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Home » Politica » Referendum » REFERENDUM 2025, RISULTATI AFFLUENZA ORE 23 SOTTO IL 23%/ Diretta 5 quesiti: quorum a forte rischio

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REFERENDUM 2025, RISULTATI AFFLUENZA ORE 23 SOTTO IL 23%/ Diretta 5 quesiti: quorum a forte rischio

Niccolò Magnani
Pubblicato 8 Giugno 2025 - Aggiornato 9 Giugno 2025 ore 00:51
Voto Referendum 2025

Referendum 2025, il voto ai seggi (ANSA, Cesare Abbate

Referendum abrogativi 2025, diretta risultati: urne aperte oggi 8 giugno 2025 e domani 9 giugno. Come si vota 5 quesiti. Quorum lontano

AFFLUENZA REFERENDUM ALLE ORE 23 I RISULTATI NON RAGGIUNGONO IL 23%

Quando è passata da poco la mezzanotte, diventa pressoché definitivo il dato sull’affluenza per i cinque referendum su cui la sinistra e la CGIL hanno chiamato alle urne gli elettori nella giornata di oggi e domani, 8 e 9 giugno 2025.
Scarsa la risposta degli italiani, fino a questo momento, con un’affluenza alle ore 23 che passa dal 22,69% del primo quesito fino al 22,52% del quarto quesito.
Difficilissimo, a questo punto, pronosticare che anche solo uno dei cinque referendum possa superare il quorum richiesto per la validità (50%+1 degli elettori), considerando anche il fatto che domani non si voterà in giornata piena, ma solo fino alle 15.
Vediamo ora di analizzare nel dettaglio i dati dell’affluenza per i referendum messi a disposizione dal Viminale.


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Per quanto riguarda il trend generale dell’affluenza, possiamo osservare che l’affluenza alle 12 è stata identica per tutti i quesiti (7,41%); alle 19 l’affluenza si è confermata molto simile per tutti e cinque i referendum (16,16% o 16,17%) e, per quanto riguarda l’affluenza alle 23:00, il dato chiave, leggermente superiore per il referendum numero 1 (22,69%), minimo per il 4 (22,52%), ma differenze minime tra tutti (appena 0,17 punti percentuali tra massimo e minimo).
Il che ci consegna un dato di poco meno di 1 elettore su 5 che si sia recato alle urne per votare i referendum il primo giorno valido.
Analizzando le macroaree geografiche (Nord, Centro, Sud e isole), notiamo – considerando il quasi definitivo dato delle 23 – che questa tornata di referendum è a trazione delle regioni del Centro, che sono anche quelle dove storicamente, e in questo momento storico, la sinistra gode di maggiore credito.


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Il Centro, infatti, registra la partecipazione più alta, ancorché lontana dal raggiungimento del quorum, ma che lambisce il 25% per tutti i quesiti, mentre al Nord l’affluenza scende tra il 22,8% e il 22,9% e al Sud (isole comprese) crolla sotto il 19,5%.
Il Centro, quindi, fa registrare 2 punti percentuali di affluenza in più rispetto al Nord e addirittura 5 punti in più del Sud.
Per quanto riguarda le regioni, Emilia-Romagna e Toscana sono nettamente le regioni più partecipative, Trentino-Alto Adige e Calabria quelle con l’affluenza più bassa, anche all’interno delle rispettive macroaree, con distacchi superiori anche a 10 punti.


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Estremamente uniforme, invece, la partecipazione al voto in base al quesito referendario, che non ha fatto registrare sbalzi se non dell’ordine di pochi decimi di punto (al massimo un paio), e quindi sancisce che non c’è stato alcun quesito trainante, come non c’è stato nessun quesito snobbato da chi è andato alle urne, evidenziando quindi una compattezza politica e identitaria a prescindere dal quesito. (v.c.)

Nel dettaglio, la tabella dell’affluenza per ciascun referendum con l’approfondimento relativo all’area e alla regione con più (o meno) alta partecipazione.

