mai a comprenderlo”. Eleonora Daniele ci tiene a precisare: “Che la denuncia è stata presa in carico dai carabinieri di Bologna, la denuncia va avanti ma arriva poi la richiesta di archiviazione”, di conseguenza non è stato un errore delle forze dell’ordine. Per l’avvocato Sgrò “Capita spessissimo che alcuni pm considerano queste situazioni come dei normali conflitti fra persone che si stanno separando e invece no perchè le persone muoiono”.
SALVATORE MONTEFUSCO, LA CONTESTAZIONE DELL’AVVOCATO IANNUCELLI
Secondo l’avvocato Barbara Iannucelli: “Ha ucciso Renata, la figlia della moglie, per una questione di eredità, visto che uccidendo entrambi la sua casa sarebbe andata tutta al figlio. Questo soggetto si era informato sul discorso ereditario, ci sono vari scambi e messaggi per fare in modo che la casa andasse solo al figlio. Nella sentenza si parla di blackout ma non corrisponde al vero, lui avrebbe ucciso anche il figlio se avesse ucciso come un cacciatore e poi solitamente queste situazioni si concludono con un suicidio”.
“Per il pm lui invece si è comportato come un cacciatore avendo ucciso prima la ragazza, poi ha inseguito la moglie e in presenza del figlio non ha fatto una strage. Questo è un blackout emotivo? Non credo”. Ma per i giudici invece Montefusco non avrebbe mai premeditato l’omicidio. Insomma, le polemiche non si placano e probabilmente mai si placheranno.