AFFIDO MINORI, DDL IN CDM: “MAI PIÙ CASI BIBBIANO”/ Le novità: registro strutture, Osservatorio e ispezioni

- Davide Giancristofaro Alberti

Affido minori, cambiano regole: nel ddl Roccella-Nordio la stretta del governo per evitare nuovi casi Bibbiano. Novità: registro nazionale sulle strutture, un Osservatorio e ispezioni rapide

eugenia roccella carlo nordio ansa 2023 640x300 Il ministro per le Pari opportunità Eugenia Roccella e il ministro della Giustizia Carlo Nordio (Foto 2023 ANSA/GIUSEPPE LAMI)

«Mai più casi Bibbiano», aveva promesso la premier Giorgia Meloni nel suo discorso di insediamento alla Camera. Un anno e mezzo dopo arriva la stretta sugli affidi sul tavolo del Cdm. Il ddl affido minori di Roccella e Nordio è lo strumento con cui i ministri di Famiglia e Giustizia vogliono ordinare il settore degli affidi e scongiurare il ripetersi di casi di affidamento impropri. «Se in vigore ci fossero state le regole di questo disegno di legge, l’anomalia Bibbiano sarebbe venuta a galla subito», spiegano dall’esecutivo, come riportato dal Messaggero. Inoltre, si punta sull’attuazione del principio di «superiore interesse del minore» e sul diritto di bambini e adolescenti a vivere e crescere nella famiglia d’origine. Le novità principali sono tre: un registro nazionale delle strutture affidatarie, uno in ogni tribunale relativo ai minori allontanati e un Osservatorio per monitorare eventuali anomalie nel numero di affidi. In caso di “alert” scattano ispezioni in tempi stretti.

Il registro nazionale conterrà un elenco su base provinciale di strutture, comunità e famiglie a cui sono affidati i minori per evitare che bambini e ragazzi restino in una specie di limbo: allontanati temporaneamente e poi in attesa di una soluzione definitiva per anni. Il nuovo ddl affido minori prevede che i dati del registro vengano forniti dalle Regioni e dagli enti locali. Le analisi dell’Osservatorio nazionale consentiranno di monitorare e intercettare «eventuali andamenti anomali del ricorso all’allontanamento dei minori. E segnalarli alle autorità competenti». In questo modo chi di dovere può muoversi tempestivamente in caso di crescite sospette nei numeri. Inoltre, l’Osservatorio sarà tenuto a inviare entro il 30 giugno di ogni anno una relazione al ministero della Famiglia, da girare anche alle Camere. In ogni tribunale verrà creato un registro dei minori destinatari di procedimenti di collocamento in comunità o di affidamento a una famiglia, indicando anche sinteticamente la motivazione. Se prima i provvedimenti andavano comunicati con una relazione semestrale complessive dalle procure, ora dovranno essere comunicati al ministero della Giustizia entro 30 giorni, così da avere un quadro sempre aggiornato, una «mappatura tempestiva ed efficace» secondo la definizione del governo. (agg. di Silvana Palazzo)

AFFIDO MINORI, DDL IN CDM: COSA PREVEDE

Stanno per arrivare i registri con l’obiettivo di monitorare l’affido dei minori extrafamigliari, ovvero, quegli affidi in cui non esiste alcun vincolo parentale fra minore stesso e la famiglia affidataria. Come si legge su Il Sole 24 Ore, si volta pagina, parlando di “far west” e “cattive pratiche di «istituzionalizzazioni lunghe e affidamenti sine die»”, e sottolineando l’arrivo di una doppia mappatura degli istituti di assistenza pubblici e privati, delle comunità «di tipo familiare» e delle famiglie affidatarie di minori. I registri saranno a livello nazionale, tenuto dal governo, e un altro invece dei vari tribunali. La novità è prevista in una nuova legga a firma dei ministri Eugenia Roccella (Famiglia, Natalità e Pari opportunità) e Carlo Nordio (Giustizia), che otterrà il definitivo lasciapassare lunedì in Consiglio dei ministri con l’obiettivo di «Garantire la piena attuazione del principio del superiore interesse del minore e del diritto dei bambini e degli adolescenti a vivere e a crescere all’interno delle loro famiglie di origine».

La Convenzione dell’Onu sui diritti dei bambini del 1989 prevede che le separazioni forzate dei bimbi dai propri genitori devono essere improntate «al supremo interesse del fanciullo». Per ottenere tale controllo, specifica ancora il quotidiano finanziario, il disegno di legge pone rimedio ad una lacuna che da sempre affligge la pratica degli affidamenti dei minori, ovvero, la mancanza di dati certificati e gestiti direttamente dallo Stato. Viene quindi istituito il primo Registro nazionale presso il dipartimento per le Politiche della famiglia, dove verrà inserito il numero di minori collocati in comunità o nuclei famigliari, nonché il nome di ogni istituto, e l’elenco di quelli che saranno disponibili ad accogliere i minorenni. Inoltre le regioni e gli enti locali dovranno fornire al governo in maniera periodica tutti i dati e le info necessarie.

AFFIDO MINORI, REGISTRO NAZIONALE E OSSERVATORIO: ATTESA SULLA MODALITÀ DI TENUTA

Non è ancora chiara la modalità di tenuta del Registro, che verrà definita attraverso un apposito decreto, dopo il parere della Conferenza Unificata e del Garante privacy, ma in ogni caso verrà ufficializzata a sei mesi dall’entrata in vigore della legge.

A livello giurisdizionale viene stabilito che in ogni tribunale si tenga un «Registro dei minori collocati» dove segnalare tutti gli under 18 affidati. Inoltre, come si legge su IlSole24Ore, le cancellerie dovranno tenere conto di date, estremi di provvedimenti di affido, legge di affidamento, eventuale intervento della forza pubblica e motivazione, nonché data ed estremi dei provvedimenti che autorizzano il rientro del minore in famiglia. I dati saranno quindi analizzati da un Osservatorio nazionale che segnalerà «possibili situazioni di istituzionalizzazioni improprie» e raccolti in una relazione al Parlamento entro il 30 giugno di ogni anno.







© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Giustizia

Ultime notizie