ReferendumAreaAffluenza
Più altaPiù bassa
Referendum 1NordEmilia-Romagna (28,76%)Trentino-Alto Adige (16,13%)
CentroToscana (29,99%)Umbria (21,93%)
Sud+IsoleBasilicata (22,20%)Calabria (16,25%)
Referendum 2NordEmilia-Romagna (28,77%)Trentino-Alto Adige (16,13%)
CentroToscana (29,97%)Umbria (21,93%)
Sud+IsoleBasilicata (22,21%)Calabria (16,25%)
Referendum 3NordEmilia-Romagna (28,78%)Trentino-Alto Adige (16,13%)
CentroToscana (29,97%)Umbria (21,93%)
Sud+IsoleBasilicata (22,21%)Calabria (16,25%)
Referendum 4NordEmilia-Romagna (28,37%)Trentino-Alto Adige (16,13%)
CentroToscana (29,99%)Umbria (21,94%)
Sud+IsoleBasilicata (22,21%)Calabria (16,25%)
Referendum 5NordEmilia-Romagna (28,26%)Trentino-Alto Adige (16,13%)
CentroToscana (29,98%)Umbria (21,92%)
Sud+IsoleBasilicata (22,22%)Calabria (16,24%)

ALLE ORE 19 I RISULTATI DELL’AFFLUENZA AI REFERENDUM 2025 RESTANO SOTTO IL 20%

Sono risultati interlocutori quelli che provengono dalle urne in merito all’affluenza segnata alle ore 19 sui 5 Referendum 2025 in votazione oggi e domani: prosegue la tenuta pressoché identica tra i 5 quesiti, con percentuali contenute tra il 15 e il 16% degli aventi diritto di voto. Per i promotori dei Referendum abrogativi si puntava ad arrivare la sera del primo giorno con quote sopra il 25%, sperando addirittura sopra il 30% di affluenza: al momento con il 15,8% di media nei risultati delle ore 19 è difficile prevedere nelle prossime 4 ore un aumento considerevole di oltre 10 punti percentuali.

Secondo il fondatore di YouTrend Lorenzo Pregliasco i dati sull’affluenza attuali vedono una tendenza di astensione piuttosto alta, con scarsa partecipazione alle urne specie nelle aree del Sud e Centro-Sud: se infatti in Toscana l’affluenza supera il 21%, così come Emilia Romagna e Piemonte attorno al 20%, i risultati dell’affluenza al Sud crollano con il 14% in Campania, 11% in Sicilia e addirittura 10’% in Calabria. A livello di grandi città, resta Genova il centro più convinto al voto sui 5 Referendum 2025 con oltre il 24% di affluenza registrata a 4 ore dalla chiusura dei seggi: segue Milano al 21,7%, Torino al 23,3%, Roma al 19,7% e Napoli al 17,5%, tutti comunque sopra la media nazionale.

Leader sinistra votano i Referendum 2025
Leader Campo largo al Referendum: il voto per Schlein, Magi, Fratoianni e Conte (ANSA 2025)

L’ANALISI SULL’AFFLUENZA DEI REFERENDUM DOPO I PRIMI RISULTATI IN DIRETTA

La strada verso il quorum da raggiungere per tutti e 5 i Referendum 2025 è ancora lunga e passerà giocoforza dai risultati in arrivo questa sera alle 19 e poi con la chiusura dei seggi del primo giorno di voto che molto (forse tutto) dirà sull’affluenza finale: sicuramente, vi è una forte disparità tra aree geografiche e popolazione delle città al voto, con il Sud Italia al momento flop per il quorum dei 5 quesiti (affluenza al 5,7%), peggiore solo le Isole dove la partecipazione al voto dei Referendum abrogativi si è fermata al 5% alle 12.

Centro Italia con quota più alta all’8,5%, mentre Nord Ovest all’8,2% e Nord Est all’8,4% segnano risultati dell’affluenza comunque maggiori alla media nazionale ferma al 7,4% a mezzogiorno: nelle aree più popolose e con maggiore concentrazione di cittadini stranieri regolari – da Milano a Torino fino a Bologna – l’affluenza è risultata nettamente più ampia delle periferie e dei centri più in provincia, dove la corsa ai Referendum è parsa molto più in difficoltà.

Significativo il dato presentato da YouTrend in merito ai risultati parziali dell’affluenza rispetto al resoconto finale nei recenti casi di Referendum: quando si votava su due giorni il dato sopra al 10% alle 12 portava poi a superare il quorum di poco sopra il 50% (quindi ad essere validati), com avvenuto nel 2006 (costituzionale), 2020 (costituzionale) e 2011 su acqua e nucleare. Quando invece i risultati dell’affluenza a mezzogiorno del primo giorno stavano sotto il 6% il dato finale non superava mai il 30%, ergo verrebbero oggi bocciati.

