PARLAMENTO VOTA SECONDO IMPEACHMENT IN COREA DEL SUD: CRISI POLITICA SENZA FINE
È durato 12 giorni come Presidente ad interim della Corea Sud: questa mattina Han Duck-soo è stato sfiduciato dal Parlamento di Seul (governato dalle opposizioni, ndr) con un voto netto di 192 deputati favorevoli all’impeachment su 192 presenti, dato che i parlamentari del Governo avevano boicottato la votazione. Dopo aver deposto il precedente Presidente Yoon Suk Yeol, accusato di aver tentato un colpo di Stato instaurando la legge marziale lo scorso 3 dicembre 2024, il Parlamento neanche un mese dopo manda ko il Premier e Presidente ad interim Han Duck-soo. Questa volta l’accusa è di ostacolare il processo finale di impeachment di Yoon, con la messa in stato di accusa per insurrezione e golpe.
Il caos è ormai sovrano in Corea del Sud e le pressioni occidentali giunte nelle scorse settimane per chiudere quanto prima la crisi politica (nata diversi mesi fa con il Governo di minoranza in Parlamento, e con una Manovra di Bilancio che non si riusciva a presentare) sembrano non aver sortito alcuno effetto. Han aveva preso la situazione in mano dopo la deposizione di Yoon ed era stato eletto Presidente ad interim appena 12 giorni fa: nel frattempo però avrebbe – questa l’accusa delle opposizioni di centrosinistra – ostacolato il processo di nomina dei 3 posti vacanti in Corte Costituzionale a Seul. L’esame di impeachment per Yoon deve giocoforza passare dal vaglio del massimo organo costituzionale e la “riluttanza” del nuovo Presidente facente funzioni ha portato la nuova domanda di impeachment delle opposizioni: «il Partito Democratico mette sotto accusa il primo ministro Han Duck-soo in conformità con l’ordine del popolo».
COS’È SUCCESSO E PERCHÈ È STATO SFIDUCIATO ANCHE HAN DUCK-SOO DOPO YOON
Han viene accusato di aver trasformato il suo ruolo di “facente funzioni” in una nuova autorità a rischio insurrezionale, proteggendo Yoon e impedendo lo svolgersi del processo per impeachment del Presidente destituito appena 15 giorni fa. Con un Parlamento nel caos più completo, stamane 27 dicembre 2024 il via libera al secondo impeachment per il nuovo Presidente, gettando la Corea del Sud nel baratro istituzionale da cui sembra difficile ora uscirne in tempi rapidi. Al momento il Ministro delle Finanze coreano, Choi Sang-mok, dovrebbe prendere le redini del Governo e del Paese come nuovo Presidente in carica ma è il primo ad attaccare le opposizioni per l’irresponsabilità di aver gettato ancora più nel caos un Paese già alle prese con la delicata emergenza economica.
Di contro, la sinistra accusa Han di non nominare i 3 giudici vacanti della Corte che ristabilirebbero il numero originario di 9 membri: l’organo costituzionale può funzionare anche con 6 membri – spiega l’AGI – ma anche un solo voto contrario sull’impeachment per Yoon lo rimetterebbe automaticamente in carica, annullando la deposizione del Parlamento. Per questo motivo le opposizioni spingevano per la nomina a cui Han Duck-soo finora aveva invece neutralizzato. La moneta della Corea del Sud entra ancora più in crisi dopo i minimi raggiunto nel marzo 2009, rileva l’analisi aggiornata del “Sole 24 ore”, contribuendo alla crisi finanziario-economica da aggiungersi a quella politico-istituzionale: a tutto questo caos, occorre aggiungere la situazione particolare del Democratic Party of Korea (DPK) che con il suo leader Lee Jae-myung è il grande favorito in caso di Elezioni anticipate. Il problema è che lo stesso Lee ha pendenze in Tribunale che potrebbero portare nei prossimi mesi ad una condanna che gli impedirebbe una candidatura: di contro, se si andasse a breve alle urne potrebbe candidarsi con i sondaggi che lo danno come vincitore favorito. Si può dunque comprendere la “fretta” politica che il DPK sta mettendo al Governo per chiudere la crisi politica e andare direttamente alle urne.
Con le mire espansioniste della Cina, la crisi di Taiwan pronta ad esplodere nella guerra a distanza tra Pechino e Stati Uniti, e con la vicina Nord Corea che allarga le mire geopolitiche e nucleari nell’alleanza con la Russia di Putin, lo scenario di crisi politica che alberga in parte in Giappone e del tutto ormai in Corea del Sud mostra notevoli problemi nell’Asia già di suo storicamente instabile. I capisaldi alleati dell’Occidente, Seul e Tokyo, si ritrovano per motivi diversi in importanti crisi interne, con la Cina di Xi Jinping che mira ad allungare la sua influenza sull’area non trovando più il contraltare netto e fermo degli “avamposti” occidentali in terra asiatica. Washington e Bruxelles pressano Seul affinché possa arrivare a chiudere quanto prima la crisi politica ma se anche il secondo Presidente viene sfiduciato dopo appena 12 giorni di reggenza alla guida del Governo, lo scenario è tutt’altro che in rapida via di soluzione.