Storie Italiane ha parlato stamane con Viviana Pifferi, la sorella di Alessia Pifferi, per cui oggi inizia il processo d’Appello dopo la condanna all’ergastolo in primo grado. “Io non ho paura di alcuna perizia, se vogliono farla possono farla, conosco mia sorella e non è una incapace e non è mai stata abbandonata. E’ da brividi che per un vizio di mente potrebbe esserci un’assoluzione, non lo voglio neanche pensare, quello che ha fatto lo ha fatto. Oggi tra l’altro è il compleanno di Diana, avrebbe compiuto 4 anni e voglio pensare a lei. Io spero che lei sia sempre qui sulla mia spalla, che mi aiuti perchè sta diventando difficile questa battaglia quando dovrebbe essere solo dolore”. E ancora: “Alessia Pifferi, mia sorella, non era incapace e continuo a dirlo. Ciò che è emerso sulle psicologhe… se fosse vero sarebbe da brividi, non ci sarebbe rispetto per una bimba morta di stenti mentre la mamma è andata a divertirsi. Scusate le parole dure ma ormai sono stanca”.
“Perchè si vuole farla passare incapace di intendere e di volere? E’ incapace di non capire che una bimba muore se non beve e non mangia? Sarebbe grossa, in 40 anni in cui ha vissuto qualcuno se ne sarebbe accorta, lei è in grado di intendere e di volere. Questo mi fa tantissima rabbia e sta diventando dolore in tutti i sensi”. Cosa potrebbe accadere dal processo di Appello? “No so – dice Viviana – non so più cosa dire, ormai sono pronto a qualsiasi cosa”. In questi ultimi giorni si parla della notizia circa il possibile matrimonio di Alessia Pifferi con un fan che le ha inviato una lettera in cui tra l’altro scrive cose indicibili su Diana: “Se questa cosa fosse vera sarebbe stata da nascondere e non da divulgare per la crudeltà delle parole che ci sono scritte”.
ALESSIA PIFFERI, LA SORELLA VIVIANA: “QUESTO MATRIMONIO…”
Alla fine si sposerà davvero o si tratta solamente di una linea difensiva, visto che la notizia è giunta proprio qualche giorno prima il processo d’Appello? “Sono i periodi che mi fanno pensare – risponde Viviana Pifferi – è una cosa di agosto che è venuta fuori adesso ma io non sapevo niente, l’ho saputo solo dai giornali come voi. In questa strategia vedo tanto poco rispetto per tutto quello che è successo, soprattutto per Diana poco rispetto. Lo so che è forte quello che dico ma siamo veramente stanchi di sentire cose che non fanno parte dell’aula, ad ogni minuto accendi la televisione e senti qualcosa, è diventata una vita insopportabile, non soltanto questa faccenda del matrimonio, ci sono state sempre una serie di notizie buttate per fare male a noi, che stiamo soffrendo, hanno offeso la famiglia e c’è stata mancanza di rispetto per Diana, che non era in mano ad una incapace: lei si vantava di saper fare la mamma, nessuno gliela poteva toccare”.
Viviana Pifferi aggiunge: “Io porto rispetto verso l’indagine, vedremo come va”. La professoressa Maria Rita Parsi, ospite in studio a Storie Italiane: “Lei aveva sicuramente il meccanismo ‘faccio io con la mia bimba’, la conoscevate come una persona che sapeva organizzarvi e sapeva raggiungere i suoi obiettivi. E’ normale che si dica ‘si potevano accorgere che…’ ma voi invece sapevate che lei era capace di organizzarsi, abiti, vestiti, trucchi, trovare soluzioni economiche in cui l’economica era molto modesta quindi non fatevi incastrare in questo meccanismo che fa parte del giornalismo ma che non è contro di voi. Io penso che Eleonora vi ha dato la parola per dire che siamo con voi, che comprendiamo il dolore verso questa bambina e un minuto per un bimbo è come un’ora di attesa, e Diana è stata da sola per sei giorni”.
ALESSIA PIFFERI, LA SORELLA VIVIANA: “NON ERA UNA RAGAZZINA…”
Viviana Pifferi aggiunge: “Era sempre un qualcosa contro di noi, ma mia sorella aveva 40 anni non 15 o 16, se qualcuno doveva intervenire allora era l’ospedale, lei ti allontanava quando eri troppo invadente, e poi raccontava tantissime bugie, quasi certificate con foto, lei ti diceva che era al mare con la bimba e ti mandava la foto che però era di un altro periodo, lei era diabolica. E non solo a noi, bugie a tutte, lei era capace di raccontare bugie. Questa non è incapacità, una incapace chiede aiuto e si appoggia alla famiglia, lei non l’ha mai fatto, soprattutto con me, io ero da allontanare perchè io dicevo che bisognava lavorare e impegnarsi ma non andava bene”.
E ancora: “Era ostile verso i miei confronti, ero la sorella da combattere, il mio modo di vivere non andava bene, non il suo perchè io ho sempre lavorato, ho lasciato tutto da parte per crescere mio figlio, badavo poco ai vestiti, tutto l’esatto contrario di lei eppure veniamo dalla stessa famiglia, quella che lei ha sempre colpevolizzato. Noi veniamo dalla stessa famiglia quindi se uno vuole cambiare si può fare, basta tirarsi su le maniche”. Di nuovo sulla perizia: “A me non fa paura, verrà fuori la stessa cosa secondo me, ora entriamo in Aula e vediamo cosa succede oggi, ormai siamo pronti a tutto. Faccio di nuovo gli auguri a Diana, avrebbe compiuto 4 anni. Ne io ne mia mamma l’abbiamo mai incontrata, prendiamo le distanze da quanto fatto”.