Affluenza alle 12 e finale ai #Referendum in cui si è votato in 2 giorni:
2003 Lavoro 4,5 -> 25,9
2005Procreazione assistita 4,6->26,0
2006 Costituzionale 10,1 -> 53,8
2009 Porcellum 4,1->24,2
2011 Acqua e nucleare 11,7 -> 57,1
2020 Costituzionale 12,2 -> 53,8#MaratonaYoutrend

— Youtrend (@you_trend) June 8, 2025

AFFLUENZA REFERENDUM 2025 SOTTO L’8% ALLE ORE 12: COSA SUCCEDE COL QUORUM

Tra il 7 e l’8%, questi i primissimi risultati sull’affluenza per i Referendum 2025 secondo i dati comunicati dal Viminale ormai con sole poche sezioni da scrutinare alle ore 12: nella prima mattinata di voto l’affluenza rimane sostanzialmente bassa, con qualche picco nelle Regioni più a maggioranza Centrosinistra (Emilia Romagna, Toscana e Piemonte) ma con una generale “diffidenza” nei 5 quesiti a tema Lavoro e Cittadinanza.

A mezzogiorno infatti si sono presentati ai seggi per ritirare la scheda/le schede dei Referendum abrogativi 2025 sono il 7,4% circa degli aventi diritto: i risultati dell’affluenza sono sostanzialmente identici per i 5 quesiti, con una lievissima percentuale in meno di ritiro della scheda che prevale nel quinto Referendum, quello sulla cittadinanza a 5 anni invece che 10 per i cittadini stranieri. Hanno già votato i leader del Centrosinistra, da Conte a Fratoianni fino alla Segretaria Pd Elly Schlein.

Schlein vota i Referendum
Referendum 2025, il voto della Segretaria Pd Elly Schlein ai seggi (ANSA)

Si conferma una tendenza in sostanza bassa che mette a rischio il quorum per la giornata di domani: al momento arrivare a superare il 50% sembra piuttosto complicato, ma ovviamente info in più le potremo avere già dai prossimi due dati sull’affluenza in arrivo alle 19 e alle 23 di questa sera. Si registra più alta l’affluenza nei 20 Comuni dove si tengono anche i ballottaggi delle Elezioni Comunali e il primo turno della Sardegna, con picchi attorno all’11% a Matera e 10% a Taranto.

LE RAGIONI DEL SÌ E DEL NO (CON ASTENSIONE) NEI 5 QUESITI REFERENDUM AL VOTO OGGI E DOMANI

In attesa dei primissimi risultati dell’affluenza in arrivo dopo le ore 12 su Eligendo-Viminale con la presenza ai seggi degli elettori questa mattina, ecco un rapido focus sulle ragioni del voto con annesse casistiche e scenari su cosa succede votando Sì, No o astenendosi sui 5 quesiti a tema Lavoro e Cittadinanza.

Nei primi 3 Referendum 2025 al voto si cerca di abrogare parti fondanti della riforma Jobs Act, dai licenziamenti illegittimi ai contratti nelle piccole imprese fino alla questione delle causali sui contratti a termine per i lavoratori dipendenti: con la validazione dei referendum abrogativi e la vittoria del Sì nei quesiti 1-2-3 si modificano tutte queste parti, facendo di fatto tornare la legislazione precedente con la riforma Fornero (e imponendo così al Parlamento di dover trovare una nuova prossima riforma del Lavoro).

Referendum 2025
Referendum abrogativi, le schede ai seggi (ANSA 2025, Cesare Abbate)

Con la vittoria di No o astensione per quorum non superati, i primi tre Referendum avrebbero l’effetto di confermare in toto (o in parte) il Jobs Act del fu Governo Renzi: scenario diverso sul Quesito n.4 che in materia di sicurezza sul lavoro andrebbe a modificare la legislazione corrente con la vittoria del Sì, mentre rimarrebbero le regole attuali con il committente che non avrebbe responsabilità diretta sulla sicurezza dei lavoratori subappaltati. Sul quesito n.5 invece i risultati su Sì o No sarebbero molto netti: se passa, si dimezza a 5 anni il tempo di richiesta per la cittadinanza italiana ai lavoratori extracomunitari, altrimenti resta la tempistica di 10 anni attuale.

