La prima (dopo un contrariatissimo Teo Mammucari che ha abbandonato lo studio in un coro di insulti) ospite della quarta puntata di Belve – sempre in onda su Rai 2 con l’apprezzatissima conduzione di Francesca Fagnani – è l’opinionista televisiva Tina Cipollari che partendo dalle sue vecchie dichiarazioni si è ampiamente raccontata partendo dal confessare che “mi sento un’aquila perché vola, è maestosa, elegante e non le sfugge niente”: entrando subito nel racconto Tina Cipollari ha ricordato fin da subito che “da piccola il mio cognome mi ha creato un po’ di problemi perché mi chiamavano tutti ‘cipolla’ e ho un po’ sofferto, ma poi l’ho superato”.
“Non tutti – spiega subito Tina Cipollari – capiscono la mia ironia e anche se quasi tutti mi amano, soprattutto le donne dello spettacolo, chi non lo fa è perché non capisce la mia ironia” definendole “persone poco intelligenti, grige e tristi” chiarendo che “io sono come un cobra, non attacco se non mi sento attaccato e quando faccio le mie sbraitate è solo perché sono motivate” confessando anche che “dopo ogni diretta di Uomini e Donne torno a casa esausta“.
Parlando del suo lavoro, Tina Cipollari ci tiene a definirsi “la voce del popolo” come confermano “molte persone quando mi scrivono dopo le dirette”, ma dicendosi “esperta nel trovare i punti deboli delle persone” quando le critica al punto che – racconta – “spesso mi chiudono il microfono quando sanno che sto per dire qualcosa di pesante, non volgare né offensivo, ma magari sbagliato per quella fascia oraria” tanto che “Maria spesso cerca di placarmi”; ma complessivamente racconta anche che “io non mi rivedo mai perché le telecamere mi riprendono sempre male, vedo tutte le altre belle e io sembro sempre una balena tanto che in strada neppure mi riconoscono quando mi vedono per strada”.
Tina Cipollari si racconta a Belve tra il passato nella povertà e gli amori vissuti
Dal presente, Tina Cipollari è poi rapidamente passata al suo passato di povertà confessando che “quando ero bambina soffrivo perché erano sempre tutti un gradino sopra di me” raccontando che all’epoca “avevo solo un paio di scarpe”, pur dicendosi “una bambina felice” che sognava di “sposare uno ricco, ma di quelli ricchi veramente“: un sogno che – confessa – serba ancora tanto che sostiene che il suo spasimante dovrebbe avere “dai 65 agli 80 anni, possibilmente vedovo, senza figli perché poi credano problemi con l’eredità”.
Ma tornando al seminato, Tina Cipollari ci tiene anche a parlare della sua relazione passata – la prima importante – con Antonio che “mi cambiò la vita, mi sentivo gratificata e non più una semplice contadinella” parlando di quell’amore come di “una rivincita” e sottolineando ancora una volta che è stato “l’amore della mia vita”; mentre parlando del presunto flirt con Giucas Casella spiega che “siamo partiti per un viaggio con degli amici in comune” negando di essere mai “uscita dall’acqua nuda” fuorché non sia stata vittima di “un ipnosi”.
Tina Cipollari: “Gemma Galgani? La nostra conflittualità è del tutto reale”
Andando avanti nella sua intervista a Belve, Tina Cipollari ci tiene a dirsi insostituibile perché “ho delle caratteristiche che non ci sono in nessun altra persona” citando “la mia autoironia, la mia simpatia, l’intelligenza, la mia ironia, la capacità di intrattenere il pubblico in modo così spontaneo senza filtri” definendosi “una casalinga che ogni tanto si diverte in televisione” parlando di se stessa come di “un’icona gay” e dicendo di non essere per nulla “spaventata dal successo” o dalla possibilità “di uscire di scena perché non sono una di quelle accanite che vive per la tv“.
Ma poi la discussione con Fagani passa rapidamente a Gemma Galgani, con Tina Cipollari che l’ha definita “una donna inutile, soprattutto quando parla di me” definendola “una poverina che mi fa molta tenerezza perché all’inizio pensavo che un po’ giocasse, ma poi ho scoperto che in realtà lei è proprio questo, che cerca un uomo giovane a 70 anni pensando al sesso in maniera accanita tutti i giorni illudendosi di poter avere qualcosa con i corteggiatori”; complessivamente comunque il loro rapporto conflittuale – precisa – “è del tutto reale” ma per chiarire che “il bullismo è un’altra cosa”.