URNE APERTE PER I 5 REFERENDUM: LA LUNGA DIRETTA VERSO I RISULTATI DELL’AFFLUENZA

Dopo una lunga campagna elettorale all’insegna delle parole d’ordine “Cinque Sì” e “quorum a rischio” si riaprono i seggi in tutta Italia per la prima volta un anno dopo le Europee: i 5 quesiti dei Referendum 2025 sui temi di lavoro e cittadinanza chiamano gli italiani elettori alle urne per la 25esima volta nella storia repubblicana. Proposti da CGIL e comitato di associazioni di area Centrosinistra, i 5 Referendum abrogativi necessitano per legge di avere la validazione del quorum fissato al 50% più uno: ciò significa che ogni singolo quesito referendario per essere valido deve rimanere al di sopra di quella soglia di affluenza.

Fondamentali dunque saranno già da oggi i risultati dell’affluenza dai seggi, per un voto che si snoda oggi domenica 8 giugno e domani, lunedì 9 giugno 2025, in concomitanza con le Elezioni Comunali in 21 Comuni in tutta Italia (15 al ballottaggio, tra cui Taranto e Matera, e 6 in Sardegna per il primo turno delle Amministrative, tra cui Nuoro): le comunicazioni in diretta dal Viminale sui primi risultati in tempo reale dell’affluenza ai seggi arriveranno alle ore 12, alle 19 e alle 23 con la chiusura delle urne; domani invece l’unico dato sarà comunicato alla chiusura definitiva dei Referendum 2025 alle ore 15, con spoglio immediato nel pomeriggio.

Referendum 2025
Referendum abrogativi sul lavoro (ANSA 2025, Riccardo Antimiani)

Da parziali modifiche alla legge Jobs Act sul lavoro a maggiori garanzie sulla sicurezza e gli appalti, fino al dimezzamento del tempo per ottenere la cittadinanza italiana per gli stranieri regolari: cinque in tutto i quesiti promossi dalla CGIL (rompendo la “triade” sindacale con UIL che lascia libertà di voto e CISL che consiglia l’astensione), con la battaglia politica che ha visto in questi mesi il campo largo progressista dividersi per 5 Sì mentre il Centrodestra è rimasto compatto nel considerarsi errate le ragioni del Referendum 2025 e quindi indirizzati a consigliare il NO o l’astensione.

Schlein e Landini, Referendum
Referendum, segretaria Pd Elly Schlein con il leader Cgil Maurizio Landini (ANSA 2025, Donato Fasano)

COME SI VOTA IL REFERENDUM ABROGATIVO: LE SCHEDE SUI 5 QUESITI E I 6 SCENARI SULLE REGOLE

Al netto dei consueti requisiti previsti per il voto nazionale – documento di identità valido, tessera elettorale valida, almeno 18 anni di età – le regole su come si vota ai Referendum 2025 abrogativi hanno accompagnato la lunga campagna elettorale tra accuse e polemiche sulle svariate modalità. Ad ogni elettore al seggio saranno consegnate 5 schede, una per ciascun quesito abrogativo popolare: se si vuole abrogare (cioè cancellare) tale parte di legge indicata nel quesito, si barra la casella Sì; se si vuole mantenere la legge, dunque contrari alla proposta di abrogazione, allora si barrerà il No.

Il quorum come detto deve superare il 50% degli aventi diritto di voto, ma vale ogni singolo quesito: se per dire si superasse il quorum sui quesiti 2 e 5, e non negli altri, rimarrebbero validi i primi due mentre gli altri sarebbero invalidati per mancanza di quorum.

Sono in tutto 6 gli scenari idonei per votare i Referendum 2025, confermati dai regolamenti del Viminale: dal ritiro di tutte e 5 le schede per votare, all’astensione pura senza presentarsi alle urne (scelta anche utilizzata per far mancare il quorum ed evitare che passi il Sì). Terzo scenario la presenza al seggio ma ritirando solo le schede che interessano l’elettore: in quel caso il quorum si alza solo per i quesiti votati, non per gli altri non ritirati.

Quarto scenario riguarda il “metodo Meloni”, ovvero la possibilità di presentarsi al seggio ma rifiutando tutti e 5 i Referendum, manifestando così la contrarietà ai quei tipi di quesiti senza far alzare il quorum: è possibile infine anche ritirare le schede ma senza entrare in cabina per il voto, in questo modo si annulla il voto ma sale lo stesso il quorum.

Sesto e ultimo scenario riguarda la verbalizzazione scritta del dissenso contro i quesiti dopo averli ritirati, e anche in tale caso il quorum conteggia tali elettori. Per conoscere i quesiti e i facsimile delle schede elettorali che saranno distribuiti per i Referendum popolari 2025 ecco il link ufficiale del Viminale, mentre qui sotto trovate un breve riassunto su cosa dicono i singoli quesiti abrogativi.

Schede Referendum 2025
Schede quesiti dei Referendum abrogativi, il voto ai seggi (ANSA 2025, Tino Romano)

COSA DICONO I REFERENDUM: LE MOTIVAZIONI E LE POSIZIONI DEI PARTITI

Cinque schede, cinque quesiti di cui 4 sul tema lavoro e il quinto sul fronte cittadinanza: la lunga diretta verso i risultati dei Referendum 2025 inizia stamane e si concluderà nel pomeriggio di lunedì: essendo centrale il tema del quorum raggiunto, dovrebbe svolgersi in maniera molto rapida l’operazione di spoglio. Al di là di conoscere in percentuale i risultati del Sì e del No sui singoli 5 quesiti, occorre osservare il risultato dell’affluenza nazionale per capire se le 5 proposte di abrogazione saranno validate o meno.

Il quesito n.1 – scheda verde – riguarda i contratti a tutele crescenti del Jobs Act: obiettivo è l’abrogazione la disciplina dei licenziamenti illegittimi, reintroducendo l’obbligo di reinserimento del lavoratore (articolo 18). Se vincesse il Sì tornerebbe la legge Fornero per i rapporti di lavoro, con il No il Jobs Act rimarrebbe invariato.

Sul quesito n.2 – scheda arancione – il Referendum riguarda l’abrogazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese: se vincesse il Sì non vi sarebbe più tale limite di 6 mensilità mentre sarebbe stabilita da un giudice in merito a diversi criteri presi in considerazione; con il No/quorum non raggiunto rimarrebbe l’attuale legislazione di indennità in caso di licenziamento illegittimo.

Il Referendum quesito n.3 – scheda grigia – si sofferma sull’abrogazione della legislazione dei contratti a termine reintroducendo la causale per cui si ricorre ad un contratto determinato e non indeterminato, limitando la possibilità di produrre contratti “brevi”: se non passa il quesito resta la legislazione attuale con il tempo di 12 mesi entro cui il datore di lavoro non è obbligato ad indicare una causale (che resta invece obbligatoria se si vuole estendere il periodo).

Sul quesito n. 4 – scheda rosso/rosa – si punta sul tema della sicurezza sul lavoro, tra infortuni e appalti: se passa il Sì al Referendum 2025 allora il datore di lavoro/committente è ritenuto responsabile per i danni derivanti dai rischi dell’attività del subappaltatore, mentre altrimenti resta l’esclusione per i danni subiti dei lavoratori che lavorano in appalto (il cui infortunio resta responsabilità della sua singola azienda e non il committente).

Capitolo finale sul quesito n. 5 Cittadinanza, forse il più “chiacchierato” tra i Referendum abrogativi in attesa dei risultati definitivi di domani: la scheda gialla prevede la proposta di abrogazione della parte della legge del 1992 sui tempi della cittadinanza italiana: i promotori del Referendum puntano al dimezzamento da 10 a 5 anni per i cittadini regolar stranieri, con possibilità automatica di estendere la cittadinanza anche ai figli minorenni. Permangono invece tutti gli altri requisiti per ottenere la possibilità di essere cittadini italiani: fedina penale pulita, conoscenza lingua e reddito stabile).

Il Centrodestra è compatto nel voler “bocciare” tutti e 5 i referendum, ergo punta all’astensione o ad un’espressione di voto sul No: il Pd è spaccato, con la minoranza riformista che invita all’astensione sui quesiti 1, 2 e 3, così come Italia Viva e Azione, mentre il M5s dà libertà di voto solo sul quesito per la Cittadinanza, votando invece Sì compatto con AVS e il resto del Pd per tutti gli altri quesiti. Qui sotto nel grafico dinamico di YouTrend è possibile scorgere nel dettaglio tutte le posizioni dei partiti sui Referendum 2025, ricordando che affinché siano validi i quesiti dovranno votare almeno 25,7 milioni di italiani (5 milioni in meno delle Politiche 2022).

Referendum quesito n.4
Referendum abrogativo, il Quesito n.4 sulla sicurezza sul lavoro (ANSA 2025, Tino Romano)

Sì, no, astensione, libertà di voto: come si posizionano i partiti sui #referendum? Abbiamo considerato i voti assoluti ottenuti alle politiche 2022 dai partiti rilevati dalla Supermedia Youtrend e li abbiamo aggregati sulla base delle rispettive indicazioni di voto pic.twitter.com/i1q4Yad1SK

— Youtrend (@you_trend) June 4, 2025

Tags: Come si vota

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